Anteprima

SWAT: Target Liberty

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a cura di Mugo

La serie SWAT conta ormai diversi capitoli che hanno portato alla ribalta il duro lavoro delle forze speciali della Polizia americana (più in particolare la divisione Special Weapons And Tactics). Uomini che in pochi secondi devono essere in grado di fare irruzione e liberare ostaggi immobilizzando i criminali, il tutto con attrezzature ed armi altamente tecnologiche. Il videogioco perfetto insomma: azione, tensione, strategia… Perché non portarlo su PSP?

Polizia in miniaturaQuesto è l’ultimo di una lunga serie di articoli riguardanti il recente Sierra Spring Event di San Francisco dove, come unico titolo dedicato al mercato delle console portatili, abbiamo potuto provare con mano SWAT: Target Liberty, gioco la cui uscita è prevista nell’ultimo trimestre dell’anno in corso.Le emozioni che ci si aspetta di avere da un titolo del genere sono un mix di tensione ed adrenalina, che i capitoli precedenti non mancavano di portare. Bisogna però vedere se il piccolo schermo di una console portatile è adatto a veicolare questo genere di giochi, forse è più comodo farlo seduti in poltrona, che sul tram o in attesa tra una lezione e l’altra. Iniziamo analizzando la visuale di gioco che risulta volo d’uccello, quindi dall’alto vedremo la struttura in cui ci siamo infiltrati, e la nostra squadra. Le stanze al di là delle porte chiuse ci sembreranno vuote, così ad ogni ingresso non sappiamo cosa ci aspetta dall’altra parte, o meglio, non sappiamo chi ci aspetta, ma avremo comunque modo di individuare la disposizione dei mobili, il che ridimensiona parecchio la componente tattica. Per fortuna, nelle partite in modalità multigiocatore (dove potranno partecipare fino a quattro persone contemporaneamente) la disposizione di porte e nemici sarà completamente random, fattore che incrementa senza dubbio la longevità.La visuale dall’alto potrebbe essere una buona idea, però se è accompagnata da un’approssimativa realizzazione di ambienti ed unità possono insorgere dei problemi. I nostri uomini, complici anche le divise nere, non sono caratterizzati al meglio, ed il discorso non migliora certo per i civili/sospetti. Come scusante abbiamo il fatto che il livello dove abbiamo giocato era particolarmente buio, e per fortuna le cose sembrano migliorare un po’ in quelli più luminosi.Analizziamo ora le meccaniche di gioco: abbiamo potuto provare soltanto una missione in multiplayer, che si riduceva ad avvicinare delle persone, urlargli di mettere le mani in alto e di inginocchiarsi, ed ammanettarli. In qualche caso i sospetti in questione abbozzavano una resistenza armata, o semplicemente si davano alla fuga, ma comunque bastava qualche colpo e anche il criminale più coriaceo si metteva a disposizione della legge. Raccontato così sembra abbastanza noioso, ed effettivamente non era proprio il massimo della suspance. Il fatto che il gioco fosse ancora in pieno sviluppo però ci fa pensare che sia possibile un netto miglioramento, basterebbe diversificare un po’ le azioni, lavorare sui modelli dei personaggi e sulla nitidezza in generale per risollevare le sorti di un titolo che anche solo per il nome che porta ha del potenziale.Il punto però non è tanto questo, quanto l’ostinazione che le software house hanno nel trattare la PSP come una PS2 in miniatura, riproponendo spesso e volentieri riadattamenti o rivisitazioni di titoli di indubbio valore però semplificandoli eccessivamente per riuscire nella conversione. Se i ragazzi di 3G Studios riusciranno a non ridurre troppo le caratteristiche di questo SWAT: Target Liberty allora sarà possibile vedere un titolo discreto, il tempo a loro disposizione non è molto, ma rimboccandosi le maniche non sarà un’impresa impossibile.

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