Anteprima

Inversion

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a cura di FireZdragon

Las Vegas – Nella sanguinosa arena degli shooter in terza persona per console, i gladiatori tendono da sempre ad usare le stesse tecniche e le stesse armi. L’immobilità evolutiva delle software house nel genere è giustificata, visto che il caro vecchio run and gun con cover system funziona ancora oggi piuttosto bene, e permette di concentrarsi sulla struttura della campagna in fase di sviluppo, per creare esperienze estremamente cinematiche e spettacolari. I fan però ultimamente si stanno stancando, e reclamano a gran voce qualche innovazione nel gameplay. Una rivoluzione non è a nostro parere necessaria in un sistema che funziona, ma qualche stravolgimento in grado di rinfrescare il genere sì, perché un gameplay troppo statico alla lunga rischia davvero di stancare. Alcune case di sviluppo hanno tentato in passato di aggiungere un po’ di pepe alle meccaniche dei TPS, ma non sono riuscite nell’impresa di creare un titolo unico e indimenticabile, o per mancanza di idee, o per la pessima applicazione delle stesse (Dark Void è un esempio che balza subito alla mente). Gli ultimi coraggiosi a tentare la spinosa via dell’innovazione sono stati i ragazzi di Saber Interactive, con un curioso titolo di nome Inversion, che pare aver qualche asso nella manica per “svecchiare” il genere.  Noi l’abbiamo potuto osservare al Global Gamers Day organizzato da Namco, ecco come ci è sembrato.

“Usa la Forza, Davis” “Avete sbagliato gioco”Protagonista di Inversion è Davis Russel, un biondo poliziotto americano con un certo talento nell’uso delle armi da fuoco e una amorevole famiglia che lo aspetta al ritorno da ogni ronda. La normalità della vita di Davis e del suo collega Leo viene distrutta dall’improvvisa e devastante invasione di un’armata di nemici chiamati Lutadore, grossi e rozzi bestioni armati fino ai denti apparentemente in grado di controllare la gravità. Premessa più che sufficiente a scagliare il giocatore in un inferno di proiettili e nemici da eliminare. Il gameplay del gioco inizialmente sembra quello classico dei TPS. Il cover system, la corsa stando bassi, e la rigenerazione della salute sono meccaniche prese di forza da Gears of War, ed è persino possibile eseguire un attacco ravvicinato con l’enorme baionetta della mitragliatrice d’ordinanza. Il titolo però cambia radicalmente quando si iniziano ad utilizzare i poteri di controllo gravitazionale di uno speciale macchinario ottenibile durante l’avventura di nome Gravlink. Il Gravlink ha due settaggi, e permette a Davis di utilizzare svariati trucchetti utili per eliminare le orde di avversari che gli si pareranno di fronte: se settato per la bassa gravità, permette di far fluttuare i nemici e farli uscire dalla copertura, o di eliminare ostacoli presenti nella mappa. La gravità elevata può invece schiacciare i Lutadore a terra, ed ha un notevole potere distruttivo sugli elementi dello scenario. Proprio la distruttibilità è un’altra caratteristica unica di Inversion, le mappe possono infatti venir distrutte quasi completamente grazie alla fusione del motore fisico Havoc con il Saber3D Engine. Non c’è copertura che non possa venir fatta a pezzi, anche se la distruttibilità di muri e strutture risulta altalenante e dipende dalla necessità o meno di fracassare oggetti per continuare una missione.  Le ultime funzioni del curioso macchinario sono la capacità di utilizzare oggetti pesanti come se fossero proiettili (anche se la meccanica è leggermente più precisa e responsiva), e lo sprigionamento di un’onda d’urto, poteri non dissimili da quelli visti in Star Wars: The Force Unleashed.Un sacco di chicche insomma, che dovrebbero rendere i combattimenti molto più variegati e divertenti. Il trucco magico è riuscito tuttavia solo in parte a Saber Interactive, perché durante la nostra prova gli scontri sono stati sì piacevoli, ma nulla più di questo, e le meccaniche legate alla gravità non hanno espresso tutto il loro potenziale. Ovviamente la nostra prova è stata molto breve, ed è troppo presto per dare una valutazione concreta, però la risposta delle armi da fuoco ci è sembrata deboluccia, e non siamo riusciti a godere delle piene funzionalità del Gravlink, che in un paio di fasi abbiamo osservato essere in grado di cambiare del tutto il piano dell’azione, fino a spostare le sparatorie sulle mura di un palazzo, o su un soffitto. La prospettiva di incontrare nemici capaci di colpire da ogni posizione è sicuramente interessante, e può aggiungere grande tatticità ai combattimenti se unità ai poteri del protagonista. Vedremo fino a che punto tutte le idee degli sviluppatori verranno sfruttate: sulla carta sono originali e ben implementate, ma è necessario che vengano inserite in una campagna brillante per riuscire a stupire un’utenza ormai quasi totalmente desensibilizzata e sempre più dura da soddisfare.

Breaking goodIl gioco graficamente si è difeso piuttosto bene. Non abbiamo visto scene in grado di farci andare in visibilio i neuroni, ma abbiamo apprezzato il buon livello di dettaglio di modelli e ambientazioni ottenute con il Saber3D engine. Ottima la fisica, caratteristica pressoché obbligata visto la grande importanza nel gameplay della gravità e della distruttibilità degli oggetti.  Abbiamo assistito a poche scene dove la distruttibilità degli edifici era ai massimi livelli, ma quelle poche sono risultate di grande effetto, e anche alcune fasi a zero G ci hanno positivamente sorpreso. La principale nota negativa riguarda la caratterizzazione dei personaggi, che ci sono sembrati un po’ troppo piatti, specialmente i Lutadores, energumeni senza cervello e senza collo che sembrano uno strano misto tra i bestioni violenti di Hokuto no Ken e i bot di Unreal Tournament. Detta così sembra quasi figo, ma non fatevi ingannare, è carne da macello allo stato puro.

– Meccaniche interessanti e piuttosto innovative

– Basi solide da TPS

– Ambienti distruttibili e ottima fisica

Inversion è un titolo che sta arrivando abbastanza in sordina, probabilmente a causa della sua appartenenza all’affollato genere degli sparatutto in terza persona. La creatura di Saber Interactive ha però delle potenzialità, e le sue meccaniche legate alla gravità potrebbero riuscire nella durissima impresa di svecchiare questo tipo di videogame. Le nostre prime impressioni sono state abbastanza buone, ma per catturare davvero l’attenzione il gioco ha bisogno di una campagna all’altezza delle meccaniche che mette in campo. Riusciranno gli sviluppatori nell’impresa, o sarà un altro Dark Void? Non resta che aspettare.