Gas Powered Games, software house statunitense capitanata dal geniale e poliedrico game designer, nonché fondatore, Chris Taylor, (già largamente conosciuto nell’immaginario collettivo per lo sviluppo di titoli storici come Total Annhilation e la serie Dungeon Siege) tenta di bissare Supreme Commander, RTS mastodontico partorito nel Febbraio 2007. SupCom si rivelò allora un ottimo gioco strategico che faceva, delle sue vastissime mappe, e della possibilità di produrre quantità innumerevoli di unità a schermo, il suo marchio di fabbrica. Il seguito proseguirà su questa strada, anche se non mancheranno cambiamenti a livello di gameplay, mantenendo, però, inalterata la formula di gioco. Inoltre, grazie alla parternship stipulata con Square Enix, che ne sarà il produttore, verrà inserita una trama maggiormente profonda e curata.
Supreme StoryLo stesso Chris Taylor ammette che, mentre in termini di gameplay SupCom si è rivelato grandioso, in quanto a narrazione si limitava ad una scialba trama che faceva da tramite fra le missioni. La nuova compagna di Gas Powered, Square Enix, calza allora a pennello nel ruolo di regista e sceneggiatrice, data la sua decennale esperienza in ambito narrativo-videoludico. Ecco, dunque, svelato l’arcano mistero che si cela dietro la collaborazione fra queste due sofware house, concettualmente diverse. Da un lato Square Enix si occuperà di imbastire un intreccio narrativo degno del miglior Final Fantasy, mentre Gas Powered tratterà, ovviamente, tutto il resto. Comunque, della trama di SupCom 2 non si sa molto, solo che il giocatore assisterà alle vicissitudini di tre amici appartenenti alle fazioni contrapposte del gioco: le già viste UEF e Cybran, e i new entry: Illuminate. Una ulteriore testimonianza dell’importanza data alla narrazione, è da ricercare nell’inserimento di numerosi filmati di intermezzo, che andranno a costituire l’impalcatura di una sceneggiatura sci-fi. L’intento di creare una storia interessante può, però, rivelarsi un’arma a doppio taglio, andando a cozzare con la mentalità massista e multiplayer della precedente iterazione. Siamo sicuri che il gioco valga la candela?
Sperimentali: piccoli e grandiLa prerogativa di Gas Powered è quella di rendere il gameplay di SupCom 2 maggiormente dinamico e fruibile, modificando alcuni aspetti che rendevano il primo capitolo ostico e cervellotico, soprattutto per chi non era cresciuto a pane e strategia. Prima di tutto le gigantesche mappe, si vedranno ridotte le dimensioni, e vanteranno un design maggiormente atipico, decisamente a tema con il contesto tecnologico-futuristico; risulteranno, però, “stranamente” familiari a chi ha giocato allo strategico multiplayer Demigod (Rts multiplayer recentemente sviluppato da Gas Powered Games). Cercando di descriverle brevemente, si possono definire come piattaforme sospese nel vuoto, dalla conformazione morfologica che fa rabbrividire anche il più avveniristico degli architetti. Queste andranno a creare una maggiore profondità strategica, in quanto il giocatore dovrà spremersi le meningi nel trovare la giusta disposizione per le sue armate. Se, poi, a questo, aggiungiamo una superficie meno vasta, la situazione si fa maggiormente delicata, visto che la forza di SupCom stava anche nella possibilità di riempire, letteralmente, la mappa di unità. Ed è proprio nella gestione delle armate che gli sviluppatori hanno deciso di concentrare le proprie forze, apportando modifiche di un certo rilievo. Ad affiancare le unità classiche, saranno ancora le unità speciali, o meglio chiamate, Sperimentali: dei mega bestioni iper-tecnologici che annovereranno fra le loro fila delle gustose novità: ad esempio, un enorme dinosauro farcito da futuristici impianti robotici o un imponente UFO. Queste non saranno, però, le sole unità speciali, ma saranno presenti anche delle armate sperimentali minori, più piccole, ma non per questo meno efficaci. La loro maggiore peculiarità sta nel fatto che potranno essere create già dalle prime fasi di gioco e addirittura prima ancora che siano complete, ovviamente a rischio e pericolo del giocatore; tutti accorgimenti volti a donare maggiore dinamicità al sistema di gioco.
Mamma ancora un attimo, finisco la partita!Il sistema di sviluppo sarà fortemente catalizzato da una suddivisione in quattro categorie: Terra, Aria, Navale e Strutture. Con questo nuovo albero tecnologico gli upgrade saranno molto più veloci, arrivando a disporre delle unità sperimentali nelle prime fasi della partita. Al fine di incrementare queste caratteristiche, ma anche solo per costruire edifici e unità, saranno ancora di fondamentale importanza l’accumulo delle due risorse già viste in SupCom: Massa ed Energia. Dimenticatevi, dunque, le lunghissime partite che caratterizzavano Supreme Commander: ora, adrenalina e velocità, saranno le parole d’ordine.
DemiCom Supreme Commander 2 disporrà di un nuovo engine grafico progettato per essere estremamente efficace in questa determinata tipologia di videogiochi. Inoltre, la leggerezza di quest’ultimo consentirà la fruizione del gioco anche su computer vecchi di cinque anni senza alcun problema, non senza alcuni compromessi visivi. Anche i possessori di Xbox 360 possono dormire sonni tranquilli, visti i 60 frame al secondo assicurati da Taylor e compagni. Comunque l’impatto visivo, (che strizza ancora l’occhio a Demigod) anche se ancora complessivamente marchiano come nel primo SupCom, non avvisa un miglioramento cosi eclatante da fare strappare i capelli; ma le centinaia di unità a schermo corredate da moltitudini di effetti grafici, fanno ancora balzare letteralmente dalla sedia. Anche in SupCom 2 il multiplayer sarà una caratteristica fondamentale e, un’altra volta, l’influenza di Demigod si fa parecchio sentire. La dimensione e la varietà delle mappe saranno in questo caso superiori al passato, in modo di garantire al giocatore la possibilità di avere più scelta in base alla tipologia di sfida in cui vuole cimentarsi. Le sessioni di gioco in rete tramite il PC permetteranno fino ad un massimo di otto giocatori, mentre solo quattro potranno sfidarsi online su Xbox 360. Inoltre sarà presente anche un supporto alla chat vocale.
– Gameplay maggiormente dinamico e adrenalinico
– Presenza di una trama profonda
– Nuove unità sperimentali
Con un pioniere come Taylor, la parola innovazione non avrà mai fine. Purtroppo, non sempre questo ripaga le aspettative dei giocatori più esigenti o, al contrario, meno scafati. Così, con questa nuova iterazione del prodotto che fece della “purezza strategica” il suo marchio di fabbrica, tenta di essere un po’ meno rivoluzionario, abbassando il tiro ad un livello più consono al giocatore medio. Questo grazie ad un gameplay maggiormente dinamico e meno complicato di quello visto nel primo capitolo. Ciò non vuol dire che la filosofia di gioco cambierà, ma forse sarà più alla portata di tutti. Restate con noi futuri aggiornamenti su questo e altri titoli.