A pochi giorni di distanza dal rilascio ufficiale nei negozi italiani abbiamo avuto la possibilità di provare
SBK Generations,
racing simulativo prodotto da
Black Bean Games e sviluppato da
Milestone, entrambi freschi dalla pubblicazione di
MUD – FIM Motocross World Championship. Grazie ad un codice
preview siamo subiti montati in sella e abbiamo potuto avere un assaggio di cosa cosa offre questo nuovo capitolo della serie
SBK. Ecco a voi le nostre prime impressioni.
Sgasaaaaaaa
Iniziamo col dire che la build messaci a disposizione era piuttosto limitata, in quanto diverse opzioni non erano selezionabili dai menu di gioco. Era infatti possibile prendere parte alla sola SBK Experience, variante dove erano presenti sfide che dovevano essere completate rispettando determinate condizioni. Scelto il bolide abbiamo dovuto per esempio affrontare una gara senza cadere dalla motocicletta o battere un pilota del calibro di Fogarty, magari anche dandogli un determinato distacco in termini di spazio e tempo. Procedendo, i requisiti da rispettare sono divenuti sempre più ostici e ci siamo ritrovati a dover effettuare un’impennata di una certa lunghezza durante la corsa o mantenerci entro un determinato range dalla traiettoria ideale delineata lungo il percorso.
Quanto provato ha saputo impressionarci positivamente, in particolar modo per la molteplicità di sfide che abbiamo dovuto affrontare e per la curva di difficoltà, che ha sempre saputo mantenere il livello di sfida adeguato. Quello che ci si augura, tuttavia, è che anche le altre modalità di gioco a noi attualmente precluse possano garantire un’esperienza di gioco di pari livello, magari con qualche aggiunta che sappia dare una vera identità a questo nuovo capitolo senza ridurlo ad una semplice espansione rispetto a quanto già visto nella versione 2011.
Voooolaaareeee…ooo-ooh!
Le ore spese con SBK Generations sono risultate più che sufficienti per poter analizzare la componente simulativa. Oltre alla possibilità di poter regolare opzioni quali l’usura degli pneumatici, il consumo della benzina e la salute del pilota, il titolo offre tre differenti livelli simulativi. Il primo grado, quello base, trasformerà il gioco in un semplice racing arcade, dove sgasare o frenare in modo eccessivo non influenzerà particolarmente la gara. Nessun problema dunque anche per quanto riguarda la scelta della moto, dato che il feeling alla guida si rivelerà praticamente il medesimo per ogni bolide che andremo ad utilizzare, a prescindere dalla sua potenza. Impostando il livello simulativo medio, invece, le cose inizieranno a farsi serie: sarà infatti necessario controllare il dosaggio del gas, evitando di accelerare in modo eccessivo in curva per scongiurare il ribaltamento, e la disposizione del peso durante le frenate, così da poter giungere sani e salvi alla vittoria. L’ultima modalità consiste invece nella simulazione nuda e cruda, che non lascerà alcuna via di scampo ad eventuali imprecisioni o errori. Differentemente da quanto accade con il primo livello di difficoltà, la scelta di una motocicletta piuttosto che un’altra si farà ben presto sentire, spingendo ad un approccio differente in base a quella selezionata. Se siete poco avvezzi al genere e questo è il vostro primo simulativo tenetevi alla larga da questa impostazione estrema ed optate per un approccio medio-basso, così da poter apprendere poco alla volta i trucchi del mestiere e divenire in breve tempo dei piloti provetti.
Fuori tutto!
Tecnicamente parlando, il titolo propone degli elementi decisamente validi ma altrettanti ancora poco convincenti. Appartenente al primo gruppo è sicuramente il comparto sonoro, che rende fedelmente il rumore emesso dalle motociclette con gran realismo, mentre risulta piuttosto scadente quello grafico, con una modellazione poligonale discreta caratterizzata tuttavia da texture di bassa qualità, sia per quanto concerne i tracciati e lo scenario ad essi esterno, sia per quanto riguarda la caratterizzazione del pilota e delle moto. Da sottolineare anche qualche sporadica problematica al frame rate, che non sempre riesce a mantenersi stabile qualora le condizioni atmosferiche non fossero delle migliori. E’ altresì da segnalare che tale difetto non comporta un’eccessiva compromissione dell’esperienza di gioco. Nulla da eccepire invece per quanto concerne il sistema fisico e simulativo, come già descritto nei paragrafi precedenti, con dei feedback decisamente realistici durante la guida.
– Vasta licenza
– Differenti livelli simulativi
– SBK Experience davvero promettente
Dal prossimo 11 maggio SBK Experience sarà presente sugli scaffali dei negozi nostrani. La qualità del sistema simulativo si è rivelata molto alta, grazie alla possibilità di impostare tre differenti livelli che rendono il titolo accessibile sia ai casual che agli hardcore gamer. La vasta licenza presente costituisce inoltre un ottimo valore aggiunto, sicuramente gradito agli amanti di Superbike. Rimangono tuttavia alcuni dubbi per quanto riguarda il comparto grafico, piuttosto scarno e poco convincente. A presto per l’imminente recensione!