Al giorno d’oggi le case di sviluppo degne non mancano di certo ed è normale avere grandi aspettative per un gioco in uscita. C’è però uno specifico genere dove questa scintilla è sparita da tempo, e per il quale i fan nutrono ormai più ansia che speranze, i MMORPG. Questo pessimismo è dovuto all’evidente mancanza d’innovazione di quasi tutte le uscite di questo tipo, e al paradossale crollo di alcuni progetti che hanno tentato di portare un pizzico di pepe nello stantio calderone in cui gli MMO galleggiano immutabili da anni. Tutto è cambiato con l’annuncio di un titolo atteso da molti fan, seguito di uno dei GDR massivi di maggior successo al mondo, Guild Wars 2. A far drizzare le antenne dei giocatori non è stato tanto l’ottimo pedigree di Arenanet, quanto le promesse della software house di “svecchiare” definitivamente le meccaniche del genere. Molti pensavano si trattasse della solita rassicurazione vana ma, ad ogni video rilasciato, e dopo ogni breve dimostrazione, gli increduli sono diminuiti sempre di più e la noia ha lasciato il posto a un hype megagalattico. I programmatori hanno mantenuto segretissimo lo sviluppo della loro creatura, rilasciando il minimo indispensabile di informazioni per mantenere alto l’interesse dei videogiocatori, finchè finalmente non hanno deciso di mandare qualche codice beta alla stampa. Noi facciamo parte di quel piccolo gruppo di fortunati che hanno ricevuto l’invito, dunque, dopo aver ballato nudi per strada in preda all’euforia per qualche ora, ci siamo lanciati a capofitto nel mondo di gioco. Oggi vi racconteremo le nostre esperienze, e cercheremo di svelarvi se è valsa la pena di prendere una broncopolmonite danzando senza vestiti nel freddo glaciale.
I’m Charr. I’m Norn. I’m Human. I’m hyped as hellCom’è giusto che sia, inizieremo da una delle basi fondamentali del sistema MMO, la creazione del personaggio. In Guild Wars 2 l’editor è piuttosto completo e presenta svariate opzioni. Dopo aver selezionato una delle cinque razze e una tra le otto professioni, potrete scegliere una faccia e un corpo tra vari template preesistenti, modificare l’altezza, il colore della pelle e degli abiti, e i dettagli del volto a piacere. Le scelte fisiche sono un po’ limitate e non si ha modo di creare un personaggio obeso, ma le possibilità in generale sono notevoli, e dovreste riuscire senza problemi a ottenere ciò che desiderate. L’editor presenta anche caratteristiche legate direttamente al background del vostro eroe, che influiscono sui dialoghi in game e sulla sua storia personale.Solo tre razze erano disponibili, quindi non abbiamo potuto esplorare le starting zone di Asura e Sylvari, per fortuna quelle presenti erano già molto ben strutturate e curate. I Charr iniziano nel villaggio di Smokestead, fortemente industrializzato e invaso da pericolosi spettri. L’introduzione è breve, e porta quasi subito a una boss fight contro uno spirito che s’impossessa di una grossa statua. Questo espediente è interessante, dà un senso di epicità all’inizio delle vostre vicende, e accomuna tutte le zone di partenza. I Norn devono eliminare un gigantesco Wurm glaciale dopo aver dimostrato il loro valore nella caccia, mentre gli umani si ritrovano in una cittadina invasa dai centauri a combattere contro un possente elementale della terra. Sono fasi facilotte, che aiutano a prendere confidenza con i comandi e introducono al nuovo sistema delle quest, ma divertono parecchio. Con l’aggettivo “nuovo”, non intendiamo dire che le missioni sono cambiate totalmente da quanto visto in passato, dovrete ancora uccidere decine di nemici, trovare oggetti, andare dal posto A al posto B, e così via. Arenanet ha però sostituito il tipico punto di domanda galleggiante con gli eventi dinamici, missioni che si attivano quando si capita in una determinata zona, e si evolvono a seconda di quello che accade. Un nutrito gruppo di giocatori sta uccidendo vermoni su un lago ghiacciato? Lo sciamano che li ha messi lì potrebbe non gradire, e decidere di fare una strage. State annaffiando piante in una fattoria? I banditi potrebbero attaccarla all’improvviso. Questa meccanica è molto originale e spinge all’esplorazione, poichè basta trovarsi nel posto giusto al momento giusto per rimanere coinvolti in situazioni uniche. L’ottimo funzionamento di questa innovazione è dovuto anche alla fantastica mappa di gioco, enorme e chiarissima, che indica con precisione la locazione di alcune missioni base e di tutto ciò che serve per orientarsi, compresi addestratori, mercanti, skill point aggiuntivi e quest personali. Per l’esattezza, gli skill point aggiuntivi si ottengono in scontri contro singoli avversari più forti del normale sparsi per le mappe. Le quest personali invece fanno parte della storia del vostro alter ego, sono istanziate e seguono una naturale progressione, rendendole sempre difficili al punto giusto e permettendo al giocatore di girovagare alternativamente completando incarichi meno importanti. Queste sono tra le migliori missioni del gioco, e risultano particolarmente godibili se affrontate in compagnia di un amico. Un’altra meccanica fresca, e specialmente brillante, è lo scaling del livello a seconda della zona visitata. Non importa quale sia la potenza del vostro personaggio, se la zona è pensata per i giocatori di livello 5 il suo livello sarà 5. L’equipaggiamento e le abilità vengono mantenute, cosa che comunque facilita il completamento di certe fasi, ma è un’idea geniale per permettere ai giocatori di rivivere contenuti di livello basso persi in passato senza dover creare un altro combattente, o per spingere a fare tutoraggio ai neofiti.
