Anteprima

Sid Meier's: Civilization V

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a cura di Zartas

Il nome di Civilization è da sempre riconosciuto come una pietra miliare nell’ambito del videogame su PC: vero termine di confronto per qualsiasi titolo che vuole proporre un’esperienza strategica turn-based, Civilization è un franchise che ha dovuto, edizione dopo edizione, rispettare le aspettative dei suoi fan e ovviamente superare i capitoli precedenti. L’incredibile lavoro svolto da Firaxis con Civilization IV (9,2 il voto sulle nostre pagine) nell’ormai lontano 2005 pone quindi gli sviluppatori in una situazione di certo non facile: proporre un nuovo titolo all’altezza del proprio nome, in grado di stupire e tenere incollati allo schermo tutti i fan, ancora una volta. Sulla base del detto “Squadra che vince non si cambia”, verrebbe da pensare che Civilization V possa proporsi al pubblico come un more of the same; ebbene, da quanto mostrato di recente, sono almeno quattro le dimensioni in cui il nuovo capitolo della saga di Sid Meier si allontana dal precedente capitolo: vediamole insieme.

Quadrati con due lati in piùLo sguardo attento di un consumato giocatore di Civilization avrà già notato nelle poche immagini rilasciate una rilevante differenza rispetto agli standard a cui la sua mente da stratega videoludico è stata abituata: la mappa di gioco non sarà più suddivisa in quadrati, come prevede la vecchia scuola, bensì in esagoni. Benché la geometria ci insegni che la differenza non sia che di due lati, l’esperienza di gioco in Civilization V sarà massicciamente influenzata da questa scelta di Firaxis: va da sé che una mappa divisa in esagoni comporterà maggiori possibilità di navigazione, così come un notevole incremento delle possibili strategie adottabili in battaglia. Il gameplay degli scontri in particolare sarà sì influenzato dalla mappa esagonale, ma soprattutto dalla scelta di seguire la via già intrapresa con Advance War e Panzer General: limitare a una singola unità la quantità di truppe dislocabili per ciascun esagono della mappa, il che va ad abolire la possibilità di riunire più unità in una singola casella e creare eserciti indistruttibili. Questa decisione cambierà drasticamente l’approccio tattico-strategico da adottare nei combattimenti, dove basterà una sola unità di veterani e uno stretto montuoso per dare vita a battaglie degne delle Termopili: poche unità d’elitè, se posizionate con astuzia nello scenario, potranno agilmente tenere impegnati massicci eserciti. L’ovvia complicazione sta nel riuscire a far sopravvivere i propri reggimenti sufficientemente a lungo da riuscire a raccogliere l’esperienza necessaria per incrementare il proprio livello; per rendere più semplice l’arduo compito, sarà importante evitare un eccesso di scontri all’arma bianca, facendo maggiore affidamento sulle unità a lungo raggio. Il più classico degli scenari vedrà degli arcieri ammorbidire le unità nemiche con una pioggia di frecce scagliate a un paio di esagoni di distanza, così da rendere il lavoro più facile per le lame dei propri compagni. Di importanza rilevante sarà anche l’autonomia bellica che è stata concessa alle città: queste ultime infatti si comporteranno a tutti gli effetti come delle unità, in grado quindi di difendersi per conto proprio dagli attacchi. Naturalmente ci sarà la possibilità di potenziarne le difese lasciando delle unità a guarnigione, oppure ricercando determinate tecnologie per costruire mura degne di Micene.

