Anteprima

Shattered Horizon

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a cura di Sidmarko

Futuremark, software house famosa da anni per il suo benchmark 3DMark divenuto un punto di riferimento per milioni di videogiocatori e non solo, tenta una svolta affacciandosi all’eclettico mondo dei videogiochi. Lo fa in maniera piuttosto atipica, sviluppando un prodotto decisamente “fuori dagli schemi”. Consapevoli della loro esperienza in campo tecnico e comunque di impronta videoludica, propongono un FPS multiplayer ambientato nello spazio aperto, a gravità zero. Un azzardo o una scommessa vincente? La versione Beta che abbiamo avuto per testarne le potenzialità ci darà, almeno parzialmente, una risposta, sempre in attesa della versione definitiva.

Una Luna sfigurataIl titolo dice tutto: Shattered Horizon, letteralmente “orizzonte in frantumi”, due parole per descrivere in maniera incisiva l’ambientazione che ruota attorno a questo sparatutto dai tratti fantascientifici. Perché di fantascienza, almeno per ora, si tratta. L’uomo, in un improbabile futuro, non soddisfatto dalle risorse terrestri sbarca di nuovo sulla Luna, ma questa volta per restarci un po’ più di Armstrong e compagni. Non si sa bene come e perchè, moltitudini di aziende abbiano iniziato a investire sul satellite terrestre ricavandone enormi profitti. Come però spesso accade, il risvolto apocalittico è dietro l’angolo. Cosi la povera Luna verrà sfigurata a causa di una violenta esplosione mineraria che porterà tonnellate di detriti attorno all’orbita terrestre. Questi frammenti si stabiliranno poi attorno al globo terrestre, formando “l’Arco.” Risulterà allora impossibile, per le persone bloccate sul suolo lunare, il ritorno sulla Terra, senza considerare la guerriglia interna che si è nel frattempo creata. Due fazioni saranno contrapposte, la ISA: (International Space Agency) composta da astronauti e scienziati intrappolati nella Stazione Spaziale Internazionale, il cui compito sarà quello di capire chi siano i veri colpevoli della catastrofe che ha coinvolto la Luna, e la MMC (Moon Mining Cooperative), praticamente i responsabili della miniera lunare. Questi ultimi, ripudiati dalla Terra, dovranno fare attenzione alle pesanti accuse nei loro confronti e alla minaccia dell’ISA. Ovviamente trattandosi di un gioco multiplayer la trama poco importa e rappresenta solamente una bella chicca, che però tra un frag e l’altro, aiuta il giocatore nell’immedesimazione in un contesto alquanto particolare e suggestivo.

Mal di spazioNella versione da noi testata sono disponibili tre modalità: Battle dove le due squadre si contendono dei punti di controllo, Skirmish praticamente il classico deatmatch a squadre e Assault, in cui una squadra deve riuscire a prendere il controllo di determinate postazioni e l’altra, ovviamente, difenderli, per poi invertirsi di ruolo. Tre modalità abbastanza classiche, se non fosse per la caratteristica peculiare del titolo, ovvero l’assenza di gravità, feature unica in questo genere videoludico. In termini di giocabilità questa atipicità non va però ad inficiare il divertimento, infatti sebbene i movimenti siano senza vincoli, i comandi e il sistema di gioco sono pressoché identici ai più classici sparatutto moderni. Una volta apprese le meccaniche sarà facile dunque destreggiarsi in funamboliche giocate, o attuare minuziose tattiche impensabili con altri FPS, il tutto a coronare una giocabilità mai frustrante. Le mappe, tre in questa versione Beta, risultano in linea con la filosofia di gioco, ma varie nell’aspetto strutturale e di approccio tattico. Si comincia con Moondust, un enorme frammento di roccia lunare sui cui è situato un impianto minerario, che risulta essere la mappa con più superficie di calpestio, quindi la più accessibile delle tre. Flipside, composta dai resti di una stazione, ora in orbita attorno alla Luna; anche qui la superficie calpestabile è presente, sebbene in maniera meno permissiva rispetto a Moondust. Dove invece camminare sarà quasi impossibile è nella mappa ISS, in cui gli unici appigli saranno le intelaiature in acciaio che compongono la struttura della Stazione Spaziale; in questa mappa risalta in modo eclatante il senso del gioco e la gravità zero, obbligando il giocatore a dover affrontare gli avversari essenzialmente nello spazio aperto. Ad accompagnare l’astronauta nello spazio profondo sarà solo un’arma: un fucile, molto versatile, dotato di tre diverse tipologie di granata: una crea una sfera elettrica attorno a voi, un’altra scatena una forte onda d’urto ed infine una bomba fumogena. La sensazione di fluttuare nel vuoto in mezzo allo spazio profondo convince appieno, anche grazie ad un’ottima implementazione della fisica, gestita magistralmente dal motore fisico PhysX di Nvidia. Non pochi sono però i dubbi che sorgono di fronte ad una scelta del genere: tutta questa libertà potrebbe risultare addirittura troppa, soprattutto per chi, abituato ai classici vincoli degli sparatutto “dai piedi per terra”, non vuole provare qualcosa di cosi libero, diverso e forse anche un po’ particolare.

Texture a gravità zeroPer quanto riguarda il comparto tecnico non vogliamo esporci troppo, dato che si tratta di un prodotto in fase Beta. Già è possibile intuire che l’attenzione è stata focalizzata sull’aspetto fisico e dei fondali, questi ultimi alquanto suggestivi e ricchi di effetti luce. Bistrattati invece i modelli poligonali e le texture, che risultano di un livello decisamente inferiore. Ovviamente questo non vuol dire che il prodotto non potrebbe essere migliorato anche su questi aspetti, anzi lo speriamo, ma la strada presa sembra indicarci tutt’altro. Durante le sessioni di prova, nonostante i server non fossero di certo stracolmi di utenti, il netcode ha retto egregiamente non dando segni di rallentamento. Un buon lavoro anche per quanto riguarda il comparto audio, reale nel rappresentare il sottofondo che “potrebbe” sentire un astronauta, arricchito dalle evocative e azzeccate colonne sonore del musicista finlandese Markus “Captain” Kaarlonen.

– Effetto assenza di gravità riuscito

– Ambientazione suggestiva

– Possibilità di giocate impensabili con altri FPS

Forse non saremo di fronte ad un titolo che entrerà nella storia, ma di certo porterà con se una forte dose di originalità e innovazione in una tipologia, come quella degli sparatutto, molto povera di nuove idee. Speriamo solo non si tratti di un vezzo di Futuremark, ma di un videogioco vero e proprio. Le prime prove sul campo fanno ben sperare i novelli cosmonauti, ma giustamente, di fronte alle novità i dubbi non mancano mai.

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