Andarsi a rivedere oggi il 40/40 dato da Famitsu a Final Fantasy XIII-2 fa ancora un certo effetto, ma pur con le inevitabili eccezioni sono in molti ad aver adorato il sequel di Final Fantasy XIII, che in effetti apportava diversi miglioramenti (soprattutto nella minor linearità) rispetto al predecessore. Anche il pubblico ha dimostrato di gradire la svolta del “numero 13” premiando i due giochi con quasi dieci milioni di copie vendute, ragion per cui è lecito aspettarsi molto da Lightning Returns: Final Fantasy XIII. Square Enix punta davvero molto su questo terzo e ultimo atto della trilogia, che assieme al prossimo Final Fantasy XIV: A Realm Reborn rappresenta al tempo stesso un rischio enorme o una grande occasione per rimettere in carreggiata i conti sempre più negativi del publisher nipponico.
Quella grande atleta di Lightning
Motomu Toriyama e gli altri membri di Square Enix 1st Production Department stanno facendo uscire i dettagli sul gioco con il contagocce, tanto che da settembre ad oggi le novità trapelate sono davvero poche e anche la data di uscita, “pronosticata” dal solito Amazon per fine marzo, rimane ufficialmente ancora avvolta nel mistero. Eppure il trailer esteso di qualche giorno fa ha finalmente placato la sete dei fan più curiosi e impazienti, che finalmente possono vedere in azione Lightning in tutto il suo atletico splendore. Nonostante i soli due minuti di filmato, una cosa è certa. Chi non ha gradito il profondo cambio di rotta di Final Fantasy XIII, molto probabilmente odierà immediatamente questo terzo episodio, ritenendolo un capitolo che nulla ha a che fare con il passato della serie. Il perchè è presto detto. Vedere un Final Fantasy trasformato in una sorta di Assassin’s Creed con salti, piattaforme e arrampicate sui muri e sui tetti è in effetti uno shock non da poco per i patiti del FF che fu, anche se resta da vedere quanto spazio avrà nel gameplay questa componente action-platform. Sarà un elemento fondamentale o solo secondario? Saremo un Ezio Auditore in versione fantasy-futuristica solo in certe occasioni o lungo tutto il gioco? Logica vuole che questa svolta fortemente action sia stata fatta da Square Enix per attirare un pubblico più nuovo e giovane, il che lascia intendere che salti e scalate avranno un ruolo primario nel gameplay.
Attacchi per tutti i gusti
Anche le poche scene di combattimento mostrato nel trailer confermano le novità apportate da questo terzo episodio, sebbene il passaggio dal mondo di gioco normale allo spazio per i combattimenti sia nettamente separato come da tradizione della serie. Lightining, che ricordiamo essere l’unico personaggio che potremo controllare nel gioco (niente party insomma), potrà muoversi liberamente e avrà a disposizione diversi attacchi mappati sui quattro tasti azione del pad di Xbox 360 e PlayStation 3. Nel trailer abbiamo visto ad esempio gli attacchi Light Slash, Heavy Slash, Evade e Blizzaga, ma si notano anche le sezioni Divinity, Enchanter e Cerberus, corrispondenti ad altrettanti stili di combattimento (rispettivamente difensivo, magico e fisico). Sul versante grafico non si segnalano invece particolari differenze rispetto ai due predecessori, anche se le animazioni di Lightning, il movimento dei suoi abiti e l’elevato dettaglio dei nemici paiono di buona fattura.
L’importanza del tempo
Molto meno convincente l’ambiente cittadino dove si muove la protagonista, che ci è invece parso piuttosto spoglio e con texture non all’altezza della situazione. D’altronde il Crystal Tools Engine taglierà nel 2013 il quarto anno di attività e da queste primissime impressioni, che vanno quindi considerate come tali, non sembra che Square Enix si sia sforzata più di tanto per dare al gioco un restyling grafico di grande spessore rispetto ai due predecessori. Postilla finale per il discorso legato al tempo, vero e proprio deus ex machina del gioco. Da un lato i 13 giorni della trama, in cui si ritroverà ad operare Lightning con lo scopo di salvare il mondo, dovrebbero corrispondere ad altrettante ore di gioco. Una bella differenza rispetto alla longevità tipica di un JRPG, ma possiamo consolarci con due considerazioni. Lightning Returns: Final Fantasy XIII sarà infatti un action-GdR (quindi non un classico Gioco di Ruolo con le sue 30-40 ore di longevità) e, a sentire le ultime dichiarazioni di Motomu Toriyama sull’argomento, pare che la libertà di azione e la possibilità di fare scelte diverse nel corso del gioco spingerà molti a riprendere in mano il tutto una seconda o una terza volta, nonostante la presenza di un unico finale che a quanto pare sarà anche a lieto fine. E ora non resta che attendere nuovi dettagli e conoscere la data di uscita ufficiale di quello che si può forse considerare come il Final Fantasy più “rischioso” e discutibile di sempre.
– La nuova formula più action potrebbe funzionare
– Interessanti implicazioni del tempo
– I combattimenti promettono dinamicità e ritmo
Una cosa è certa. Nonostante i dettagli rivelati siano ancora scarsi, Lightning Returns: Final Fantasy XIII spaccherà in due i fan della saga di Square Enix come mai prima. Colpa (o merito) di una formula di gioco resa molto più action rispetto al passato e per tutta una serie di altri elementi quantomeno rischiosi (un unico personaggio giocante, la centralità del tempo, la minor longevità, l’unico finale disponibile). E’ ancora troppo presto comunque per fare pronostici, ma la sensazione di un titolo tra i più rischiosi e azzardati di Square Enix c’è tutta.