Tyria, dove un illusionista vestito di rosa può sparare laser con una claymoreGuild Wars 2, come tutti gli MMO degni, presenta un sistema di crescita degli eroi estremamente complesso. La parola d’ordine in questo caso è “stratificazione”, perchè ogni meccanica si sviluppa su più piani, partendo da un livello base molto intuitivo. Ogni classe ha abilità specifiche legate alle armi utilizzabili, e tutte le combinazioni presentano una certa sinergia e una tendenza a un determinato ruolo: un Mesmer con uno spadone a due mani è un ottimo dps che sfrutta le illusioni per fare disastri in sicurezza, un ladro con spada e coltello è votato alla mobilità, un necromante con coltello e focus ricarica rapidamente forza vitale e salute per trasformarsi di continuo e un ingegnere con due pistole è in grado di stordire, rallentare e avvelenare i nemici. Queste skill si sviluppano rapidamente a forza di eliminare antagonisti con l’equipaggiamento coinvolto. Per ogni vittima, l’indicatore delle abilità si riempie sempre più, fino all’apprendimento del trucchetto successivo.Fin qui tutto bene ma, come abbiamo detto, non è finita. Ogni giocatore deve scegliere anche un’abilità curativa, disponibile da subito ma sostituibile con altre due opzioni con la spesa di skill point (ottenibili sia livellando che con le skill quest citate precedentemente). Vi sono inoltre tre abilità comuni da scegliere da una lunga lista e una tecnica “elite”, che costa molto ma ha di solito effetti devastanti. Le combinazioni possibili sono innumerevoli e garantiscono a ogni classe di coprire più o meno qualunque ruolo. In particolare è gradevole la sparizione dei guaritori fissi. Essendo una sola l’abilità di cura principale selezionabile, nessuno può diventare un healer di ruolo, cosa che negli eventi di gruppo garantisce a tutte le classi un bel quantitativo di azione, a seconda delle scelte fatte. Certo, La trinità non è sparita totalmente, e alcune specialità sono particolarmente indicate per determinate funzioni. Per farvi un esempio, l’ingegnere è grandioso come classe di supporto, mentre il Guardian sembra fatto apposta per fare il tank (e dispone di qualche tecnica rigenerativa di gruppo che lo rende a sua volta un grande aiuto al team). Ad ogni modo il fatto che tutte le professioni possano ricoprire quasi ogni posizione in una squadra, e che non ci sia più bisogno di un healer dedicato, è un passo avanti apocalittico. A tale ben di dio si aggiunge infine anche un complesso sistema di trait, che vengono sbloccati dal livello 11 e garantiscono grossi bonus aggiuntivi a statistiche e specializzazioni. La profondità delle meccaniche è davvero invidiabile.
