Anteprima

Pro Evolution Soccer 2014

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a cura di Hybr1d

Uno dei grandi appuntamenti dell’annata videoludica è sicuramente il rilascio dei nuovi titoli dedicati agli amanti del mondo del pallone. Se dalla parte dei manageriali abbiamo il dominio incontrastato di sua maestà Football Manager, sul fronte della simulazione lo scontro è più che mai acceso, con l’incedere sempre più pressante della next gen che potrebbe ancora una volta mescolare le carte in tavola, magari avvantaggiando coloro che hanno inesorabilmente perso terreno con l’attuale generazione di console. Konami sa che non può in alcun modo permettersi un altro passo falso, e con il nuovo Pro Evolution Soccer 2014 gli sviluppatori giapponesi, con l’ausilio del team d’istanza in Inghilterra, hanno impresso una decisa sterzata al sistema di gioco nonché al comparto grafico della serie, forti delle migliorie apportate dal tanto chiacchierato Fox Engine. Dopo una prima prova in quel di Windsor, abbiamo potuto mettere mano a un nuovo codice del calcistico del sol levante, testando a fondo per la prima volta l’intelligenza artificiale avversaria e due squadre nazionali. Palla al centro, si comincia!

Due calci al palloneLa demo in questione, come detto, è un’evoluzione di quella provata poco tempo addietro all’evento organizzato in UK, con l’aggiunta di qualche miglioria. Innanzitutto, oltre a Bayern Monaco e Santos, sono presenti anche Italia e Germania, adatte soprattutto per darci un assaggio di quelle che sono le nuove animazioni dell’ingresso in campo delle squadre. Ovviamente sul piano del gameplay tra squadre nazionali e di club non c’è alcuna differenza, ma l’entrata in campo dei giocatori e gli inni nazionali che riecheggiano all’Allianz Arena qualche istante prima del fischio d’inizio, aggiungono maggiore atmosfera ad un titolo che negli ultimi anni ha fatto del coinvolgimento del giocatore uno dei suoi maggiori punti di forza. In tal senso la riconferma di Champions League, Europa League e Copa Libertadores con grafiche, musiche e loghi dedicati sono un plus, come le varie coreografie e i cori durante la partita. Tutto molto bello dunque, ma il succo è il gameplay e su questo fronte troviamo un Pro Evolution Soccer profondamente rivisto, sia nel ritmo di gioco, sia nel sistema di animazioni e di collisioni tra i giocatori, frutto dell’impiego del nuovo Fox Engine messo a punto dai colleghi di Kojima Production. Le novità sono davvero tante e, sebbene il debutto sulla next-gen sia rimandato al prossimo anno, non abbiamo paura a definire PES 2014 un gioco nuovo, più maturo e profondo, pronto a gettare solide fondamenta per i capitoli degli anni a venire. In tal senso è doveroso precisare che manca più di un mese all’uscita, un lasso di tempo considerevole in relazione alla cadenza annuale del titolo e al fatto che la build è da un po’ di giorni che gira in redazione. Siamo quindi sicuri che molte delle imperfezioni che si sono sostanziate durante la nostra prova verranno corrette prima della release ufficiale attualmente fissata per la fine del prossimo settembre. Pad alla mano abbiamo subito notato un comportamento più realistico dei giocatori in fase difensiva, sia che si tratti di difendere la palla, aggredire il portatore avversario, buttarsi nel corpo a corpo o in scivolata. La linea difensiva, più alta che in passato, si muove all’unisono, mettendo spesso il giocatore a cui è indirizzato il pallone oltre la linea del fuorigioco. Se per l’intelligenza artificiale il meccanismo funziona in modo abbastanza frequente, al giocatore è richiesta una minima pratica prima di riuscire ad utilizzare correttamente questa carta senza il rischio di creare delle voragini difensive irreparabili. Sempre sul fronte difensivo, siamo rimasti piacevolmente soddisfatti del comportamento del portiere, vera incognita della difesa nella passata stagione. Adesso sono più svegli e reattivi, soprattutto nei tiri da fuori dove si esibiscono in balzi felini di prim’ordine, mentre ci sono sembrati carenti in fase di contrasto dei colpi di testa. I cross raggiungono troppo facilmente la testa dell’attaccante avversario, che non trova particolare opposizione né da parte del difensore che lo marca né del portiere, entrambi troppo poco reattivi. Netto miglioramento nelle situazioni di contropiede, con l’estremo difensore che mantiene la sua posizione in mezzo ai pali poco oltre la linea di porta, ed esce sull’attaccante solo alla pressione dell’apposito tasto, evitando di esibirsi in passeggiate improbabili e dall’esito disastroso come accaduto negli anni scorsi.

