Anteprima

Killer Instinct

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a cura di Pregianza

Gli amanti dei picchiaduro durante la conferenza Microsoft hanno avuto tutti un sussulto quando, sull’enorme schermo, sono comparse due lettere dal font inconfondibile e dal colore metallico. K e I, iniziali di quel Killer Instinct che nel lontanissimo 1994 infiammò gli arcade di mezzo mondo con le sue combo esagerate, l’azione esageratamente adrenalinica e una spettacolare grafica simil 3D. 
Era da anni che le folle chiedevano a gran voce il ritorno della serie, magari affidata proprio ai leggendari Rare, da troppo tempo ormai un’ombra di ciò che erano in passato.
L’apparizione sul palco ha ottenuto esattamente l’effetto desiderato: urla, abbracci, milioni di amanti delle botte virtuali nudi per le strade, e tante altre belle cose. Poi però l’energia si è placata e la gente ha iniziato ad analizzare a mente fredda l’annuncio. Come per magia, le urla si sono ammutolite, e sono saltati fuori innumerevoli dubbi sulla qualità del prodotto. In primo luogo, gli sviluppatori non sono i Rare, ma i Double Helix, un team il cui pedigree è tutt’altro che eccellente. Oltre a questo, Killer Instinct verrà lanciato come free to play, in una demo giocabile con un personaggio solo (Jago), a cui in seguito potrà aggiungersi tutto il resto del roster pagando. Male, molto male, ma noi non ci siamo scoraggiati, e abbiamo voluto indagare un po’ più a fondo, per scoprire se è il caso di piangere o di mantenere alta l’eccitazione. Fortunatamente pare che ci siano tanti ottimi motivi per essere fiduciosi.
CO CO CO CO-COMBO BREAKER!
Partiamo sfatando i primi dubbi: è vero che gli sviluppatori non sono i Rare, ma perlomeno tutto è supervisionato da Ken Lobb, Creative Director di Microsoft Game Studios che ha contribuito alla creazione di alcuni dei più grandi giochi della storica casa in passato. Gli Helix inoltre sembrano volersi scrollare totalmente di dosso la nomea di “studio di quarta categoria” con questo prodotto, e hanno quindi lavorato a stretto contatto con i giocatori più esperti della fighting game community americana, raccogliendo feedback di ogni tipo e agendo sul sistema di conseguenza. Non bastasse, Killer Instinct non sarà solo un free to play, ma avrà anche una versione completa normalmente acquistabile, per tutti coloro a cui sale un conato quando si parla di store in game e modelli economici alternativi.
Parlando di sistema, la nuova incarnazione del marchio sembra prendere molto dai suoi predecessori, ma voler strizzare un occhio anche ai picchiaduro nipponici moderni. La mobilità è estremamente simile a quella degli ultimi Street Fighter, ma nettamente velocizzata e più vicina per certi versi al Third Strike che alla lentezza delle varie incarnazioni di Street Fighter IV
Le animazioni dal canto loro sono velocissime, con colpi che escono in una manciata di frame e, in generale una certa enfasi sugli assalti diretti. Questo anche perché la barra della super si riempie con gran rapidità, specialmente parando proiettili dalla distanza, e una volta caricata permette di eseguire mosse speciali che bypassano fireball e simili senza problemi, riportando lo scontro al corpo a corpo in un lampo. La cosa più interessante è la stratificazione del sistema di gioco. Eseguire combinazioni è facilissimo, ed è quasi possibile sferrare serie di colpi a raffica sbattendo la faccia sullo stick, ma così facendo i danni saranno sempre limitatissimi, anche dopo aver tirato più di una ventina di mazzate. I danni veri vengono da mosse finisher da legare alle combo al momento giusto, cosa che richiede un certo tempismo. L’uso di tecniche avanzate per eseguire ultra combo o serie più complesse della norma, oltretutto, obbliga a studiare i tempi dei colpi con precisione, come in qualunque picchiaduro di alto livello. 
Non mancano poi le combo breaker, eseguibili durante certi link o mentre il nemico usa un auto-double, colpi che in Killer Instinct garantiscono di collegare un altro attacco e allungare una combinazione. La velocità delle mosse rende difficile trovare il momento giusto per spezzare una combinazione avversaria, ma permane qualche dubbio legato ai giocatori di alto livello. Mentre un profano faticherà a difendersi da serie velocissime d’attacchi, un professionista capace di prevedere i colpi e di notare immediatamente una specifica animazione potrebbe non avere problemi a bloccare quasi ogni combo. Dura a dirsi ora, ma è un aspetto su cui ci sarà sicuramente da lavorare. 
Quando si fa a pugni, il framerate è importante
Tecnicamente il titolo è notevolissimo. I modelli tridimensionali hanno un certo stile, sono over the top quanto basta e molto dettagliati. Non che si sia visto moltissimo in verità, considerando che solo Sabrewulf e Jago erano disponibili, ma il loro restyle è risultato più che degno (pur con qualche lamentela per la somiglianza eccessiva del buon lupo mannaro con un leone mannaro). Ottimi gli effetti speciali, e impeccabile il framerate, sempre a 60 fps senza sbalzi. La stabilità del frame rate è importantissima in un titolo di questo genere, visto che la responsività dei comandi deve essere perfetta. Killer Instinct non delude in questo, anche se ha qualche problema in altri campi. Nonostante la presenza di due soli persoonaggi, infatti, il bilanciamento è già piuttosto ballerino e molti utenti hanno notato qualche eccesso usando Sabrewulf. Roba di poco conto in una versione così limitata del titolo, eppure la nostra scarsa fiducia nei Double Helix un po’ di paura ce l’ha fatta venire. Si vedrà, chissà che questi ragazzi non riescano effettivamente a distruggere i nostri preconcetti e a dimostrarsi ben più talentuosi del previsto. Le premesse per un gran fighting game a livello di gameplay sembrano esserci tutte.

– Il sistema di combattimento sembra ben studiato

– Veloce, esagerato, over the top. Killer Instinct insomma

– Tecnicamente lodevole

Killer Instinct è finalmente tornato, anche se circondato da dubbi e paure. Dopo un’analisi un po’ più approfondita, tuttavia, possiamo per fortuna ribadire che non mancano i motivi per essere eccitati. Il passaggio di consegne dai Rare ai Double Helix ci spaventa, ma questi ragazzi sembrano amare moltissimo il marchio e voler creare un titolo capace di soddisfare in toto gli amanti dei giochi di combattimento. Ciò che hanno mostrato finora non è privo di difetti, ma è veloce, divertente ed esagerato, esattamente come dovrebbe essere un nuovo capitolo della serie. Noi ci crediamo, e voi?

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