Anteprima

Lone Wolf

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a cura di Pregianza

Non giriamoci troppo attorno, il mercato videoludico mobile di strada deve farne ancora tanta, tantissima, per avvicinarsi qualitativamente a quello console e pc. Non mancano i titoli ispirati, o i passatempi brillanti, ma si tende principalmente a puntare sulla diffusione massima di un prodotto, su meccaniche semplici e calcolate per un utenza casual, e su formule facilmente ampliabili e ripetibili. Vedere un lavoro un po’ più approfondito e calcolato nel panorama è una rarità, figuriamoci poi proveniente da una casa con sede nel nostro bel paese, dove gli sviluppatori sono più rari dei tartufi buoni. Immaginate quindi il nostro stupore quando abbiamo visto un gioco degno e discretamente complesso dedicato alle piattaforme mobile, basato su un brand molto amato e ricco di potenziale e, per giunta, sviluppato da italiani. Parliamo di Lone Wolf, videogame per dispositivi portatili creato da Forge Reply e basato sulla storica serie di libri dello scrittore inglese Joe Dever. L’abbiamo provato direttamente nella sede della software house, e la sua qualità ci è parsa così inconsueta nel genere che finita la prova volevamo quasi portarcelo a casa. Peccato che i tablet costano, e quindi ci hanno fermato prima. 
Choose your weapon, choose your story
La saga di Lupo Solitario non è un normale insieme di libri, chi è cresciuto negli anni ’90 l’ha sicuramente affrontata armato di matita o pennino, trattandosi di una serie di librigame a scelte multiple. Nel periodo del boom degli scritti di questa tipologia, quelli di Joe Dever in Italia erano considerati il massimo, i più cool, appassionanti e divertenti da “giocare”. Un passaggio al mondo dei videogiochi era pertanto prevedibile, prestandosi sia il protagonista che le situazioni all’interattività.
I ragazzi di Forge Reply sono ormai a un punto molto avanzato dello sviluppo, e invece di creare un titolo eccessivamente semplificato, o il solito clone di Infinity Blade, hanno voluto dare sfogo alla loro creatività e puntare su una formula che riesce ad essere piuttosto unica, ma al contempo vicina al materiale originale.
A introdurci all’avventura è stato Alessandro Mazzega, che ci ha svelato qualche informazione sulla trama del titolo e ha spiegato dove si pone cronologicamente nella storia del Lupo Solitario.
Non si inizia dalle origini del personaggio, né dalle fasi avanzate della sua vita, dove già Lone Wolf è una sorta di intoccabile semidio capace di fare a brandelli qualunque nemico. La scelta del team è stata quella di porsi nel mezzo, dopo la distruzione del monastero Ramas, quando il protagonista è già un possente guerriero, ma ancora in crescita nella sua lunga lotta contro le forze del male. Si segue la timeline originale, eppure la storia è completamente nuova, scritta da Joe Dever in persona. L’autore ha peraltro collaborato attivamente con il team e si è detto molto felice del lavoro svolto in una breve intervista video (cosa piuttosto rara, visto che gli autori tendono spesso e volentieri ad attaccare senza pietà i derivati del loro lavoro). Il fatto di avere a disposizione Dever ha permesso alla squadra di inserire alcune chicche, tra cui il linguaggio Giak, nei testi.
Noi abbiamo potuto osservare e provare la prima fase dell’avventura, nella quale il nostro eroe è impegnato ad indagare sull’improvviso blocco delle notizie provenienti da un villaggio sotto la sua protezione. Chiaramente se ogni comunicazione si spegne, i Darklord sono in agguato, e non c’è infatti voluto molto per incontrare dei pericolosi nemici da riempire bellamente di mazzate. 
Sbagliereste però a pensare che Lone Wolf si limiti a una semplice serie di cutscene narrate intervallate da scontri. Il sistema riprende in parte quello dei librigame, offrendo scelte multiple al giocatore basate anche in parte su una comoda creazione iniziale del personaggio. Al principio sceglierete se impersonare un guerriero impulsivo, un agile esperto di arti marziali o uno stratega che pondera ogni mossa, per poi passare a una serie di utili abilità. Ad ogni capitoletto vi troverete quindi a dover sfruttare tali abilità o, nel caso vi siate specializzati in modo diverso da quello richiesto, a fare scelte base che influenzeranno lo svolgersi della scena successiva. 
Ora è il tuo turno, poi ti affetto
