Abbiamo giocato la seconda guerra mondiale in tutti i modi possibili e immaginabili. Abbiamo pilotato aerei e sottomarini, abbiamo sfondato le linee nemiche armati di Thompson e granate. Eppure un cliché abusato come questo è ancora ambito di interesse per molte case di sviluppo, pronte a condirlo in modo diverso e a servirci piatti spesso freschi e attraenti.Questa volta è il caso di Deep Silver che, in collaborazione con Software X1, pubblica Iron Front: Liberation 1944, produzione dagli spunti molto interessanti che abbiamo avuto l’occasione di provare in anteprima.
L’arte della seconda guerra mondialePrima di addentrarci nel dettaglio della nostra preview, è bene inquadrare esattamente il titolo: ci troviamo di fronte ad una sorta di spin-of di ArmA 2, il santuario degli sparatutto tattici la cui prima versione è uscita nell’ormai lontano 2009 a firma Bohemia Interactive. Dalla serie ArmA, Iron Front: Liberation 1944 ricicla quasi tutto, dal gameplay al motore grafico dell’episodio Operation Arrowhead, fino all’elevata profondità tattica. Ciò che lo differenzia dal prestigioso precursore è l’ambientazione, perché questa volta siamo proiettati nel bel mezzo della seconda guerra mondiale, più precisamente nel momento in cui i russi iniziavano a riconquistare terreno tra le ormai debilitate difese tedesche.La versione su cui abbiamo messo le mani propone una manciata di missioni tratte, presumibilmente, dalla campagna principale. Nella versione completa la trama avrà un intreccio particolare che ci farà combattere per entrambi gli schieramenti, con l’obiettivo comune del controllo della Polonia.Superato l’impatto iniziale, sempre devastante quando si tratta di ArmA e dei suoi derivati, abbiamo affrontato una lunga missione-tutorial utile a comprendere i comandi base. La lunghezza della stessa, più di mezzora, ci ha tolto anche gli ultimi dubbi rimasti: Iron Front: Liberation 1944 non smentisce il suo mentore e si dimostra un gioco di nicchia, un FPS dedicato a chi è alla ricerca del realismo senza condizioni e ha la pazienza di pianificare con attenzione ogni singola azione.Il nostro alter ego, in entrambi gli schieramenti, è un soldato di fanteria in grado di dare ordini ai compagni di plotone. L’autorità è la chiave per la vittoria, la risorsa più importante nelle nostre mani. Comandare strategicamente la squadra è fondamentale, soprattutto quando si tratta di sfruttare le difese naturali offerte dalle immense mappe.Potenzialmente tutto è gestibile durante il gioco, anche i soccorsi ai feriti e l’inventario in dotazione del plotone, ma esplorare completamente le profondità del gameplay è un esercizio che richiede tempo e dedizione. A prescindere dall’obiettivo in corso, occorre padroneggiare al meglio una configurazione di tasti come sempre ampia e poco user-friendly, lontana anni luce dall’immediatezza di un Call of Duty o di un Battlefield.La complessità intrinseca della produzione è naturalmente presente anche nell’utilizzo degli svariati mezzi in cui spesso ci si imbatte. Ci è capitato, ad esempio, di salire a bordo di un aereo tedesco, di farlo decollare accendendo il motore e di ingaggiare subito dopo un fantastico duello in aria. Come potete immaginare, abbiamo dovuto ricorrere più volte al pulsante “Ricomincia” prima di compiere felicemente la missione.Iron Front: Liberation 1944, insomma, non sarà per tutti così come non lo è la serie ArmA. La soddisfazione nel raggiungere gli obiettivi degli scenari a nostra disposizione, però, è un pregio di buon auspicio per i pochi ma esigenti appassionati del genere.
Battaglie da ottimizzareCome già anticipato il motore grafico è quel “Real Virtuality 3” già utilizzato in ArmA 2. Ai tempi della recensione su queste stesse pagine ne contestammo la pesantezza e ancora oggi, seppur di fronte ad una versione beta, il problema si ripresenta. I requisiti di sistema non sono altissimi ma l’ottimizzazione appare lacunosa e i Software X1 dovranno necessariamente migliorarla in vista dell’uscita finale.Ciò che purtroppo non abbiamo avuto modo di testare è l’annunciato editor di missioni, una novità sicuramente intrigante su cui ci concentreremo con grande attenzione in fase di recensione.Nel menu del codice in nostro possesso è bloccato anche l’accesso al multiplayer. Le promesse riguardano una non meglio specificata modalità cooperativa e modalità classiche come “cattura la bandiera”. Se saranno solo un orpello lo scoprirete intorno al 25 maggio, ovvero al day one per l’Italia.
– E’ ArmA nella seconda guerra mondiale
– Gameplay tattico profondo e complesso
– Realismo ad alti livelli
– Aerei e carri pilotabili
Presa coscienza della natura del titolo e del suo retaggio, è facile comprendere come Iron Front: Liberation 1944 si rivolgerà unicamente ai fondamentalisti degli sparatutto tattici. Il parallelismo con ArmA 2, per molti versi ancora oggi re incontrastato del genere, non può non lasciarci fiduciosi, sperando che venga fatta un’operazione di limatura del comparto tecnico prima dell’uscita. Sicuramente, l’apprezzabile e storicamente coerente salto temporale nell’affascinante mondo della seconda guerra mondiale è un ottimo punto di partenza.