Schiva, spara, mira!Il gameplay di Spec OPS: The Line mutua diversi elementi direttamente dalla saga di Gears of War. Il sistema di ripari si ispira moltissimo al titolo Epic Games, anche se il prodotto di Yager Entertainment mostra alcune problematiche relative alla coperture, a volte poco efficaci. Scavalcare un ostacolo, inoltre, non si rivela essere sempre una pratica realizzabile in modo rapido e veloce, in quanto dovrà effettuarsi mediante la pressione di un altro tasto rispetto a quello utilizzato per coprirsi. La mancanza della capriola o di un altro movimento elusivo rende infine difficile mettersi in salvo in modo celere ed efficace, spingendo l’utente a correre all’impazzata sperando di non essere colpito dal proiettile fatale in mezzo a sparatorie all’ultimo sangue.L’interazione con il mondo di gioco si è rivelata invece la chiave risolutiva di alcune situazioni di tensione, come per esempio la messa fuori gioco di un gruppo di anarchici che, nel codice provato, ci sbarrava il passaggio. Mediante un colpo ben assestato siamo stati capaci di riversare un enorme quantitativo di sabbia sugli ostili, evitando dunque di esporci con un approccio di tipo frenetico e rischiare la morte. A tal proposito, le molteplici possibilità con cui potremo adattarci alle diverse circostanze comporteranno uno svolgimento degli eventi sempre diverso: mettere fuori gioco una divisione di nemici di soppiatto mediante l’utilizzo del silenziatore cui è dotato Walker eviterà il diffondersi dell’allerta e ci consentirà di affrontare pochi nemici alla volta piuttosto che un plotone intero.Durante l’avventura non saremo tuttavia soli, in quanto al nostro fianco vi saranno altri due commilitoni cui potremo demandare determinati ordini quali il fuoco di soppressione, la cura di un soldato a terra o colpire un bersaglio strategico e sbaragliare i nemici grazie alla già citata interazione con l’ambiente circostante.
Spiazzi deserticiPer quanto riguarda il comparto tecnico, Spec OPS: The Line non fa gridare certo al miracolo. Se da una parte l’Unreal Engine 3 propone delle ambientazioni decisamente valide, caratterizzate da scenari e sfondi davvero notevoli e mozzafiato, dall’altra troviamo difetti che compromettono la qualità grafica complessiva del titolo. In determinati frangenti l’aliasing è accentuatissimo, sia sui personaggi sia su alcuni elementi a schermo, e le ombre non sempre sono gestite in modo convincente: basti infatti pensare che mentre ci caleremo da una sporgenza la proiezione causata dalla luce solare non riporterà sul muro alcuna traccia della corda, quasi come se il personaggio fosse sospeso in aria. Buone invece le animazioni ed il frame rate, che si mantiene sempre stabile senza mai mostrare incertezze, scongiurando per esempio fastidiosi episodi di tearing.Volgendo l’attenzione al comparto audio, la soundtrack a cura degli Alice in Chains si è dimostrata decisamente azzeccata per le situazioni presentate, riuscendo ad immergere totalmente il giocatore quasi come se stesse vivendo l’esperienza in prima persona.
– Plot narrativo promettente
– Ambientazioni mozzafiato
L’ultima prova con Spec OPS: The Line ci ha lasciato particolarmente stupiti. La presenza di una trama profonda influenzabile con le scelte effettuabili durante la modalità Storia costituisce sicuramente un elemento fondamentale che arricchisce in termini di contenuto l’ultima opera di Yager Entertainment ma che potrà essere esplorata a fondo solo nella versione finale del titolo. Permane ancora qualche dubbio riguardo il comparto tecnico, il quale presenta elementi convincenti come il sonoro ma altrettante imperfezioni sotto il punto di vista grafico che ne inficiano la qualità complessiva.