L’eredità di Civilization RevolutionI puristi della serie di Civilization hanno guardato a Civilization Revolution, l’adattamento del noto brand su console, come a una sorta di figlio illegittimo che ha mal rispecchiato la vera essenza della saga. Se da un certo punto di vista ciò è vero, è altresì innegabile che, nonostante le inevitabili semplificazioni necessarie per un adattamento al layout di comandi delle console, Civilization Revolution è stata una proposta più che convincente: a controprova di ciò, Firaxis ha intenzione di riproporre alcune delle buone idee presenti in questo prequel. Nello specifico, questi elementi non si applicheranno tanto alle meccaniche di gioco, quanto più alla presentazione e al flusso di informazioni che ci aiuterà a gestire i nostri estesi imperi di pixel. I giochi di Civilization sono sempre stati caratterizzati da una massiccia quantità di eventi che accadevano contemporaneamente ai lati opposti del nostro impero, rendendo talvolta la gestione dello stesso più difficile di quanto il giocatore non potesse desiderare. Civilization V vuole porre rimedio a questi inconvenienti, implementando quindi il sistema di notifiche presente in Civilization Revolution. Un piccolo pop-up comparirà nel lato destro dello schermo, avvertendoci di un determinato avvenimento (una battaglia vinta, una sconfitta disastrosa, un lavoratore morto): con un semplice click sulla suddetta finestra, verremo trasportati esattamente nel luogo dove l’evento ha avuto luogo. Con questo sistema l’aspetto gestionale va a semplificarsi notevolmente, riuscendo però allo stesso tempo ad evitare il rischio di frammentare eccessivamente l’azione: non a caso, non vi è nessun obbligo per il giocatore di controllare le notifiche, le quali ovviamente non interferiranno attivamente con il gioco, come ad esempio mettendolo in pausa.

Umano troppo umanoAltro aspetto di notevole rilevanza che caratterizzerà Civilization V è, senza ombra di dubbio, la nuova impronta data ai leader delle altre civiltà, resi più “umani” e rispondenti alla propria personalità. Se nei vecchi capitoli della serie ci si poteva trovare di fronte a buffe situazioni dove il grande conquistatore Alessandro Magno si limitava a delle timidi operazioni di commercio mentre l’araldo della non violenza Gandhi si trasformava in un geniale stratega bellico, queste discrepanze fra il personaggio storico e la sua trasposizione videoludica non avranno più luogo in Civilization V. Ovviamente, ciò non significa che l’IA non reagirà ai vostri attacchi: semplicemente, la scelta di Firaxis è stata quella di caratterizzare la personalità dei vari leader con alcuni tratti distintivi, come ad esempio una disposizione per l’uso delle forze armate, un amore per la scienza, oppure una forte xenofobia. La scelta è sicuramente curiosa e interessante, in quanto non ci troveremo più a affrontare un’IA unicamente affamata di vittoria, ma degli avversari che ragioneranno e opereranno come le loro controparti storiche. In linea con questa scelta di maggior realismo, il team di Firaxis ha deciso di dare un corpo –e non più solo una testa- ai vari comandanti, con i quali potrete ora interagire in scene di dialogo: davvero gustosa la scelta di far parlare i grandi della terra nella loro lingua originale (nelle dimostrazioni presentate, Otto Von Bismarck parlava uno splendido tedesco).

Guarda, l’ho fatto io!Chiudiamo questa preview di Civilization V con un aspetto che farà la gioia di tutti i fan delle possibilità di modifica del precedente capitolo: data l’importanza che le mod user made hanno avuto in Civilization IV, aumentando la longevità del titolo di moltissime ore per un gran numero di giocatori, Firaxis ha deciso di offrire come servizio un browser in game da cui si potrà facilmente accedere (e scaricare) qualsiasi mod vogliate. Semplificando l’accesso alle mods, Civilization V vuole anche incentivare anche tutti i giocatori a fare un sano lavoro di editing e fai da te, così da incrementare ulteriormente il già ottimo supporto e contributo dei fan al titolo.

– E’ Civilization

– Gameplay ancora più profondo

– Nuova gestione dell’IA

Civilization V è un titolo che deve fare i conti con i suoi predecessori, punte di diamante all’interno dell’affollato genere degli strategici su PC. Va da sè che un brand così famoso non possa semplicemente adottare la formula del more of the same, pertanto i ragazzi di Firaxis hanno deciso di adottare una serie di modifiche volte a migliorare a approfondire –se possibile- ancora di più il gameplay, mantenendo però inalterato il gusto tipico della serie di Sid Meier. Un sicuro acquisto per tutti i fan della saga, Civilization V promette bene, molto bene.

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