Qui non vince il più forte, vince il più abileEnnesimo punto di forza di Guild Wars 2 è il gameplay: il combattimento nel titolo Arenanet è molto action e basato sul posizionamento. Gli attacchi nemici tendono a colpire un po’ più lontano di quanto uno si aspetti, ma una schivata al momento giusto riesce spesso a evitare grossi danni, e la chiara delimitazione di certe magie rende evidente dove e come muoversi in battaglia. Tantissime abilità sono poi legate al movimento, e risultano davvero spettacolari. Non c’è una classe che non sia un piacere usare e sviluppare, tutte hanno tecniche spettacolari ed esaltanti, in qualunque ruolo. Chi ama creare molti personaggi ha di che esser felice. Si può combattere anche sott’acqua con l’ausilio di armi specifiche che cambiano tutte le abilità, il sistema è molto simile al combattimento aereo visto in altri giochi del genere.Questa giocabilità sopraffina si traduce alla grande anche nel PVP, amatissimo nel predecessore e apparentemente eccezionale anche in questo seguito. Nella beta era disponibile solo un Domination Mode classico a squadre, fino a un massimo di 20 giocatori, che presentava già una caratteristica fantastica, l’equipaggiamento comune. In pratica i giocatori non combattono nei Battleground con le armi e le armature trovate nel gioco ma con equipaggiamenti specifici e gratuiti, pensati per il competitivo in modo da evitare sbilanciamenti dovuti a corazze epiche e altra robetta esagerata. Tutti i partecipanti inoltre si trasformano direttamente in personaggi di livello massimo, e possono settare talenti e abilità in un limbo chiamato “le nebbie”.Dalle nebbie si poteva anche testare un altro tipo di PVP, e lasciatevi dire che l’esperienza è stata a dir poco epica. Parliamo del World vs World, una battaglia tra server in quattro mappe gigantesche. I giocatori di ogni server possono tentare la conquista dei palazzi avversari in ogni momento, basta organizzarsi. Muri e porte delle fortezze sono resistentissimi, ma è possibile sfondarli più rapidamente costruendo marchingegni d’assedio con le risorse presenti nelle proprie basi. I difensori nel frattempo possono utilizzare le stesse risorse per riparare le strutture e difendersi dagli assalti. Nella beta la resistenza degli edifici non era stata ancora bilanciata, quindi ci voleva troppo a buttar giù una fortezza, ma nel gioco finito questa potrebbe essere l’esperienza multigiocatore definitiva. Un po’ come la conquista dei castelli di Ragnarock Online, solo molto più grande, esaltante e variegata. Anche nel World vs World i livelli vengono massimizzati, ma l’equipaggiamento non muta, quindi i giocatori più forti in PVE avranno un forte impatto anche in questa modalità.L’ultima cosa che abbiamo testato è stata un’istanza, per l’esattezza un dungeon di livello 30 di nome Ascalon Catacombs. La prova è stata molto piacevole e impegnativa e ci ha costretto ad organizzare delle strategie sensate per sconfiggere i molti boss offerti. Siamo arrivati al terzo prima di cedere a causa dello stato infimo della nostra armatura (sì, va riparata dopo qualche morte), ma abbiamo potuto osservare ugualmente lo svolgersi di vicende legate a importanti personaggi del mondo di Tyria durante l’esplorazione. Vedere un’istanza di livello basso così curata in un MMO è incredibile e, se si tiene in considerazione lo scaling dei livelli sopracitato, possiamo dire con certezza che sarà un piacere rivivere queste esperienze anche una volta raggiunto lo sviluppo massimo.
Looking good babyGuild Wars 2 non ci ha deluso nemmeno dal punto di vista tecnico. Era una beta e qualche bug non poteva mancare, ma in generale il motore grafico ci è parso molto scalabile e dettagliato. Qualche scatto di troppo ci ha fatto preoccupare, specialmente nel World vs World dove l’eccesso di giocatori ed effetti speciali provocava rallentamenti enormi, ma gli sviluppatori con cui abbiamo giocato ci hanno assicurato che c’è ancora molto lavoro da fare sull’ottimizzazione. Per il resto tutto ha un look fantastico. Le ambientazioni sono sicuramente suggestive, specialmente le città, i personaggi sono molto dettagliati, e le animazioni sono assolutamente fantastiche. Grandiose pure le musiche, anche se un po’ rade. Nella prova era presente anche un tipico sistema legato all’artigianato. Non abbiamo indagato a fondo ma non ci è sembrato particolarmente innovativo. I ragazzi di Arenanet hanno però confermato che il potenziamento delle armi legato ai lavori avrà un forte impatto sugli eroi.
– Combattimento molto action, davvero notevole
– Ricco di idee brillanti e sistemi dal grande potenziale
– Innova quasi tutte le meccaniche stantie del genere
– PvP esaltante e ben strutturato
– Nessun canone fisso
La nostra breve gita nel mondo di Tyria è stata assolutamente fantastica. Il titolo di Arenanet contiene piccole innovazioni in quasi ogni meccanica, che unite potrebbero portare a una vera e propria rivoluzione del genere. L’unico rammarico è quello di non aver potuto giocare di più. Le aspettative per il gioco dopo questa prova sono riuscite a salire ulteriormente, speriamo davvero che arrivi nei negozi al massimo della forma e distrugga la concorrenza, ha tutte le potenzialità per farcela.