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Might and Magic X Legacy

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a cura di Pregianza

Pubblicato il 13/09/2013 alle 00:00
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Siamo in un periodo estremamente peculiare per il videogaming. Da una parte gli sviluppatori stanno cercando di ampliare i generi, o di allontanarsi da qualunque definizione offrendo titoli unici con caratteristiche mai viste, dall’altra invece alcuni team tentano di consolidare strutture funzionali, o di riproporre vecchie formule che sembravano perdute negli anni. In particolare, la strada del ritorno al passato è sembrata efficace per dare visibilità ai giochi minori: vecchi fan scoraggiati di generi perduti si sono riversati in massa tra le braccia dei programmatori indipendenti, che hanno riportato in auge i roguelike, la strategia isometrica, e i gdr vecchio stile a forza di Kickstarter e passione.
Pochi hanno però avuto il coraggio di buttarsi sul genere dei dungeon crawler in prima persona, una forma di gdr antica e molto amata, caratterizzata da innumerevoli complessità. Legend of Grimrock, degli Almost Human, è stata una graditissima e inaspettata sorpresa, e ha dimostrato come fosse possibile modernizzare tale tipologia videoludica senza perde il feeling “vecchia scuola” che la pervade. Poi il nulla, per un anno, fino all’arrivo di questo Might & Magic X Legacy, che continua una serie saldamente inserita nella storia dei videogames.
Impara dal passato
Sono i Limbic Entertainment i ragazzi a cui Ubisoft ha affidato questa volta il marchio Might & Magic. La maggior parte dei videogiocatori ricorda questo nome per i titoli più recenti della serie, gli spin off strategici e non che hanno riempito gli scaffali dei negozi nell’ultimo decennio, eppure parliamo di una saga con radici ben più anziane e profonde. Alla base, infatti, i Might and Magic erano proprio dungeon crawler, e alcuni hanno influenzato sensibilmente i gdr nella loro interezza. Questo Might & Magic X Legacy acquista dunque tutta un’altra importanza per i nostalgici, visto che si propone come un ritorno alla old school senza troppi compromessi.
Noi abbiamo testato le prime ore della versione di prova del gioco, ancora incompleta, e ci è sembrato subito chiaro come i Limbic vogliano sì continuare la storia del mondo di Ashan (in teoria le vicende di questo gioco si svolgono dopo Might and Magic VI), ma contemporaneamente attrarre qualche nuova leva costruendo il tutto attorno a una trama che, ora della fine, non fa altro che narrare le vicende del solito gruppo di avventurieri. Forse è anche per questo motivo che la software house sembra aver voluto abbandonare gli elementi più strambi e fantascientifici della serie, e concentrarsi su un’ambientazione puramente fantasy. 
Dopo un breve ma ricco filmato introduttivo, che vi spiegherà a grandi linee dove vi trovate nella cronologia dei Might and Magic, partirete davanti alle porte di una cittadina, obbligati a completare quest fino allo sblocco del porto successivo. Si parte come sempre con la creazione del personaggio, anzi, dei personaggi, visto che vi sarà data la possibilità di scegliere tra quattro diverse razze e una dozzina di classi (tre per razza), e che avrete modo di selezionare con cura anche le singole skill di ogni protagonista per formare un gruppo bilanciato con cui affrontare le minacce della campagna. C’è complessità nel sistema, tra statistiche da migliorare, scuole di magia da scegliere, e passive utili per i personaggi “Might”, specializzati nel corpo a corpo. Non abbiamo ad ogni modo potuto esplorare ogni scelta, visto che solo una classe per razza era disponibile nel nostro codice preview. Ora della fine, comunque, ogni razza disporrà di una classe magica, una fisica, e una ibrida tra cui scegliere.
