Los Angeles – Halo è un marchio praticamente leggendario. Il primo capitolo ha cambiato completamente il modo di vedere gli sparatutto in prima persona, le sue meccaniche di gioco sono state copiate e reinventate in una miriade di altri titoli del genere, ed è alla sua esistenza che si deve molto del successo di Microsoft nel gaming, e gran parte della diffusione degli sparatutto su console. Halo però è anche sinonimo di Bungie, studio consacrato dalle avventure di Master Chief, e ormai entrato a far parte dell’olimpo delle software house, dunque non poche teste sono ruotate di 360 gradi quanto i creatori della saga si sono distaccati da Microsoft, lasciando di fatto il brand in altre mani. Cosa ha fatto dunque il colosso americano? Semplice, ha investito un quantitativo innumerevole di risorse in un altro team, i 343 Industries, e li ha trasformati in un piccolo esercito di sviluppatori ricco di super specialisti e appassionati della serie. Moltissimi gli occhi puntati su questi ragazzi, ed enorme lo stress derivante dalla necessità di creare una nuova trilogia qualitativamente pari o superiori alle opere di Bungie. I 343 non si sono tuttavia dati per vinti, hanno sviluppato per oltre tre anni un quarto capitolo del gioco, e hanno portato una sostanziosa dimostrazione del loro operato all’E3. Noi l’abbiamo ovviamente provato, e dopo il test le nostre aspettative sono riuscite ad aumentare ulteriormente. Qui non si sta cercando di creare titoli all’altezza degli originali, si punta chiaramente a superarli. Possibile? Dopo il nostro test crediamo di sì.
Spartans don’t die, they are just missing in actionGli sviluppatori presenti in sala erano chiaramente di ottimo umore. Il gameplay mostrato all’E3 è stato indubbiamente uno dei punti forti della conferenza Microsoft, e la risposta dei fan estremamente positiva. Un inizio perfetto considerando quanto è ambizioso il loro piano. I 343 vogliono ampliare il franchise, renderlo ancor più profondo, esteso e narrativamente curato, tanto da aver deciso di non preoccuparsi più delle storie di cornice, ma di creare solo trame fondamentali per l’universo di Halo, integrate da fumetti, libri e quant’altro. Halo 4 è la continuazione delle vicende di Master Chief e segue direttamente al terzo capitolo, con il nostro eroe e Cortana dispersi su un pianeta ignoto alle prese con una nuova misteriosa razza di nemici, i Prometheans, direttamente correlati ai protagonisti, ai Forerunners, e ai Flood.Negli oltre tre anni di tempo concessi per creare il nuovo progetto, i 343 hanno ripreso ogni singolo aspetto dei capitoli precedenti, e l’hanno migliorato. Il comparto tecnico è stato il primo a subire una trasformazione totale. Halo 4 è infatti splendido, e il motore è stato potenziato al punto da raggiungere giochi noti per la loro grafica spaventosa quali quelli della serie Crysis in certi casi. Tutto si muove con fluidità impeccabile, e persino le semplici mappe multiplayer, ricche delle solite strutture metalliche, sono una gioia per gli occhi. Il lavoro fatto è titanico, ma non è solo questo campo ad aver ricevuto un upgrade. Anche i contenuti hanno fatto un balzo in avanti, in particolare la modalità cooperativa Spartan Ops, che abbiamo avuto modo di provare e di rivedere più nel dettaglio nel booth. L’opzione è divenuta una sorta di serie a puntate, che inizialmente permetterà ai giocatori di affrontare un numero limitato di compiti, ma si amplierà tramite download di settimana in settimana. La cosa incredibile? Tutti questi contenuti saranno gratuiti, continueranno ad arrivare a lungo con cadenza settimanale, e avranno una certa importanza per la storia, tanto che saranno introdotte da una nuova cutscene in cg creata appositamente per ogni uscita.A tutto questo andrà poi ad aggiungersi il solito multi tradizionale (chiamato “Wargames”), che dovrebbe contenere nuove modalità e ora permette di personalizzare il proprio alter ego Spartan davvero nel dettaglio, con numerosi pezzi di armatura, svariate armi, le ormai assodate Armor Abilities, e due perk aggiuntivi, chiamati Support Upgrade e tactical Upgrade che donano rispettivamente vantaggi legati al supporto in battaglia e all’attacco, quali una ricarica più rapida dello scudo o la capacità di equipaggiare due armi primarie.Dopo esserci lanciati in una delle missioni cooperative, abbiamo notato che l’elemento ad essere forse stato rimaneggiato in minor parte è stato il gameplay. Chiunque abbia giocato a Reach si troverà immediatamente a suo agio nella gestione delle abilità e dei comandi, ma noterà un sensibile aumento di precisione e finezza dei movimenti. Il sistema di controllo del gioco aveva ben poche debolezze, e mantiene peculiarità abbastanza uniche che lo rendono ancora oggi tra i migliori in circolazione, dunque comprendiamo la scelta di non stravolgerlo. La mappa da noi affrontata comprendeva vari obiettivi, e ci ha visto combattere contro numerosi Covenant, prima di raggiungere una postazione ricca di Prometheans. Tra i nuovi avversari abbiamo osservato dei mostri simili a felini dalla bassa resistenza ma dotati di grande velocità, e abituati a spostarsi in larghi gruppi, e la terribile combinazione composta da cavalieri e watchers, grossi umanoidi molto pericolosi i primi, e fastidiosissimi esseri volanti in grado di proteggere i nemici con uno scudo energetico i secondi. Questi sono solo pochi degli appartenenti alla razza che, combinati ai Covenant e chissà a quali altri nemici, dovrebbero contribuire non poco alla varietà delle sparatorie. L’ultima chiccha osservata è stata una nuova arma, lo Scattershot, un poderoso fucile a pompa i cui proiettili possono rimbalzare sui muri, in grado di eliminare anche grossi nemici con un colpo a bruciapelo. Il feeling dell’arma era notevole, e in generale abbiamo notato un miglioramento sostanziale nella risposta di tutte le bocche da fuoco, aliene e non. Ci siamo buttati anche in una allegra partitona multiplayer, ma in quel caso non ci sono state sorprese, solo le solite mappe ben strutturate e il tipico combattimento della serie, che tra scudi e resistenza elevata degli avversari permette scontri a fuoco tiratissimi e spettacolari. Nessun veicolo utilizzabile purtroppo, ma ci aspettiamo qualche chicca anche lì, nella versione definitiva.Abbiamo chiuso la nostra sessione con l’immancabile domanda “ma quanto dura la campagna?”. La risposta è stata un “la durata è quella standard degli altri Halo” non particolarmente precisa, ma nemmeno sconsolante, e che lascia comunque ben sperare viste le grandi potenzialità del nuovo formato Spartan Ops e la longevità illimitata del multiplayer.
– Tecnicamente notevolissimo
– Modalità Spartan Ops reinventata e ampliata alla grande
– Gameplay sempre notevole e affinato ulteriormente
Halo 4 sembra poter migliorare i predecessori in ogni singolo aspetto. Non male se si considera che Bungie non è più alle redini del progetto. I 343 Industries hanno già dimostrato grandissima passione e voglia di fare, oltre che un lodevolissimo desiderio di sfornare continuamente contenuti aggiornati gratuiti per gli innumerevoli fan della saga. Presto per dire se nella sestologia di Master Chief i capitoli migliori saranno gli ultimi tre, ma una cosa è certa: siamo sulla buona strada.