Le scelte iniziali condizionano anche i combattimenti, che sono il fulcro della produzione Reply. Appena partita una battaglia avrete a disposizione vari tipi di attacchi: i colpi diretti consumeranno la barra della stamina, mentre i poteri Kai andranno a erodere una barra blu dell’energia spirituale. Il tutto andrà eseguito rapidamente, perché i turni offensivi verranno decisi da un’ulteriore indicatore laterale, che una volta arrivato a zero segnerà l’inizio del turno nemico. Si tratta di un combat system molto vicino a quello dei jrpg, anche se leggermente modificato per sfruttare le forze di un dispositivo mobile. Gli attacchi più potenti, infatti, vi richiederanno degli swipe o una serie di tocchi sullo schermo per eseguire combinazioni aggiuntive, e la maggior parte delle manovre difensive richiederanno un certo tempismo per una risposta impeccabile. 
Se pensate si tratti di una passeggiata dovrete presto ricredervi. Seppur non particolarmente arduo e punitivo, Lone Wolf richiede un minimo di planning per avanzare, e mette il giocatore di fronte a un gran numero di avversari agguerriti. Perderete punti vita con frequenza, e sarà pertanto indispensabile equipaggiare pozioni per recuperare rapidamente salute, mana e stamina in battaglia, ed essere pronti per un eventuale scontro successivo. Diciamo “eventuale” perché stiamo ovviamente parlando di un gioco derivante da un librogame, che vi costringerà a selezionare più vie anche durante la semplice esplorazione delle mappe all’aperto e delle cittadine. Scegliete un vicolo tranquillo e vedrete semplicemente nuove pagine del libro, ma beccate la via sbagliata e sarete in men che non si dica circondati da bestioni infuriati. 
Gli sviluppatori hanno ottenuto notevole libertà creativa da Joe, e hanno deciso di implementare il sistema odierno dopo aver inizialmente provato a mantenere una fedeltà totale ai libri e alla tabella del destino. La soluzione si è presto rivelata troppo limitata, quindi si è passati a una struttura più adeguata alla piattaforma. Dopo aver testato la prima parte del gioco, la scelta fatta ci è sembrata vincente. 
L’unico obbligo imposto da Joe Dever è stata la presenza della spada del sole. La poderosa arma, completamente rimodellata dalla software house, rappresenta una sorta di “attacco ammazzatutto” che consuma potere Kai e devasta in un fendente qualunque malcapitato, a patto di superare un impegnativo QTE. Non è però particolarmente sbilanciata, avendo un cooldown notevole e richiedendo un bel po’ di energia per l’utilizzo. Non è nemmeno l’unica arma alternativa a disposizione di Lupo Solitario, poiché il nostro può contare anche su coltelli da lancio numerati, e sui succitati poteri Kai, che vanno dalla cura alla telecinesi e spesso possono risultare decisivi. 
Per il resto lo scrittore non ha voluto forzare la mano, anzi, ha lasciato grande libertà creativa ai ragazzi di Forge Reply. E’ stata una mossa furba, perché artisticamente il gioco vanta artwork molto ispirati, che ingioiellano i capitoli dopo un tot di pagine sfogliate. Persino la grafica non sfigura: il titolo è sviluppato in Unity, un motore a dir poco flessibile che qui mostra discretamente i muscoli. I modelli 3D sono piuttosto dettagliati, le texture definite e le animazioni di buona qualità. Estremamente curate anche le pagine del libro, che possono venir girate in modo classico o con un semplice doppio tap, e vantano pure font alternativi. Indubbiamente siamo di fronte a un prodotto mobile di alto livello anche tecnicamente. 
Gli unici interrogativi rimasti riguardano la curva di difficoltà effettiva, ovvero la capacità degli sviluppatori di mantenere divertente e impegnativa la campagna da inizio a fine, e la longevità dell’avventura, trattandosi solo del primo atto. I successivi arriveranno nel 2014.

– Ben più profondo e curato della maggior parte dei titoli mobile

– Joe Dever ha collaborato attivamente con il team di sviluppo e scritto la storia

– Licenza prestigiosa, specialmente per chi ha vissuto gli anni ’90

La nostra prova con Lone Wolf è stata estremamente positiva, soprattutto se si considera lo scetticismo che tende sempre ad aleggiare attorno ai nuovi titoli mobile. L’opera di Forge Reply sembra essere molto più complessa, approfondita e curata della media, e conta su una licenza di tutto rispetto, che potrebbe catapultarla sotto ai riflettori e attirare le attenzioni di moltissimi possessori di device portatili nel bel paese.

Riuscirà questa giovane squadra di programmatori nostrani a sfornare un titolo degno del nome che porta, e a ottenere un successo capace di “spingerli” su piattaforme maggiori? Dopo averli visti in azione, noi ci speriamo. Un po’ di patriottismo suvvia. Stavolta sembrano speranze ben riposte.