Anteprima

LittleBigPlanet Karting

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a cura di Pregianza

Los Angeles – Categorie videoludiche che si prestano a un facile remake ce ne sono parecchie, ma poche sono popolose quanto i kart racing game. Trattandosi di titoli accessibili, dal sistema di controllo semplice e facilmente modificabile, e in grado di vendere senza troppi problemi un gran numero di copie, negli anni sono stati tanti gli sviluppatori che si sono gettati in questo fantastico mondo a quattro ruote, prendendo come base inattaccabile i mitici Mario Kart. Ultimamente però le varie magagne del genere hanno iniziato a diventare piuttosto evidenti persino nella serie che ha dato il via a tutto, e i vari “cloni” sviluppati a destra e a manca non hanno migliorato le cose poiché spesso troppo simili alla fonte, roster di corridori escluso. Questo lento inabissarsi è stato arrestato in parte dall’arrivo nel 2010 di Mod Nation Racers, una piccola perla programmata da United Front Games, che inseriva in un kart racing game una libertà di personalizzazione accomunabile a quella dei LittleBigPlanet. Il gioco non era perfetto, e presentava ancora qualche problemino legato alla giocabilità e alla difficoltà, ma fu comunque una graditissima sorpresa.Dopo l’arrivo di questo spiraglio di luce, molti aspettavano la prossima mossa dei ragazzi di United Front, aspettandosi un gioco ancor più esteso, libero e perfezionato di Mod Nation. A rivelare il passo successivo è stata Sony, che ha svelato di non aver voluto puntare su un seguito e di aver affidato alla software house un nuovo prodotto in collaborazione con Media Molecule: LittleBigPlanet Karting. Considerando che molti avevano iniziato a chiamare Mod Nation con quel nome prima ancora dell’annuncio, questa evoluzione delle vicende è parsa a tutti piuttosto naturale, ma cosa avrà questo gioco in più dell’ottimo titolo che l’ha preceduto? Siamo volati in America per scoprirlo.

