Milano – La storia di Hong Kong è, a grandi linee, conosciuta un po’ da tutti: per un centinaio d’anni territorio britannico, nel 1997 torna sotto il controllo della Repubblica Popolare Cinese e, grazie all’amministrazione separata dal governo centrale, continua ad essere un centro commerciale ed economico tra i più rilevanti del mondo. Ma Hong Kong non è solo un paradiso fiscale attraverso il quale transitano quantità enormi di beni e capitali, Hong Kong (che come ci suggerisce la sempre utile Wikipedia vuol dire “fiore profumato”) è anche un concentrato di odori, sapori, spezie esotiche, mercatini e, ovviamente, loschi traffici. Wei Shen questi traffici li conosce bene, è un poliziotto sotto copertura infiltratosi nelle torbide trame della triade, la mafia cinese, e proprio nei suoi panni verremo messi dagli sviluppatori di United Front nel loro ultimo nato.
L’oriente a Milano
Se avete già letto le nostre precedenti anteprime dedicate a Sleeping Dogs allora vi è chiara la natura del titolo: si tratta di un videogame d’azione free roaming che immerge il giocatore in una Hong Kong tanto affascinante quanto pericolosa. La cifra stilistica scelta per la rappresentazione delle peripezie dell’agente Shen pone un forte accento sulle fasi di combattimento e sulla spettacolarità dell’azione, perciò nell’oretta passata negli uffici milanesi di Koch Media, il distributore del titolo, abbiamo cercato di approfondire proprio questi aspetti, senza ovviamente tralasciare altri settori importanti del gameplay come la guida, il sistema di upgrade, e più in generale l’analisi di quel colorato e caotico parco dei divertimenti che è il mondo di gioco.
Un uomo molto convincente
In un modo o nell’altro finisce a mazzate. Magari comincia tutto con una semplice consegna o una chiacchierata, ma il rumore delle nocche che impattano sulle mandibole imperlate dal sudore è sempre dietro l’angolo. Il combattimento è infatti il cuore del gameplay di Sleeping Dogs, e a supportarlo troviamo un elaborato sistema di combo da imparare grazie al classico vecchio maestro dagli occhi a mandorla. Si comincia con calci e pugni, ma nel giro di pochissimo ci si ritrova ad alternare la pressione dei tasti così da vedere a schermo gesti atletici mica da ridere, con calci rotanti, prese, leve articolari e chi più ne ha più ne metta. Le contromosse, poi, riescono sempre nel compito di soddisfare la sete di spettacolarità del giocatore per la loro efficacia e resa visiva, e attivarle non è difficile, basta premere il tasto corrispondente quando il nemico che abbiamo di fronte si circonda di un’aura rossa. Non a caso le fasi di lotta ricordano quelle viste nelle ultime avventure virtuali di Batman, fluide, forti di un ottimo ritmo e persino contestualizzate: i colpi finali, infatti, cambiano a seconda dell’ambiente circostante, permettendo così l’utilizzo delle attrezzature di scena. Oltre al combattimento a mani nude avremo a nostra disposizione un vasto arsenale di lame, lamette, pistole e altre bocche da fuoco più o meno distruttive, con quest’ultime che possono venir “prese in prestito” dalle forze dell’ordine, sempre ben fornite di armi.
Gli inseguimenti con la polizia hanno alti e bassi, da un lato non siamo così abituati a guidare a sinistra (ricordiamo che la dominazione britannica ha lasciato questa eredità alla cittadina asiatica) e dall’altro le auto controllate dagli uomini in divisa sono agguerrite e veloci. Liberarsene è praticamente impossibile se si seguono le vie principali, e l’unico modo per alleviare la pressione della legge sarà quello di imboccare qualche vicolo zigzagante.
Di scooter e motociclette
Le fasi di guida, il più delle volte, ci vedranno inseguiti o inseguitori. Che si scappi dalla polizia o si stia alle costole di un furgone di criminali il succo non cambia: si sfreccia rapidi per le trafficate arterie di Hong Kong forti di alcune possibilità ideate dagli sviluppatori per arricchire questi frangenti. Potremo speronare gli altri veicoli mandandoli così fuori strada, o addirittura sporgerci dal finestrino per abbordare letteralmente le altre vetture e prenderne il controllo. Vista così sembrerebbe tutto rose e fiori, ma purtroppo dobbiamo registrare alcune imperizie tecniche che, seppur non rovinino il divertimento, non si può fare a meno di citare. Il sistema di guida, prima di tutto, non è particolarmente preciso e potrebbe far storcere il naso ai giocatori più esigenti, ma il vero problema risiede nella fisica, e in particolare in quella delle due ruote. Schiantarsi a folle velocità con la nostra moto da corsa contro un’auto che procede in verso opposto non produrrà che conseguenze marginali: non si vola dal sellino, non si cade nemmeno, ma dopo un breve urto tutto torna come prima.Nel malaugurato caso che qualcosa succeda sul serio, poi, saremo impossibilitati a raccogliere le moto da terra dato che, una volta cadute, queste sono inspiegabilmente incollate all’asfalto.
Meno per meno fa più
Il discorso sulle fasi di guida potrebbe ripetersi quasi analogo per quanto riguarda i combattimenti: il cambio di target non è particolarmente intuitivo e le combo a volte sembrano legnose, portando il giocatore a un cieco button mashing. Durante gli scontri a fuoco, invece, viene a galla qualche problema nell’intelligenza artificiale dei nemici, che non si daranno troppa pena per fiancheggiarci, rimanendo immobili, magari dietro ad un’indistruttibile bancarella di pesce. A questo aggiungiamo una realizzazione tecnica dalle fortune altalenanti, si passa da un frame rate a tratti zoppicante a un buon effetto bagnato, dai brutti riflessi sui tetti delle macchine a particolari curati come i semafori con segnalatori sonori per i non vedenti. In particolare ci è piaciuta molto la possibilità, durante un inseguimento in auto, di sparare al guidatore della vettura dietro di noi aiutati dal sempre apprezzato bullet time, così da vederla andare fuori strada e semplificarci le cose.
Sempre tra i lati positivi dobbiamo citare il sistema di upgrades, che permetterà al giocatore di potenziare diversi aspetti del personaggio tramite dei punti ottenuti completando le missioni, andando così ad avvicinare il protagonista ora alla criminalità organizzata, ora alla legge, secondo l’ormai rodato dualismo “good cop / bad cop”.
– Spettacolare e soddisfacente
– Ottima atmosfera
– Molto divertente
Sleeping Dogs è un prodotto particolare: il sistema di guida non è perfetto, così come quello di combattimento, e la realizzazione tecnica ha alcuni lati curati, mentre altri tirati via. Ciò nonostante ci siamo divertiti, e anche parecchio. Il titolo United Front riesce nel compito di trasmettere un’atmosfera ben caratterizzata e di esaltare il giocatore con trovate spettacolari che fanno chiudere un occhio sugli aspetti meno riusciti. L’uscita è prevista per l’estate e, come di consueto, noi di Spaziogames vi terremo aggiornati durante l’attesa.