Una volta creato un gruppo vi troverete davanti a un gioco che funziona… a piastrelle. Già, come tutti i dungeon crawler anche Might & Magic X Legacy vanta una mappa strutturata a mattonelle quadrate, nella quale si avanza passo dopo passo. Tutto torna agli albori qui, con movimenti secchi che avanzano il tempo ad ogni passo, quest segnalate senza indicatori evidenti, la necessità di far riposare il proprio gruppo dopo un po’, e tutta una serie di limitazioni alle risorse trasportabili. Il tempo, innanzitutto, scorre fin troppo velocemente, e potreste perdere facilmente giorni esplorando la cittadina iniziale alla ricerca dei tanti indispensabili negozi ed edifici visitabili che contiene. Diciamo “indispensabili”, perché anche alla difficoltà base Legacy non è una passeggiata: combattere senza calcolare al meglio le proprie risorse o formulare una tattica sensata porta a una morte certa, e può capitare di subire grosse perdite anche contro gruppi non particolarmente numerosi di mostri senza il giusto numero di magie curative e pozioni. 
In generale, insomma, pare un titolo molto rispettoso dei suoi predecessori, ma il suo sistema non ci ha convinto del tutto. Se da una parte la complessità dello sviluppo dei personaggi è lodevole, le skill non ci hanno esaltato per la loro varietà, anche tenendo conto della possibilità di evolvere le classi in specializzazioni potenziate durante l’avventura. Il combattimento, inoltre, ci è parso piuttosto statico e non particolarmente divertente. Vero, è un’esperienza tattica, e chi desidera un prodotto che se ne infischia della modernità avrà di che gioire, ma avevamo visto parecchie interessanti innovazioni in Grimrock, legate alla mobilità durante le battaglie e alle magie, mentre qui il più delle volte gli scontri si riducono a spostamenti in zone strette e facilmente difendibili, e all’uso oculato degli spell prima di finire il mana. Capiamo la volontà di restare fedeli alle proprie radici, ma avremmo voluto sperimentare qualche novità in più, specie se si considera il gran numero di battaglie da affrontare durante il gioco. 
Anche le attività disponibili non ci hanno soddisfatto del tutto. Di puzzle non ne abbiamo praticamente visti, e ogni cosa pare incentrata sull’esplorazione, visto che ci sono numerosi barili e forzieri ricchi di risorse. Mettendo in conto che le provviste si consumano col tempo e che non si può fare totale affidamento sulle scorte dei negozianti, toccare quasi ogni piastrella delle mappe in cerca di oggetti diventa importantissimo. L’unica reale concessione fatta pare essere l’automapping, anche perché nel 2013 sono pochi i giocatori disposti a prendere matita e foglio di carta per segnare la strada percorsa.
Grafica… mostruosa?
Might and Magic X Legacy è un gioco low budget, e si vede, cavolo se si vede. Anche se i Limbic si sono impegnati parecchio per variare le ambientazioni e dare colore al mondo, il motore è chiaramente molto arretrato, con texture scarse, modelli poligonali poco dettagliati, animazioni limitatissime e pure un bel po’ di aliasing. Il sonoro, dal canto suo, copre un po’ di questi problemi con effetti di buona fattura e musiche piacevoli, ma, anche in questo caso, scordatevi doppiaggi sopraffini o meraviglie di alcun tipo. 
Perlomeno gli sviluppatori hanno affermato di voler ascoltare il feedback dei fan in ogni elemento, così da migliorare il loro titolo prima dell’uscita. Indubbiamente una filosofia degna di rispetto, che potrebbe portarli a modificare sensibilmente il prodotto ora della release finale. 

– Old school fino al midollo

– Continua una serie storica

Might & Magic X Legacy è un titolo che vuole chiaramente riportare le radici della serie alla luce del sole, e vuole farlo mantenendo la purezza dei dungeon crawler del passato, senza troppi compromessi e con l’appoggio e il feedback del pubblico pagante. Può funzionare per catturare i nostalgici, ma forse i Limbic si sono piegati troppo alle antiquate meccaniche dei vecchi esponenti del genere, rischiando poco a livello di innovazioni e trovate originali, e mantenendo una struttura alquanto semplicistica della campagna. Ci attira comunque, proprio per via della sua peculiare natura, ma vogliamo vedere qualche sensibile ritocco prima dell’uscita.

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