Crea il tuo karting game. Possibilmente lascia fuori la blue shellEntrati nel salone siamo stati accolti quasi subito da una breve presentazione del design director, William Ho, e con “presentazione” intendiamo proprio dire che si è presentato lui prima di introdurre il gioco. Il simpatico William ha pensato bene di rivelarci tre cose che gli stanno a cuore: i karting games, perché sono infinitamente rigiocabili, sociali e apprezzabili da tutti; LittleBigPlanet, gioco di cui è un enorme fan, e, infine, la combinazione di queste due cose e degli elementi che le compongono. Una intro breve, ma durante la quale lo sviluppatore è riuscito a mostrare una notevole passione per il  brand e il progetto sul quale è al lavoro.Si è poi passati alla descrizione del titolo vero e proprio, e delle modalità presenti. Gli United Front hanno voluto mantenere uno Story Mode tra le opzioni, e hanno deciso di potenziare l’Hub già visto in LittleBigPlanet, rendendolo una nave spaziale di cartone modificabile con cui sarà possibile esplorare i mondi di gioco. Nell’Hub si potrà modificare il proprio Sackboy nel dettaglio, con migliaia di parti disponibili suddivise in sottoinsiemi. Nella demo da noi testata i pezzi erano limitati, ma era comunque possibile modificare a dovere kart e guidatore, basti pensare che ci abbiamo messo solo un paio di minuti a vestire il Sackboy da robot, e a piazzarlo alla guida di una sorta di astronave fluttuante. Con il nostro mini-Mazinga pronto a partire ci siamo tuffati nelle tre piste disponibili per provare il gameplay, e il test è stato molto positivo. La guidabilità dei Kart è classica e non mancano le immancabili armi sparse per i circuiti,  ma la risposta dei mezzi è ottima e il “drifting” (lo slittare del mezzo in curva) è più controllabile rispetto a quanto visto in altri esponenti del genere. Sgommare abbastanza a lungo permette di ottenere un breve turbo: una tecnica utile, ma non abusabile in gare ricche di tornanti, dove finire contro una parete o giù da un dirupo è fin troppo facile. I Sackboy possono persino utilizzare i trigger dorsali per tirare sberle agli avversari, mossa immancabile per chi amava trollare i compagni a forza di manate nei livelli di LittleBigPlanet. Le modifiche appena citate sono di poco conto, ma un paio di meccaniche extra significative sono state introdotte e correggono due grossi difetti visti nei Mario Kart. Una è la possibilità di consumare l’arma equipaggiata per usare uno scudo in caso di attacco nemico, che ridimensiona uno dei più grossi incubi presenti nei giochi di questo tipo, la terribile Blue Shell (per chi non lo sapesse si tratta di un proiettile impossibile da schivare che colpisce automaticamente il primo classificato, e ribalta le sorti della gara). La seconda novità è la scomparsa della rubber band AI, la terribile intelligenza artificiale che inizia a “barare” una volta superata, e vi resta attaccata indipendentemente dalle vostre prestazioni. Entrambi sono cambiamenti graditissimi, anche se in mancanza dell’IA elastica abbiamo trovato il gioco abbastanza facilotto. Poco male, era una versione molto limitata e i programmatori ci hanno promesso che persino l’IA sarà personalizzabile nel dettaglio a prodotto finito. Ultima chicca legata alla giocabilità è l’uncino, un’abilità speciale che permette di superare burroni e ostacoli invalicabili appendendosi ad anelli sparsi per il tragitto. Inserto carino, che potrebbe portare gli utenti più fantasiosi a sbizzarrirsi nella creazione di mappe piene di intralci.Dal punto di vista della giocabilità sembra insomma di poter stare tranquilli, ma l’editor? Noi non l’abbiamo potuto purtroppo provare (sembra che verrà mostrato per bene all’E3), ma gli United Front ci hanno comunque voluto dare un po’ di informazioni a riguardo. Pare che ogni singolo elemento dei tragitti sarà ritoccabile, e che creare le piste risulterà molto semplice grazie al sistema della Geopaint, con cui si potrà a tutti gli effetti “dipingere” la strada. Ogni pista creata potrà essere condivisa in rete, e sarà giocabile in singolo, competitivamente, o in cooperativa per sbloccare certi achievements e oggetti. Il buon William Ho ha precisato che i giocatori più esperti potranno creare qualunque cosa gli venga in mente, in modo simile a quanto visto in LittleBigPlanet 2. Nella versione finale l’editor permetterà di realizzare persino le cutscene, e di cambiare l’estetica delle armi usate.  Tecnicamente il gioco si è difeso più che bene, grazie alla grafica coloratissima e immediatamente riconoscibile della serie inventata dai Media Molecule. Qualche problema di frame rate e alcuni bug legati al respawn dopo l’uscita di pista non ci hanno spaventato, viste le limitazioni della precoce build da noi testata. Bisogna però tenere d’occhio l’ottimizzazione, poiché l’incredibile quantitativo di oggetti inseribili nelle piste con l’editor potrebbero provocare più di qualche singhiozzo durante le competizioni.  In chiusura abbiamo chiesto se il gioco disporrà di una qualche community legata a internet o ai social network in futuro, per potersi districare nel mare di livelli creati dagli utenti. La risposta è stata positiva, sembra infatti che gli sviluppatori vogliano creare qualcosa di simile a lbp.me, in modo da rendere più facile il ritrovamento delle mappe desiderate. Pare non manchi proprio nulla.

– Possibilità di personalizzazione enormi

– Gameplay solido con un paio di cambiamenti brillanti

– Longevità potenzialmente infinita nel caso prenda piede

Little Big Planet Karting potrebbe portare i kart racing games al prossimo livello. Da una parte presenta un gameplay classico, ma innovato in un paio di elementi molto importanti, dall’altra ha potenzialità infinite grazie a un editor di complessità paragonabile a quello dei titoli da cui deriva. Gli sviluppatori sembrano essere grandi appassionati del genere, ora bisogna vedere quanto la loro passione contagerà l’utenza, e fino a che punto i giocatori riusciranno a spingere il titolo. Noi aspettiamo fiduciosi l’E3 per poter mettere le mani su una build più matura del gioco, e per assicurarci che l’ottimismo che circonda il progetto sia ben riposto.

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