Lo scorso 17 marzo, Halifax, ha invitato la stampa specializzata presso l’elegante spazio THECA nella centralissima Piazza Castello del capoluogo lombardo per mettere le mani su Lost Planet 2, titolo il cui primo capitolo, uscito per Xbox 360, PC ed in seguito Playstation 3, ottenne una buona accoglienza da parte del pubblico con circa 2,3 milioni di unità vendute. All’evento abbiamo potuto incontrare due dei maggiori responsabili del progetto: Jun Takeuchi e Kenji Ohguro, rispettivamente Producer e Director presso gli studi nipponici di Capcom, che ci hanno guidato lungo una demo di un livello per poi farci provare con mano l’aspetto senza dubbio più interessante del titolo: la campagna in modalità cooperativa.
Più si è, meglio è.Partiamo proprio dalla possibilità di affrontare l’avventura principale in compagnia di altri tre giocatori, possibilità ovviamente interessante che non può che renderci felici data la nota equazione che vede aumentare il divertimento col numero di giocatori coinvolti. La produzione Capcom non si è allontanata da questa massima del gamedesign rendendo evidente fin dai primi secondi di gioco come la cooperativa sia in grado di far passare in secondo piano anche una certa ripetitività delle azioni richieste al giocatore. Abbiamo visto giusto un paio di livelli, ma in entrambi si era chiamati ad avanzare fino ad un dato punto, conquistarlo e difenderlo dalle successive ondate di nemici: è probabile che procedendo nell’avventura le cose si complichino un po’, ma in ogni caso anche seguendo questo semplice e collaudato schema il divertimento non si è fatto attendere. Facciamo un passo indietro fino alla creazione del personaggio: questa è supportata da un ottimo editor che permette di gestire separatamente le parti del corpo dell’avatar portando ad avere delle combinazioni inevitabilmente esilaranti, ad esempio il corpo di un muscoloso soldato può essere abbinato a gambe da donna e testa da alieno, combinazioni, queste, che siamo sicuri di incontrare online durante le sessioni di multiplayer. Va detto però che dal punto di vista estetico, per ragioni puramente narrative, non sarà possibile personalizzare i personaggi nella campagna principale limitando le scelte del giocatore alle abilità speciali ed alle armi. Oltre alla pura morfologia infatti sarà possibile selezionare delle abilità che andranno ad incidere su particolari caratteristiche e potenziare le armi in dotazione in maniera non dissimile da quanto siamo ormai abituati a vedere negli sparatutto da Call Of Duty in avanti. Piacevoli aggiunte al parterre di costumi disponibili sono quelle relative ad altri brand Capcom (Albert Wesker) ed alla collaborazione con Epic che ha permesso di avere (nella sola versione per Xbox 360) la presenza delle skin di Dominic Santiago e Marcus Fenix direttamente da Gears Of War.Tornando al gameplay vero e proprio dobbiamo constatare come l’IA dei nemici ci sia sembrata più che sufficiente, questi non vi si pareranno davanti in attesa delle vostre raffiche, ma reagiranno debitamente ai movimenti di tutta la squadra cercando riparo e fiancheggiandola, rendendo così la collaborazione tra i vari componenti della stessa fondamentale. Attenzione, il titolo rimane caratterizzato da una forte impronta arcade, solo non sarà possibile correre come novelli Rambo tra decine di nemici sperando di uscirne indenni. Il discorso ci è parso non cambiare anche durante la campagna in single player, tranne che in un caso che ha visto uno degli enormi alieni da fronteggiare incaponirsi su un mucchio di sterpaglie nonostante i colpi gli arrivassero da tergo, una decina di secondi di smarrimento per poi indirizzare le sue attenzioni verso il personaggio da noi controllato. A proposito degli alieni va segnalato come questi saranno dotati di alcune zone vulnerabili evidenziate in arancione il che sicuramente aiuta il giocatore, ma non contribuisce alla sensazione di immersione: durante la prima fase di uno scontro con un boss (dalle dimensioni veramente fuori dal comune) ci siamo ritrovati a fuggire per lo schermo in attesa dell’evento scriptato che lo ha reso sensibile ai nostri colpi, un’arma a doppio taglio dunque la caratterizzazione cromatica.
Pro e contro del motore proprietario.Per questa produzione Capcom ha utilizzato l’ultima versione del proprio motore grafico, l’MT Framework 2.0, che si è dimostrato decisamente all’altezza della situazione potendo muovere in maniera molto fluida un grande numero di poligoni ricoperti di ottime textures: gli enormi alieni che andremo ad incontrare, sebbene abbastanza stereotipati facendo parte della categoria degli “insettoni”, saranno ottimamente composti ed animati con movimenti realistici (per quanto possano dirsi “reali” i movimenti di un alieno), discorso che si ripete per quanto riguarda i modelli dei personaggi come evidenziato nell’editor dalla perfetta compatibilità tra loro delle parti più disparate. Anche le varie Vital Suits (gli esoscheletri robotici che fanno un gradito ritorno in questo capitolo) sono ben realizzate e diversificate, ce ne saranno di monoposto, di trasformabili ed anche di ospitanti più giocatori contemporaneamente. Le ambientazioni, poi, sono da annoverare anch’esse tra gli aspetti positivi della realizzazione tecnica essendo ricche di particolari, soprattutto quelle tropicali: “Crediamo che i giocatori non rimarranno disorientati dal passaggio dalle ambientazioni polari alla giungla – ci ha detto Jun Takeuchi ”il gameplay rimane quello apprezzato del primo episodio!”.Non che il comparto grafico sia privo di difetti però , vistose compenetrazioni poligonali ed una primordiale gestione delle collisioni tra i poligoni e l’acqua sono caratteristiche negative cui Capcom ci ha purtroppo abituati fin dai tempi di Resident Evil 4 e che ci dispiace trovare ancora in produzioni di così alto profilo. Non sono difetti in grado di viziare il gameplay chiaramente, ma a qualcuno potrebbero far storcere il naso.
– Cooperativa divertente
– Ottimo editor dei personaggi
– Boss enormi e ben realizzati
Lost Planet 2 ci è parso un interessante prodotto: buono in singleplayer e più che buono nelle modalità per più giocatori: affrontare la campagna principale in modalità cooperativa sarà sicuramente un’esperienza divertente e coinvolgente, a patto di trovare altri tre giocatori ovviamente, ma non crediamo sarà difficile date le buone vendite del primo capitolo che fanno ben sperare in questo senso. Nei pochi mesi che ci separano dall’uscita del titolo, prevista per il prossimo 18 maggio, non mancate di tenere d’occhio Spaziogames per ogni aggiornamento fino alla recensione definitiva.