Il gameplayDi Kingdom Hearts III avevamo avuto occasione, in passato, di gustare un teaser molto interessante ai fini della trama e della saga di Xehanort: una partita a scacchi tra due giovanissimi ragazzi, Eraqus e lo stesso Xehanort, intenti a parlare delle forze che muovono il mondo. Un prequel dal sapore nostalgico per una saga che dopo aver raccontato gran parte della storia di Sora aveva lasciato molti dubbi sulla nascita degli Hearthless e sulla figura stessa di Maestro Xehanort, venuto poi a galla con le ultime iterazioni, tra cui Dream Drop Distance e Re:coded. La direzione seguita, però, stavolta non è stata la stessa perché Nomura ha preferito mostrare del gameplay, ponendo l’accento sulla spettacolarità delle azioni di Sora. Non fatevi ingannare, però, perché il gameplay di Kingdom Hearts III non è altro che un reskin di quanto abbiamo visto a gennaio su Birth by Sleep 0.2, che d’altronde era stato presentato come una tech demo del terzo capitolo: Sora emula perfettamente Aqua nei suoi movimenti, salvo per quanto riguarda una combo mostrataci con Pippo, che ruba il palcoscenico a Paperino e a Hercules: proprio quest’ultimo, come la location totale, ci ricorda che tutta l’avventura di Kingdom Hearts III deve riprendere dal Monte Olimpo, come d’altronde dichiarato in Dream Drop Distance. Se però quello che ci è stato mostrato è il gameplay delle prime ore di gioco ci sentiamo, onestamente, confusi, perché il dinamismo e le numerose combinazioni a nostra disposizione non sembrano proprio da prime ore: potrebbe essere, a questo punto, che il gameplay del nuovo titolo Square-Enix dia per assunto che Birth by Sleep 0.2 sia già nelle nostre corde e non vi sia alcun bisogno di apprendere nuove meccaniche. Un tuffo in medias res, insomma, come il tuffo che compie Sora all’inizio del gameplay trailer per fiondarsi al centro del vestibolo: meccanica che potrebbe essere anche la novità per l’atterraggio nei mondi da visitare, con una caduta simile al salto della fede di Assassin’s Creed che ci lancia subito nel mezzo dell’azione. Novità non da sottovalutare visto che l’azione adesso dovrebbe essere molto più concitata data l’instabilità dei mondi dell’intero universo. Uno degli aspetti più interessanti visti durante il battle system di Aqua era la possibilità di lanciare le magie in corsa, così da poter mantenere un flow tale che non interrompesse in maniera molto poco dinamica l’intera azione: purtroppo nella seconda parte del trailer, dopo la comparsa di Gambadilegno, tutte le magie sono state castate da fermi, senza dare conferma della possibilità di emulare Aqua in quella che era la più affascinante delle novità proposte. In chiusura, per quanto riguarda il gameplay mostrato, la battaglia contro il Titano della Terra non presenta nulla di nuovo, perché dal punto di vista prettamente estetico l’unica novità è aver mostrato la scena con gli shaders attivi. Per quanto quindi il miglioramento ci sia, è legato a un lavoro molto minimo compiuto in due anni. Ci aspettavamo sicuramente di più e magari una battaglia diversa, ma dobbiamo accontentarci di una nuova forma di Sora e numerose nuove combo mostrate sempre al Monte Olimpo.
Le novità della trama(Se non ricordate dove eravamo arrivati con la trama potete guardare il nostro recap in due video su tutta la storia di Kingdom Hearts: Parte 1 – Parte 2)
Dal punto di vista della narrazione in sé ci sono due indizi, di cui uno abbastanza ridondante che ci permette di sapere che Malefica è ancora in combutta con Gambadilegno – o il contrario, se preferite – e che stanno cercando di reclutare nuovamente Ade dalla loro parte, per rimettere il regno di Hercules sotto il loro controllo. Stavolta, insomma, sembra che il Monte Olimpo non si dedicherà esclusivamente a un’arena che ci metterà dinanzi a degli scontri in sequenza gestiti da Fil, ma avrà magari qualcosa in più da farci vedere. Sicuramente più affascinante e pregno di significato è il secondo momento narrativo che vede Sora, Paperino e Pippo trovarsi dinanzi a Xemnas e Ansem, con il primo che affronterà il problema dell’esistenza di Roxas: non essendo mai esistito, perché una semplice proiezione del cuore oscuro di Sora, non vi è alcuna possibilità di riportarlo in vita. Per questo la chiusura è sicuramente più epica di tutto il resto, con Xemnas chiede al Nostro se è finalmente pronto ad abbracciare (o invocare, se preferite una traduzione più letterale) l’oscurità, come d’altronde Maestro Xehanort sperava avvenisse in Dream Drop Distance prima di essere salvato da Riku. La missione di Sora, d’altronde, resta quella di salvare tutte le persone che sono inevitabilmente collegate al proprio cuore, da Naminé a Xion, per questo si ripartirà sicuramente da lì, in attesa di conoscere in che modo i corpi di Xehanort saranno disseminati sui vari mondi e in che modo andranno a interagire con il Trio.
– Qualche accenno di trama ben seminato
– Miglioramenti, ma pochi
Il nuovo trailer di Kingdom Hearts III non è altro che un palliativo, a conti fatti, perché mostra ancora il Monte Olimpo, mancando dei mondi realmente veri da farci toccare con mano, e non ci permette nemmeno di capire quanto effettivamente saranno grandi le nuove location, con Nomura che anelava un simil open world per il suo nuovo capitolo della saga. I miglioramenti grafici, a fronte dei due anni passati, sono davvero pochi e le uniche grandi novità sono legate alle linee di dialogo che ci sono state proposte tramite la bocca di Xemnas. Per adesso probabilmente la cosa che più ci affascina di questo trailer è legato alla sicurezza che il 15 luglio prossimo avremo un nuovo trailer, un nuovo mondo e delle grandi novità. Attendiamo.