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Kingdom Come: Deliverance

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Avatar di Nicolò Bicego

a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Pubblicato il 24/08/2016 alle 00:00
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Passato forse fin troppo in sordina sinora, Kingdom Come: Deliverance é un action-rpg in prima persona sviluppato dallo studio ceco Warhorse Studios. A Colonia ci hanno mostrato un estratto del gameplay di questo titolo in arrivo nel 2017: vediamo quanto sono riusciti a convincerci.
Rivivere la StoriaIl gioco prende le mosse nel 1403, quasi trent’anni dopo il vuoto di potere creatosi per via della morte dell’imperatore Carlo IV. Nello specifico, la nostra storia partirà dal Regno di Boemia, nelle terre oggi conosciute come Repubblica Ceca. Kingdoms Come: Deliverance vorrebbe farci immergere nella realtà storica dell’epoca, puntando su un’attenta ricostruzione del mondo di gioco ricalcata su ciò che sappiamo del Regno di Boemia, a partire dai castelli e location più famose, per la cui realizzazione sono stati consultati architetti e storici esperti in materia. Anche la musica cercherà di riprodurre le melodie pervenuteci di quell’epoca, per l’occasione rielaborate da compositori cechi.Dal punto di vista grafico il gioco non regge il confronto con i titoli contemporanei, ma c’è da dire che la data di rilascio è ancora abbastanza lontana, lasciando dunque margine per un netto miglioramento. Nonostante questo, la resa visiva rimane convincente, soprattutto grazie ad un’ispirata direzione artistica. La speranza è che le ottime basi presenti vengano limate con il tempo a disposizione, ricorrendo anche ad ulteriori rinvii (inizialmente il gioco era previsto per quest’anno) se necessario.
Una guerra d’altri tempi
In un titolo action, possiamo essere sicuri che i combattimenti siano uno dei punti su cui gli sviluppatori concentreranno maggiormente le loro forze; e questo è vero anche per Kingdom Come: Deliverance. 
Potremo scegliere tra varie tipologie di armi, ma nella versione mostrata abbiamo visto solamente spade e lancia. Ogni arma ha i suoi punti di forza e di debolezza che la rendono più o meno efficace contro le altre, ma non solo: anche il tipo di armatura utilizzato dai personaggi influirà sul quantitativo di danno inflitto da una certa arma, in quanto alcuni vestiari saranno più resistenti alla spade piuttosto che alla lancia, e cosi via. Dovremo inoltre stare attenti agli spazi di manovra: se cercheremo di attaccare il nostro avversario in spazi angusti, è possibile che l’attacco non vada a buon fine, facendoci perdere l’equilibrio ed esponendoci ai colpi del nemico. A questo proposito, gli sviluppatori hanno sottolineato come, per riprodurre un esperienza quanto più possibile fedele alla realtà storica, i combattimenti saranno altamente difficoltosi, e dovremo stare molto attenti a come gestire i nostri avversari se vorremo sopravvivere. Se infatti sarà piuttosto semplice sconfiggere un nemico, tre nemici potrebbero già significare morte certa per il nostro personaggio; inoltre, i nostri oppositori non useranno sempre la stessa tattica per attaccarci, ma tenteranno di sconfiggerci in diversi modi, collaborando tra loro nel tentativo di renderci la vita ancora più difficile.Trattandosi, come detto, di una riproduzione di eventi realmente accaduti, non potremo modificare la Storia. Questo significa che, se non volete avere alcun tipo di anticipazione, non dovrete leggere niente a riguardo della guerra in questione. Sebbene l’esito della guerra sia già stato deciso secoli or sono, sarà il viaggio per arrivare alla conclusione che conosciamo a rendere interessante l’aspetto narrativo di Kingdoms Come: Deliverance.
Creare un eroeIl modo in cui vestiremo il nostro cavaliere è estremamente importante: avremo a disposizione 16 slot in cui inserire ogni elemento del vestiario, in modo quanto più fedele possibile ai veri combattenti dell epoca. Chiaramente, certi elementi dei nostri indumenti saranno coperti da altri, perciò non tutto quello che verrà indossato dal nostro personaggio sara visibile, ma i suoi effetti rimarranno comunque attivi.
