Quando Peter Moore, COO di Electronic Arts ha annunciato che a dare il calcio d’inizio alla conferenza più importante dell’anno del publisher sarebbe stato un titolo che negli anni ha raccolto milioni di fan, a tutto avremmo pensato fuorché a ciò che ci siamo trovati davanti. A ben vedere, però, Plants vs Zombies di fan ne ha davvero a milionate, ma pensare che per realizzare il prossimo capitolo della serie, PopCap avrebbe fatto uso del Frostbite Engine 3 era pura follia. Il motore grafico messo a punto da DICE ci sembrava spropositato per un titolo che ha trovato la sua fortuna e la sua perfetta incarnazione in dispositivi portatili muniti di touch screen, invece gli sviluppatori con questo cambio di rotta inaspettato ci hanno tanto sorpreso, quanto divertito.
Piante guerrafondaieI primi secondi del trailer mostrato sullo stage di Los Angeles ci hanno riportato alla mente l’ultimo capitolo del famosissimo sparatutto DICE, con musiche, logo del Frostbite Engine e font del titolo del tutto simili. Quando però abbiamo visto un manipolo di piante tridimensionali fronteggiare un esercito di zombie intenti a invadere il giardino di una magione dall’aspetto alquanto sinistro, la sorpresa ci ha lasciato senza parole.Tempo di rimettere insieme i pensieri ed ecco che il logo di Plants vs Zombies: Garden Warfare capeggia sullo schermo centrale del palco. L’action in terza persona sviluppato da PopCap ha suscitato un immediato senso di curiosità e divertimento, grazie ad uno stile grafico semplice, molto colorato e pulito e all’ottimo design che da sempre contraddistingue le due fazioni. L’idea che un giorno avremmo giocato a un tps controllando un girasole sorridente non ci era mai balenata per la testa ed è proprio per questo che il titolo in questione si è guadagnato all’istante attenzione e stima, andando a finire dritto tra i cinque più interessanti della fiera, in barba alla grafica super pompata delle altre produzioni next gen più blasonate. A questo proposito, il titolo sarà un’esclusiva next gen Microsoft, ma sono state annunciate anche la versione PC e quella per PlayStation 3 e Xbox360.Come dimostrato dal gameplay live on stage, Garden Warfare, nonostante la prospettiva tutta nuova, non sembra aver perso l’anima di tower defense immediato ma mai banale, che ne ha decretato il successo. Il concetto rimane lo stesso, difendere il giardino dalle orde di non morti seguendo i preziosi consigli del mitico Dave il Pazzo. Non sappiamo ancora nulla sul single player, ma il multiplayer nella sua veste cooperativa è stato svelato direttamente dal palco con quattro giocatori che insieme hanno affrontato ondate di zombie affamati di cervelli.
In quattro per la vittoriaOgnuno dei quattro giocatori era al comando di una pianta differente, cosa che ci ha permesso di dare una prima occhiata alle peculiarità delle stesse e farci una sommaria idea sulla varietà dei personaggi selezionabili. Quelli utilizzati ci sono sembrati tutti ben caratterizzati grazie ad abilità uniche e peculiarità che rendono necessaria la dovuta cooperazione tra i quattro utentiper portare a termine i livelli. Si parte dalla Sparasemi, pianta in grado di abbattere gli zombie utilizzando i semi come proiettili. Ottima per fronteggiare gruppi di nemici sulla media distanza, ha anche l’abilità di posizionare vasi con altre piante simili sul terreno, utilizzandole come torrette per incrementare la potenza di fuoco. La Venere Masticazombie dà il suo meglio negli scontri ravvicinati, grazie alle sue potenti fauci che non lasciano via di scampo alla sue vittime. Questa pianta carnivora ha anche la capacità di muoversi sottoterra, sottraendosi agli attacchi nemici e colpendoli di sorpresa. Di contro può attaccare un solo zombie alla volta, divenendo troppo vulnerabile nel caso attacchino in gruppo. Il Girasole ha un alto rateo di fuoco e munizioni virtualmente infinite visto che utilizza, giustamente, i raggi del sole per ricaricarsi. In fase di ricarica però rimane immobile in balia del nemico, necessitando della protezione di un compagno per non soccombere. Il più devastante è il Cactus, che grazie a potenti attacchi dalla lunga distanza è perfetto per fornire supporto ai compagni impegnati in prima linea o nel corpo a corpo. Sul fronte dei nemici, abbiamo adocchiato una gran varietà di zombie, partendo da quelli comuni, per arrivare al rugbista e all’atleta, ma siamo sicuri che anche in tal senso le novità non mancheranno. Al termine del’ondata principale è iniziata la boss wave capitanata dal Disco Zombie che, munito di parruccone afro e mise disco anni settanta, si è esibito in un balletto capace di strapparci più di un sorriso. Ovviamente gli avversari diventano progressivamente più ostici, fino ad arrivare al Gargantur, gigantesco zombie che richiede la cooperazione di tutti i giocatori per poter essere abbattuto. C’è anche la possibilità di richiedere supporto aereo e utilizzare i tuberi esplosivi, particolarmente efficaci contro questo tipo di mostri. Dopo averlo visto in azione per un paio di minuti, vogliamo sperare vivamente che Garden Warfare non sia solamente una trasposizione tridimensionale del Plants Vs. Zombies a due dimensioni perfetto per una partita mordi e fuggi, quanto piuttosto un titolo che, oltre all’ottimo colpo d’occhio e ad un idea unica e accattivante, sappia offrire un sistema di gioco solido e profondo.
– È un TPS con le piante!
– Originale e divertente
– Cooperativa ben strutturata
Com’è giusto che sia, questa prima occhiata a Plants Vs. Zombies: Garden Warfare ci ha lasciato con molte questioni aperte: prima di tutto la struttura di gioco del single player, di cui non si sa ancora niente, ma siamo anche molto curiosi di vedere i personaggi a disposizione del giocatore e i nuovi nemici partoriti dalla mente degli sviluppatori PopCap. Il titolo ci ha colpito molto in termini di originalità e stile grafico, e ci auguriamo che riesca a replicare il successo della controparte bidimensionale regalandoci intense sessioni di gioco, supportate da un sistema di gioco solido, vario e ben strutturato.