Controllo totaleSostanziale cambio di registro anche sul fronte del controllo dei giocatori con l’abbandono degli ormai fastidiosi binari in favore di un controllo a 360 gradi, anche se in specifiche situazioni come le mischie con palla vagante o le azioni a fondo campo si sono ancora fatti sentire, seppur in maniera molto attenuata rispetto al passato. Niente di eccessivamente preoccupante comunque: il lavoro fatto in termini di libertà di controllo e impostazione dell’azione è lodevole, pur necessitando ancora di qualche limatura che ci auspichiamo arrivi prima del rilascio. Il totale controllo del dribbling pone maggiormente l’accento sulla bravura dei singoli giocatori con il pad, dando la possibilità ai più smaliziati di esibirsi in giocate in successione mandando a vuoto uno dopo l’altro i difensori avversari. Il sistema di controllo di PES 2014 è semplificato, sia nell’utilizzo degli schemi che nelle finte, ma il tempismo rimane un fattore cruciale per evitare di perdere palla. Vista un’IA particolarmente aggressiva in grado di leggere in maniera adeguata le situazioni di gioco, senza farsi mai trovare troppo scoperta, risulta comunque necessario fare affidamento sui compagni e sul gioco di squadra, eventualmente richiamando gli schemi offensivi selezionati nel menu prepartita con la doppia pressione del tasto L2. Con questo tipo di gameplay le individualità dei giocatori più forti vengono premiate, ma il collettivo risulta necessario per portarsi a casa il risultato. A proposito di individualità, se da una parte controllo di palla nel dribbling e potenza, precisione ed effetto dei tiri delle superstar fanno al differenza rispetto ai giocatori meno abili, risulta invariata l’inerzia e la reattività in fase di conquista del pallone. Il gameplay più lento e ragionato porta molto spesso i giocatori ad intercettare o deviare i passaggi avversari, trasformandoli in palle vaganti che non vengono aggredite con grinta e determinazione dai giocatori nei pressi dell’azione. Lo spunto per lo scatto e i cambi di direzione soffre di una lentezza di fondo che rende alcune fasi di gioco un po’ macchinose e frustranti, con squadre poco reattive ai cambi di traiettoria della palla o a contrasti tra più giocatori che troppo spesso sfociano in palle perse o facili occasioni da gol regalate agli avversari. Altro punto critico si sono rivelati essere gli arbitri, molto severi e dal cartellino troppo facile. Chi scrive non è uno particolarmente delicato nei contrasti e non lesina nell’utilizzo del tackle in scivolata, ma in molte occasioni il direttore di gara ha estratto il cartellino giallo per dei contatti che, ad essere generosi, non meritavano più di un calcio di punizione. La facilità al cartellino inoltre rende molto più difficile la gestione dei giocatori già ammoniti che possono ricevere il secondo giallo in qualsiasi momento, anche per un contrasto fortuito. Sempre sul fronte della direzione gara, urge un miglioramento sulla regola del vantaggio, ancora troppo deficitaria rispetto alla concorrenza. Troppe volte vengono fermate azioni e sacrificate occasioni da gol disapplicando il vantaggio e fischiando una punizione che vanifica la pericolosità del contropiede dando tutto il tempo alla difesa avversaria di risistemarsi.

Una gioia per gli occhiSul fronte tecnico non possiamo che confermare l’ottima impressione avuta durante la prova precedente. Lo stacco grafico di PES 2014 con il suo predecessore è notevole e la cura riposta nella realizzazione dei volti dei giocatori è stupefacente. Le stelle più famose sono simili alle controparti reali e anche gli stadi e il pubblico hanno subìto un deciso passo avanti in termini di dettaglio e animazioni. Durante la nostra prova abbiamo riscontrato sporadici cali di frame rate sulla versione console, soprattutto nel passaggio tra le fasi di gioco e le animazioni dei calci di punizione o i rinvii da fondo campo, cosa che non si è verificata su PC. Le tre versioni di PES 2014 saranno simili in tutto e per tutto, con il PC attualmente in grado di offrire una migliore pulizia grafica e caricamenti più rapidi, ma siamo sicuri che anche PlayStation 3 e Xbox360 vedranno levigate queste piccole imperfezioni tecniche.La nuova veste grafica ha coinvolto anche i menù di gioco, più semplici e intuitivi nella scelta delle varie opzioni di gioco. Quest’ultime purtroppo ci sono state precluse, dando la possibilità di giocare solamente al classico match amichevole e negandoci ancora una volta le atmosfere e le emozioni della Champions che non vediamo l’ora di provare nella sua nuova veste grafica. Molto probabilmente il prossimo appuntamento andrà a coincidere con la GamesCom di Colonia, quindi rimanete sulle nostre pagine per i prossimi aggiornamenti.

– Ottimo graficamente

– IA adeguata

– Totale controllo di palla

È innegabile il positivo cambio di direzione di Pro Evolution Soccer 2014. Il simulatore calcistico della terra del sol levante entra duro sulla concorrenza, riuscendo a stupirci con i suoi numerosi cambiamenti in grado di offrire un’esperienza di gioco nuova e appagante. Il gameplay più lento e riflessivo pone l’accento sulla maggiore abilità del giocatore pad alla mano, con un sistema di tattiche e schemi più semplicistico ma comunque profondo. Forse gli sviluppatori di Konami hanno messo un po’ troppa carne al fuoco viste le imperfezioni che abbiamo riscontrato, ma siamo sicuri che ci saranno le adeguate limature in tal senso da qui al rilascio del gioco. Non vediamo l’ora di provare la versione definitiva.

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