Los Angeles – La maggiore parte delle postazioni dedicate alla prova dei titoli all’E3 losangelino consiste nella classica combo televisore-console, senza poi così tanti fronzoli a farvi da contorno. Quando, dunque, si viene invitati ad un allestimento di maggiore spessore è sempre piacevole, così come ci è capitato in occasione della presentazione di Hitman: Absolution, titolo sviluppato da IO Interactive e prodotto da Square Enix. Abbiamo passato una mezz’oretta in compagnia dell’Agente 47 per scoprire che cosa ci sia in serbo per noi, e cercare di intuire il tipo di esperienza di gioco che avremo dal 20 novembre 2012, data d’uscita del titolo.
In missione per conto di Dio?
Ci sediamo nel teatrino allestito da Square Enix e la prima cosa che salta all’occhio è l’atmosfera che ci viene proposta: sulle note dell’Ave Maria di Schubert (una delle arie simbolo della musica dedicata al sacro) vediamo scorrere le immagini al rallentatore delle azioni dell’Agente 47, un accompagnamento musicale che sembra dare un tono quasi liturgico all’operato dell’assassino professionista. Giusto il tempo di riempire i pochi posti ancora vuoti e incomincia la demo vera e propria, studiata per presentarci più meccaniche diverse possibile all’interno di una sola missione. E’ così che veniamo chiamati a ben cinque uccisioni e un rapimento, il tutto in un clima che è a metà tra gli anni cinquanta (brillantina, giubbotti da baseball e Cadillac) e il western (strade polverose, scelta di luci, accompagnamento sonoro): un connubio stilistico che ci è particolarmente piaciuto.
Una delle primissime novità con cui facciamo conoscenza è la nuova visione speciale che permette al protagonista di individuare semplicemente i suoi obbiettivi: evidenziati in rosso ci saranno i personaggi da terminare, in giallo quelli neutrali, mentre in blu quelli rilevanti. E’ un meccanismo che, se da un lato semplifica di molto le cose, dall’altro potrebbe risultare un po’ artificioso, perché va bene che il nostro killer pelato ne sa un sacco, ma da qui ad arrivare addirittura a percepire la presenza di una vittima a diversi isolati di distanza ce ne passa.
Certo, si potrebbe dire che gli utenti non sono obbligati ad usare questa possibilità, ma se davvero basteranno solo gli indizi raccolti durante le partite per trovare senza problemi gli obbiettivi lo potremo scoprire solo in sede di una prova più approfondita.
Cool guys don’t look at explosions
Essere uno spietato killer non vuol dire uccidere tutto quello che ci si para davanti, anzi, più si è professionali e meno i soggetti terzi rispetto al macabro rapporto assassino-vittima, dovranno rendersi conto di quello che succede attorno a loro. A titolo esemplificativo abbiamo visto come si possano distrarre gli NPC magari facendo scattare l’antifurto di una macchina, così da allontanarli dal nostro percorso e permetterci di raggiungere indisturbati il malcapitato oggetto delle nostre attenzioni. Sono dunque le meccaniche stealth a farla da padrone: ci si accuccia dietro alle case, si procede di soppiatto, si cerca di non dare nell’occhio e ci si traveste. Le meccaniche del travestimento, sebbene non nuove per il genere, godono però di una particolare cura in alcuni aspetti: travestirsi da meccanico, ad esempio, farà si che i colleghi di lavoro si comportino realisticamente nei nostri confronti e ci guardino con sospetto, non avendoci mai visto prima.
Tutti gli altri personaggi, invece, si comporteranno con noi affidandosi al nostro abito, e così potremo vederci aprire molte porte se travestiti da tutore dell’ordine, o solo quelle della panetteria se camuffati da fornaio. Tutto questo sarebbe molto bello se le routine comportamentali degli NPC fossero curate alla perfezione, ma più di una volta abbiamo assistito a situazioni che non hanno certo deposto a favore del realismo. Una qualsiasi persona si insospettirebbe nel vedere un uomo che si accuccia dietro le macchine, ma nel mondo di Hitman: Absolution questo pare normale, visto che solo alcune azioni attirano le attenzioni dei personaggi non giocanti.
Per evitare di dare troppo nell’occhio, comunque, sarà necessario prendere gli accorgimenti classici di questo tipo di giochi, come per esempio nascondere i corpi dei nemici uccisi, o magari far sembrare la loro morte un incidente. E’ così che eliminando un obbiettivo su un tetto, possiamo decidere di buttarlo di sotto e magari fargli esplodere vicino anche un barile di benzina, facendo accorrere tutti gli astanti per poi dileguarci da un’uscita secondaria mentre tutto va a fuoco. Proprio come nei film.
L’assassino migliore
Nonostante l’Agente 47 sia un tipo chiaramente solitario, in Hitman: Absolution non manca una componente sociale legata alle classifiche online, stilate in base alla bravura dei giocatori nel completare gli obbiettivi delle missioni. Ogni uccisione, infatti, viene valutata con un sistema a punti in base a diversi fattori come la silenziosità, l’averla raggiunta senza allarmare o uccidere i civili e la scelta dell’arma; potremo dunque competere online con il resto del mondo in una tanto macabra quanto divertente gara all’uccisione migliore.Dal punto di vista tecnico il titolo IO Interactive si distingue per una cifra stilistica indovinata e delle scelte decisamente d’atmosfera, dovendo però registrare una fluidità non sempre alle stelle. La possibilità di utilizzare il sesto senso del nostro killer per attivare una specie di bullet-time nelle situazioni più concitate (situazioni che non paiono mancare, vista una rinnovata attenzione all’azione), è molto fluida e spettacolare, dando una vera e propria sensazione di padronanza della situazione al giocatore.
– Ottima atmosfera
– Interessante sistema di punteggio per le uccisioni
– Molto soddisfacente
Dopo avere assistito alla presentazione di Hitman: Absolution ed averlo provato in prima persona, possiamo dirci particolarmente colpiti da alcuni fattori: su tutti l’ottima cifra stilistica ci è parsa azzeccata, così come abbiamo apprezzato il gameplay ragionato e spettacolare. Sappiamo che alcuni lettori sono allarmati per il maggiore spazio lasciato all’azione, ma per quanto riguarda la demo provata all’E3 possiamo fugare ogni dubbio: la missione provata ha richiesto un approccio ragionato e stimolante, premiando le scelte di più basso profilo.