Milano – E’ inutile che cerchiate di negarlo: abituati così bene ai titoli tripla A, alle produzioni colossali, ai numeri che incrementano senza fine, parlare di browser game fa sempre storcere un po’ il naso. Probabilmente perché siamo abituati ad altro o probabilmente perché, fatto innegabile anche questo, spesso questa categoria di titoli ci ha consegnato produzioni realmente scadenti, i giochi che si basano su tecnologia web, a differenza di quelli client-based, hanno sempre avuto intorno un alone di diffidenza, se non indifferenza. Eppure è un mercato florido e in continua espansione, come dimostra ad esempio la stessa InnoGames (che ha sviluppato il titolo di cui vi parleremo a breve) che può contare oltre 220 dipendenti e sei titoli all’attivo, oltre ovviamente a Kartuga, che abbiamo avuto il piacere di provare a Milano come anticipo dell’apertura della closed beta il prossimo 28 febbraio.
Pirate Bay (no, non quella li)Kartuga è un MMO piratesco che si giocherà via web, mosso dal motore Unity 3D. Una volta scelto uno tra i tre vascelli disponibili all’inizio (sui quali torneremo in seguito), potremo subito iniziare a navigare ed esplorare le immediate vicinanze, rappresentate da una sorta di porto sicuro nel quale potremo impratichirci con i comandi base (il classico WASD per il movimento, condito da alcune shortcut per abilità è oggetti consumabili) è accedere alle primissime quest. L’impostazione infatti è quella del classico MMO, nel quale una volta arrivati al punto di domanda che rappresenta il quest-giver ci imbarcheremo in semplici task, rappresentati ad esempio dall’eliminazioni di alcuni vascelli mercantili piuttosto che dal recupero di bottini che ci verrano dati dalla sconfitta di specifici nemici.
Le navi che potremo scegliere all’inizio, rappresentanti grossomodo le classi degli altri titoli ad ambientazione più classica, sono Destroyer, Protector ed Engineer, e nonostante i nomi le identifichino già a grandi linee proveremo ad analizzarle meglio insieme. La classe Destroyer è quella che potremo più facilmente descrivere come un damage dealer, una classe cioè in grado di infliggere un gran quantitativo di danni ma non essere in grado di sopportarne altrettanti. Esattamente il contrario del Protector, che avrà anzi una gittata dei cannoni più lunga (ma con colpi più deboli), una velocità minore, ma una grandissima resistenza agli altri abbordaggi. La terza classe disponibile in questa beta, l’Engineer, è invece un tipo di vascello di supporto, utile sopratutto nel crowd control delle situazioni più caotiche. Non fatevi ingannare però da questa descrizione sommaria: essendo un titolo che punta molto sulla profondità e sull’affezione a lungo termine, ogni classe può essere sviluppata ed espansa a piacimento, con dei tree skill in stile World of Warcraft nel quale selezionare le abilità più utili al nostro stile di gioco e la conseguente specializzazione della nostra imbarcazione.
Quattro uomini e una bottiglia di rumAbbiamo presa una nave, sbloccato qualche quest, familiarizzato con i comandi. Ma ora? Ora viene la parte divertente, quella che ogni aspirante bucaniere attende appena messo piede sul ponte della propria nave: la battaglia navale. Kartuga è infatti un MMO il cui scopo principale è offrire una divertente esperienza PvP di tipo cooperativo e competitivo, e per darci un assaggio di queste potenzialità abbiamo potuto provare due diverse modalità online: Domination e Destruction.La modalità Domination, che avrete provato già centinaia di altre volte con nome (non sempre) diverso in decine di FPS online ci ha visto divisi in due team da quattro membri ciascuno impegnati a conquistare quattro aree specifiche della mappe al fine di rivendicarle per il proprio team. Una volta conquistate queste inizieranno a produrre risorse che aumenteranno il nostro punteggio. Per vincere dovremo quindi non solo assicurarci il maggior numero di questi hot-spots, ma anche difenderli dalla squadra avversaria, che verosimilmente cercherà di fare le stesse identiche cose.
Se questo genere di modalità si presta molto all’individualismo dei giocatori, la modalità Destruction è invece la quintessenza della cooperazione. All’inizio del round di gioco apparirà in un’area centrale della mappa una bomba non rivendicata che dovrà essere raccolta da una delle due squadre e lasciata in un punto nel cuore dell’area nemica. Una volta fatto questo il team in difesa avrà alcuni secondi per cercare di disinnescarla e partire in un rapido contrattacco. La coordinazione per riuscire a scortare la bomba fino nel cuore dell’area nemica è essenziale, con gli altri membri del party a coprire il fianco del compagno con il carico, e a cercare di impedire in tutti i modi agli avversari di disinnescare la bomba una volta raggiunto l’obiettivo. Giocato con il giusto piglio la tatticità è garantita, e di conseguenza lo sono la longevità e la gratificazione nelle vittorie. Dal punto di vista tecnico il gioco è una piacevole sorpresa, con il motore Unity 3D che svolge egregiamente i compiti assegnatigli riuscendo a restituire un buon risultato, visto sopratutto la totale assenza di un client da scaricare. La nostra nave risponde bene ai comandi, e le reazioni del modello fisico sono convincenti, anche se la compenetrazione tra le varie navi in gioco, almeno a questo stadio della beta, è fin troppo accentuata, e se non corretta rischia di togliere una discreta fetta di realismo oltre che di precisione in termini di gameplay, e sarebbe un peccato viste le potenzialità di Kartuga.
– L’ambientazione piratesca ha sempre il suo perché
– Impostazione da MMO classico con sezioni PvP e PvE
– Si predilige sempre l’approccio tattico e cooperativo
Prima di testarlo con più calma una volta che la beta sarà aperta possiamo dirvi una cosa di Kartuga: è divertente. Formare un team in qualche minuto e sfidarsi online a suon di cannonate e strategie concordate è gratificante, e sicuramente riuscirà a non farvi pentire di avergli dedicato una chance. Gli ampi elementi di personalizzazione delle navi e delle abilità, così come la possibilità di acquisire nuovi perk tramite quest PvE rendono il titolo completo e abbordabile (si sprecano le assonanze marinaresche) per chiunque, e se anche il modello di business sarà orientato ad un free to play reale anziché ai più remunerativi (e scorretti) pay to win (ma su questo gli sviluppatori ci hanno rassicurato) allora potremo trovare nei nostri browser un piacevole passatempo, studiato però per non aver nulla da invidiare ad altri titoli di ben diversa caratura.