Milano – Tra i campi coltivati ed i pratoni verdi attorno al capoluogo lombardo si trovano vecchie cascine e trattorie alla buona, tra un centro abitato e l’altro si torna indietro nel tempo e dalle strade asfaltate nascono i percorsi solcati dai veicoli agricoli. Non dappertutto però, perché proprio in mezzo a quei campi, dopo una curva e dietro gli alberi, compare la moderna e luccicante sede di Microsoft Italia. Baciate dal sole e circondate dal verde, le vetrate dell’edificio sono talmente recenti da non comparire sulle mappe di Google, ma non possono certo sfuggire alla curiosità di Spaziogames visto che contengono parecchio materiale di sicuro interesse per noi e per i nostri lettori, materiale come l’ultima build di Halo 4.Mossi dall’interesse per il ritorno del personaggio più rappresentativo del videogiocare secondo Microsoft, dunque, abbiamo accettato di buon grado l’invito della filiale italiana del colosso dell’informatica per una prova in prima persona della produzione 343 Industries.
Una nuova minaccia?
Dopo i brevi convenevoli di rito è Bryan Koski, l’uomo dietro a tutto il marketing mondiale dell’universo di Halo, a guidarci lungo il terzo livello della campagna principale per presentare le novità che andremo a vedere nel titolo previsto per il 6 novembre di quest’anno. Il primo impatto è subito interessante: ci troviamo all’interno del pianeta Requiem, un corpo celeste dove siamo capitati insieme alla fida Cortana (personaggio al quale la telecamera non risparmia inquadrature a favor di glutei) e dal quale ci piacerebbe molto separarci, magari rispondendo ai tentativi di contatto che arrivano dalla nave spaziale in orbita non troppo lontano. Facile a dirsi, ma ovviamente difficile da mettersi in pratica. Ogni tentativo di generare segnali viene infatti puntualmente interrotto da interferenze che provengono dalle installazioni aliene sul pianeta, sarà dunque d’obbligo andare di persona a sistemare la faccenda e fare così la conoscenza dei Prometheans.
Dicesi Prometheans, una nuova specie aliena che va ad affiancare i nostri affezionati Covenant, con l’intento di offrire una nuova sfida agli appassionati grazie a meccaniche che si presentano come inedite per la serie. Chiaramente la bontà di queste dichiarazioni potrà essere provata solo con il gioco completo in mano (e ad un livello di difficoltà in grado di presentare un discreto grado di sfida), ma per il momento possiamo dirae che abbiamo apprezzato diverse caratteristiche degli ultimi arrivati.I Crawlers, quadrupedi rapidi e aggressivi, zampettano agili attorno a Master Chief cercando di sopraffarlo grazie alla forza del numero, visto che presi uno per uno non sembrano in grado di impensierire più di tanto il marine spaziale. Di particolare hanno la possibilità di arrampicarsi su pareti anche scoscese, generando così un interessante ventaglio di posizioni dalle quali attaccare.Molto diversi sono invece i Promethean Knights, guerrieri dotati sia di armi da fuoco che di un potente attacco corpo a corpo, in grado di teletrasportarsi attorno al giocatore cambiando frequentemente posizione. Non solo, queste truppe d’elite sono in grado di chiamare a raccolta degli alleati volanti, i Promethean Watchers, capaci di generare scudi e potenziare le capacità delle unità a terra, costringendo il giocatore a dividere le sue attenzioni tra i nemici appiedati e le minacce dall’alto.
Sarà fondamentale un’attenta particolarizzazione dell’intelligenza artificiale per garantire un livello di sfida sufficiente, anche se già da quanto visto pare che non sia così facile avere ragione di questa nuova razza aliena.
Il colore dello spazio
Durante il nostro incontro con Halo 4 abbiamo visto tre diversi tipi di ambientazioni: il pianeta Requiem, l’interno delle strutture umanoidi e aliene, ed un pianeta caratterizzato da un deserto roccioso, certo non abbastanza per valutare la direzione artistica del titolo (che comunque a grandi linee non si discosta molto da quella dei capitoli precedenti, con architetture che al colpo d’occhio permettono di riconoscere la serie Microsoft), ma a sufficienza per farci sperare in una grande varietà, visto che le palette cromatiche utilizzate per la colorazione dei livelli ci sono sembrate un po’ monotone. Intendiamoci, non è che ogni ambientazione debba essere un eterogeneo tripudio di colori, ma anche (e soprattutto) quelle che per loro natura non possono che risultare monocromatiche, giovano da un’attenta particolarizzazione.
Come al solito, invece, non si può che apprezzare la realizzazione degli strumenti offensivi a disposizione di Master Chief e delle compagini aliene: le armi sono decisamente belle da vedere e restituiscono un’ottima sensazione grazie ad animazioni curate, opzioni di fuoco particolareggiate ed effetti audio di grande qualità.
I corpi speciali Halo
La modalità Spartan Ops viene presentata come in grado di prolungare la longevità del titolo grazie a missioni cooperative da scaricare settimanalmente. Ne abbiamo vista una in particolare che vedeva i quattro giocatori coinvolti procedere lungo un percorso prestabilito affrontando uno dopo l’altro diversi gruppi di nemici: la sensazione è simile all’ormai classica modalità orda, con certo l’uso dei veicoli (umani e alieni) e la differenza che non si aspettano gli alieni in un punto, ma sono i giocatori a muoversi per incontrarne le ondate.Non è facile valutare la bontà di un’offerta che promette di essere molto particolareggiata guardando un livello solo, soprattutto se canonico come quello mostratoci. Avanzare lungo un corridoio avendo ragione dei continui posti di blocco nemici è senza dubbio divertente, ma non fa che aumentare la curiosità relativa agli altri livelli progettati dagli sviluppatori, dai quali ci aspettiamo un’eterogenea serie di sfide capace di tenere il giocatore attaccato allo schermo.
– Essenza della serie invariata
– I nuovi nemici offrono una sfida interessante
Da quanto ci è stato possibile vedere, pare che Halo 4 sia esattamente il titolo che ogni appassionato della serie simbolo del videogiocare secondo Microsoft stia aspettando. L’essenza di Master Chief scorre potente nella produzione 343 Industries, che sembra avere raccolto con sapienza l’eredità dei ragazzi di Bungie. Non solo una campagna che promette di offrire qualche interessante variazione sul tema, ma anche una modalità multiplayer elaborata e le nuove Spartan Ops: proprio queste ultime potrebbero essere il vero valore aggiunto del titolo, a patto che siano sufficientemente curate nella loro versione definitiva.