Non sono solo le statistiche a rendere importante la scelta dell’abbigliamento del nostro guerriero: trovandoci in mezzo ad una guerra tra nazioni, sarà importante definire il nostro ruolo all’interno di essa, e i colori dei nostri abiti contribuiranno a questo. Per esempio, vestirci con i colori dell Ungheria ci farà passare inosservati presso i soldati ungheresi, ma basterà un solo dettaglio fuori posto per destare i sospetti dei nostri temporanei commilitoni. Allo stesso modo, potenziare l’abilità nel linguaggio significherà imparare diverse lingue, necessarie se vorremo spacciarci come appartenenti alla fazione avversaria, pena un maggiore rischio di essere scoperti e attaccati.
Il nostro vestiario influirà sulle reazioni degli altri personaggi anche in altri modi. Ad esempio, se saremo scoperti in una location proibita mentre indossiamo un armature, le guardie si sentiranno minacciate e ci attaccheranno; se invece stiamo indossando dei vestiti da civile, è più probabile che decidano di lasciare correre, lasciandoci liberi. Oltre alla visibilità, l’abbigliamento influisce anche sul rumore che faremo: il clangore di una maglia di ferro attirerà certamente più l’attenzione di una silenziosa tunica, rendendo quindi più facile essere scoperti mentre ci muoviamo nell’ombra.
Per quanto riguarda la scelta delle armi, gli sviluppatori hanno confermato che potremo utilizzare ciascun arma indipendentemente dalle nostre abilità, senza alcuna limitazione imposta dal non avere un certo livello. Le armi contribuiranno ad aumentare il peso del nostro personaggio, che però potrà continuare a muoversi senza troppi problemi a meno che non raggiungiamo numeri eccessivi, in quanto i guerrieri dell’epoca erano abituati a muoversi agilmente nonostante la pesantezza delle loro armature ed armi.
Un mondo dinamico
La riproduzione fedele della storia sembra essere l’obiettivo di Warhorse Studios e questo possiamo vederlo anche nel modo di comportarsi degli NPC. Essi avranno bisogno di mangiare, dormire e bere proprio come persone reali, e potremo approfittare di queste loro necessita a nostro vantaggio. Ad esempio, potremo avvelenare il cibo di un accampamento nemico, ma perché questo abbia effetto dovremo aspettare che i nemici comincino a mangiare, e questo avverrà per ciascuno di loro a momenti diversi: perché il veleno abbia effetto, ciascun nemico dovrà fisicamente recarsi al calderone, prendere la sua razione e mangiarla. Possiamo accelerare le tempistiche facendo riposare il nostro personaggio per un determinate periodo di tempo, facendolo risvegliare per poi controllare se il nostro piano ha avuto successo. In ogni caso, il veleno non avrà effetto immediato, ma, come molti veleni reali, richiederà del tempo, e così via.
Dovremo inoltre stare attenti ai cadaveri che dissemineremo lungo la nostra strada: se faremo trovare alla fazione avversaria i loro corpi, i sopravvissuti si insospettiranno e cominceranno a cercare il responsabile. Non avendo completa dimestichezza con la loro lingua, I nemici potrebbero prendere il nostro personaggio come principale sospettato e quindi attaccarci senza troppe esitazioni.

– Riproduzione fedele di location ed eventi

– Combattimenti realistici

– Marcata personalizzazione del proprio guerriero

Kingdoms Come: Deliverance si è rivelato un titolo inaspettatamente interessante, soprattutto grazie al focus sulla riproduzione fedele di eventi e location storiche, che saprà fare la gioia degli appassionati della materia. A questo si unisce un sistema di combattimento e di sviluppo del personaggio realistico e avvincente, che potrebbe garantire un divertimento costante per tutta la durata dell’avventura.

Se le perplessità sull’aspetto tecnico verranno risolte e se l’aspetto narrativo si rivelerà all’altezza delle aspettative, potremo trovarci di fronte ad un titolo imperdibile per tutti gli appassionati dei giochi di ruolo di stampo occidentale in cerca di qualcosa di fresco.

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