Anteprima

Star Wars: The Old Republic

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a cura di drleto

Durante lo showcase di Londra organizzato da Electronic Arts per presentare la sua lineup invernale vi era un titolo che più di altri ha attirato le attenzioni dei presenti, per via sia della segretezza che avvolgeva l’area nella quale veniva fatta la presentazione, sia per l’importanza del brand dal quale il progetto trae spunto: Star Wars. Come molti già sapranno The Old Republic è il terzo lavoro che Bioware sviluppa basandosi su questa importante licenza, ma il primo passo verso il lucrativo (perlomeno per Blizzard) universo dei giochi di ruolo online. Il pedegree dello sviluppatore canadese e la riconoscibilità della licenza hanno imposto una direzione del progetto molto originale che cerchi di distaccarsi il più possibile da quelli che sono i canoni attuali del genere, facendo leva su una componente narrativa preponderante e su una struttura ludica si che differenzi il più possibile dal precedente MMO basato sull’universo creato da George Lucas: Star Wars Galaxies.

Caster, debuff e rogueAmbientato in un momento storico cronologicamente antecedente alle vicende narrate ne Una Nuova Speranza, The Old Republic è sufficientemente prossimo alle vicende ammirate al cinema da mantenere inalterate determinate caratteristiche della struttura socio/economica dell’universo di gioco, come l’antagonismo tra i Jedi ed i Sith, ma abbastanza distante da avere piena libertà nel modellare determinati elementi del gameplay, come le classi dei personaggi, i poteri, la tecnologia, ma soprattutto la storia.Questo elemento è importante perché gli sviluppatori promettono un coinvolgimento mai sperimentato prima in un MMORPG, con una quantità enorme di dialoghi completamente doppiati in inglese, francese e tedesco. Essi dovrebbero sostenere una struttura narrativa enormemente complessa capace di modellare l’evolversi della trama in base alle nostre scelte e alle relazioni che saremo in grado di instaurare con i personaggi del gioco. Come questo sarà possibile non ci è ancora dato saperlo, soprattutto se pensiamo che in ogni istante di gioco verranno prese centinaia di decisioni diverse contemporaneamente. Interrogativi non soddisfatti dalla prova effettuata, nella quale abbiamo potuto semplicemente sperimentare una delle due nuove classi annunciate, il Sith Inquisitor, in un’istanza solitaria ambientata all’interno di un angusto dungeon pieno di mob.Ma andiamo con ordine. Le ultime due classi presentate, per un totale di otto, rappresentano le due specializzazioni contrapposte all’interno delle due fazioni di gioco: il Jedi Consular e il Sith Inquisitor. A differenza del Jedi Knight o del Sith Warrior, le due classi incentrate sui poteri della Forza già annunciate da tempo, che basano la loro efficacia sull’abilità di brandire la spada laser ed il combattimento corpo a corpo, queste due nuove classi dovrebbero prediligere l’utilizzodi tutti quegli altri poteri propri di un adepto della Forza. Se il praticante del lato oscuro sfrutterà i suoi poteri per creare un vortice di nera distruzione, fatto di fulmini stordenti e devastanti fendenti con la spada laser, il Console Jedi utilizzarà la Forza per confondere e stordire gli avversari, similmente a quanto fatto da ObiWan Kenobi su Totooine nel quarto capitolo cinematografico. Viste in una prospettiva più ampia e confrontate con i canoni degli altri MMO, queste due classi dovrebbero andare a colmare la mancanza di alcune tipologie standard di classi di supporto, come per esempio i buffer o i caster.Esattamente come gli Imperial Agent, la classe svelata nel tempo intercorso tra la fiera di Colonia e questo evento londinese, sono la rilettura nell’universo Lucasiano dei classici Ladri, ovvero quella tipologia di personaggi specializzata nell’agire in segretezza e colpire gli avversari da distanze siderali con letale precisione. Similmente agli Smuggler, la classe riconducente a Ian Solo, essi potranno e dovranno utilizzare le coperture per attivare determinate specialità durante i combattimenti. Sarà interessante vedere come queste meccaniche verranno sviluppate ed utilizzate nel caso in cui venga implementato il PvP.

La provaNei pochi minuti a disposizione abbiamo cercato di carpire più elementi possibili dalla prova diretta del gioco, organizzata in modo da saggiare in anteprima le capacità di un Inquisitore Sith. Eravamo soli all’interno di un buio dungeon popolato da enormi creature a forma di insetto non particolarmente amichevoli. La prima cosa emersa è che, perlomeno in questa build, era possibile addentrarsi nei meandri del labirinto da soli, affrontando diversi avversari contemporaneamente contando semplicemente sui propri poteri. Il Sith era dotato egualmente di potenti attacchi a corto e lungo raggio e si è dimostrato capace di debellare qualsiasi avversario in pochi colpi. Anche perché gli avversari non mostravano un livello di Intelligenza Artificiale particolarmente raffinato e si limitavano a stazionare nella loro area di competenza ed agganciare il personaggio se quest’ultimo rientrava nella loro area d’azione. Il design del livello era invero piuttosto lineare e poco ispirato, fatto da semplici corridoi intervallati da stanza più ampie nelle quali affrontare i nemici. Nonostante il personaggio fosse di livello piuttosto basso aveva sufficienti abilità e forza da rendere gli scontri spettacolari e donare la giusta sensazione di potere che un tale ruolo, all’interno dell’universo di Star Wars, dovrebbe avere. Legati a questa affermazione sono alcuni dubbi che aleggiano su questa produzione, che vede nella licenza di Guerre Stellari la principale attrattiva, ma anche il maggior limite al bilanciamento tra le diverse classi di gioco. Questo perchè ci chiediamo quant epersone non si faranno sedurre dalla possibilità di interpretare un saggio maestro Jedi o un temibile Sith, scegliendo in questo modo un semplice soldato della Repubblica o un Infiltratore dell’Impero. Similmente siamo curiosi di sapere come verrà giustificato il fatto che un unico cacciatore di taglie possa avere la meglio su un adepto della Forza, evento pressochè impossibile all’interno dell’immaginario Lucasiano. Ribadiamo però come questi dubbi siano dovuti principalmente alla mancanza di informazioni in merito a queste tematiche, cosa per giunta non strana, visto che prima della fine del 2010 il gioco non dovrebbe arrivare nei negozi.

– Licenza di Star Wars

– Esperienza Bioware

– Approccio originale al genere

The Old Republic prosegue nella sua maturazione verso una struttura di gioco più definita ed affinata. Le ambizioni di Bioware sono davvero elevate, da una trama realmente impattante ad un gameplay dall’impostazione maggiormente action e solo il tempo ci saprà rivelare se i ragazzi canadesi siano riusciti nel loro intento. Allo stato attuale delle cose il progetto si conferma assolutamente interessante, per via di come si sta cercando di adattare l’universo di Star Wars a meccaniche di gioco, ruoli e classi più consone a questa tipologia ludica, senza per questo perdere la sua carica di riconoscibilità e fascino.

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