Anteprima

Killzone: Shadow Fall

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a cura di Mugo

New York – Se avessimo dovuto scommettere su un titolo presentato durante la conferenza newyorchese di Sony questo sarebbe stato senza dubbio un nuovo capitolo di Killzone. La serie Guerrilla Games, infatti, è un simbolo del videogiocare PlayStation, ed i rumor che la volevano come apripista per la nuova ammiraglia del colosso nipponico si facevano sempre più insistenti. Killzone: Shadow Fall, questo il nome del titolo, ha il compito di farci vedere di cosa è capace PlayStation 4, e lo fa mostrando fin da subito una purezza tecnica semplicemente impensabile per l’attuale generazione di console. 

Il muro di domani 
Helgast e terrestri sono costretti a convivere sullo stesso pianeta, due fazioni in delicatissimo equilibrio divise solo da un muro. Curioso come, persino in un futuro fantascientifico, i muri di divisione tra civiltà non siano ancora stati soppiantati da altro, quasi che la loro forza simbolica sia maggiore dell’effettiva capacità di dividere, nonostante le nuove tecnologie. La sequenza di giocato, ambientata in uno dei primi livelli del titolo Guerrilla Games, si apre con una spettacolare veduta di una città. Ad una tavola rotonda con gli sviluppatori statunitensi ci è stata motivata la scelta di mostrare proprio quelle immagini, una scelta dettata dalla necessità di dare un’idea del livello di pulizia e nitidezza che è stato raggiunto, arricchito poi da una buona direzione artistica.Il giocatore, nei panni di uno Shadow Marshall, ha appena il tempo di superare i controlli di sicurezza che permettono l’accesso ad un’area verde in cima ad un grattacielo, che una forte esplosione segna il passaggio dalla quiete alla tempesta. L’attacco degli Helgast porta subito alla mente il terrorismo, non una guerra su larga scala, una scelta narrativa che ci lascia immaginare uno sviluppo della storia in direzione di una trama elaborata, e magari l’introduzione di meccaniche inedite.Già il fatto di essere uno Shadow Marshal, in parte soldato ed in parte spia, lascia spazio a diverse congetture sia sul fronte dei combattimenti che su quello dello sviluppo della campagna, del resto il nome della produzione ci viene spiegato come diretto a rappresentare il conflitto tra le due fazioni, un conflitto che scende come un’ombra sulla città che entrambe abitano. 
Buongiorno 
Il buongiorno di PlayStation 4, quello che si vede dal mattino, ce lo danno i tecnici di Guerrilla Games con una presentazione di grande qualità: la linea dell’orizzonte, mentre si sorvola la città, è tanto lontana quanto ricche sono le costruzioni che animano il nostro campo visivo, ma sono riflessi ed effetti di illuminazione a catturare la nostra attenzione mentre a schermo scorrono le immagini di giocato. Hermen Hulst, Managing Director di Guerrilla Games, rivela: “L’architettura di PlayStation 4 è molto più vicina a quella di un PC rispetto alla console precedente, sviluppare è dunque molto diverso dai tempi di PlayStation 3, ora è decisamente facile raggiungere rapidamente un buon livello”, sarà per quello che i trenta fotogrammi al secondo sono costruiti con immagini a 1080p, per una pulizia che conquista il colpo d’occhio. 
Ancora non sappiamo se sarà presente il supporto per il 3D sulla scia di quanto successo con Killzone 3, ma la sensazione è che la possibilità non sia stata esclusa, anche alla luce del basso costo in termini di risorse umane. Quello che sappiamo è che il team al lavoro sul titolo è solo marginalmente più ampio di quello impegnato sul capitolo precedente, si parla di centocinquanta persone contro le centoventicinque all’opera su Killzone 3, un aumento che pare non influisca più di tanto sul costo della produzione. 
Amici o nemici? 
Amici o nemici poco importa dal punto di vista dell’intelligenza artificiale, quello che importa è che i personaggi controllati dal computer reagiscano credibilmente alle azioni del giocatore, rispondendo agli stimoli in maniera da dare la sensazione di un mondo vivo, un mondo per il quale valga la pena combattere. Durante la tavola rotonda con i Guerrilla Games ci viene spiegato che la credibilità di un’ambientazione non è data soltanto dalle routine comportamentali, ma che anche le animazioni e la qualità dei modelli poligonali hanno la loro parte nel dare l’illusione di un universo vibrante, difficile per ora valutare la bontà di queste affermazioni, ma crediamo che nei mesi a venire non mancheranno le occasioni per mettere le mani sul titolo, magari utilizzando proprio il nuovo Dualshock. “Si tratta di un controller molto accurato”, ci dice Hulst, “che funziona perfettamente con i titoli hardcore. La possibilità di collegarci cuffie e microfono sarà sicuramente utile nel multiplayer, così come il piccolo altoparlante sarà veicolo per i messaggi radio. Per ora manteniamo riserbo sull’utilizzo che faremo del touchpad, mentre posso già dire che la luce sul retro diventa rossa quando il giocatore subisce danni”

– Tecnicamente convincente

– La trama offre spunti interessanti

– Cinematografico e spettacolare

Killzone: Shadow Fall è stato il titolo dal più forte impatto visivo durante la conferenza di presentazione di PlayStation 4. La nostra chiacchierata con gli sviluppatori di Guerrilla Games ci ha permesso di scoprire qualche dettaglio sulla loro ultima produzione, dettagli che hanno aumentato non poco il nostro desiderio di impugnare il nuovo Dualshock per scoprirne il feeling e prendere il controllo di uno dei titoli che accompagneranno l’arrivo della prossima console Sony entro fine anno.

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