Anteprima

Goldeneye 007

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a cura di andymonza

Abbiamo già avuto diverse occasioni per vedere e provare Goldeneye 007, reboot per Wii del classico rilasciato su Nintendo 64 nel 1997. Una recente visita presso gli studi degli sviluppatori Eurocom, immersi nella campagna inglese del Derryshire, ci ha nuovamente permesso di avvicinarci al titolo ed osservare da vicino i vari aspetti dello sviluppo.

Si vive solo due volteL’intento dei ragazzi di Eurocom è chiaro: riportare sugli schermi un classico dello sparatutto in prima persona, offrendo allo stesso tempo un’esperienza pensata e creata per soddisfare al massimo i fan della spia più famosa di sempre. Dato che, come affermato dagli stessi sviluppatori, “ci può essere sempre uno ed un solo Bond”, il Pierce Brosnan della pellicola originale cede le scene a Daniel Craig, attuale interprete dell’agente doppio 0. Questo passaggio del testimone ha reso necessari diversi aggiustamenti al gameplay, atti a restituire efficacemente la natura più fisica e diretta del modus operandi tipico del nuovo Bond, che all’eleganza inglese che caratterizzava i predecessori ha dimostrato di preferire uno stile molto più pratico ed aggressivo: in poche parole, meno gadget, meno stealth e meno battute sagaci, per un agente segreto molto più adatto ai nostri tempi. Tutto questo senza però perdere di vista i capisaldi dell’esperienza originale, che doveva il suo grande successo all’intrinseca capacità di restituire alla perfezione la sensazione di trovarsi negli eleganti panni della spia inglese. Dopo i livelli provati nelle precedenti anteprime, la presentazione ci ha permesso di assistere ad alcune sequenze di gioco inedite, tra cui l’incontro con Valentine Zukowsky (originariamente interpretato da Robbie Coltrane), perfetto per mostrare come il nuovo Goldeneye sia stato “attualizzato”, senza per questo rovinare le peculiarità dello svolgimento originale. Al posto del decadente Strip Club di San Pietroburgo e del rubicondo Coltrane, i giocatori incontreranno il mafioso russo in una scintillante discoteca nel centro di Barcellona, immerso in un ambiente molto più cosmopolita, decisamente smagrito e vestito come si addice ad un trafficante dell’Est. Oltre ad esemplificare il lavoro svolto a livello concettuale per svecchiare la pellicola del 1995, la sequenza si e rivelata interessante sia stilisticamente (grazie ai ballerini rappresentati da sagome nere sullo sfondo luminoso, con un notevole effetto chiaroscuro risultante), sia dal punto di vista del gameplay, rendendo necessario scannerizzare i volti delle persone con lo smartphone in dotazione a Bond. Neache la musica è stata lasciata al caso: grazie ad una collaborazione con gli sviluppatori di DJ Hero 2, i ragazzi di Eurocom hanno animato la discoteca con un pezzo proveniente dalla tracklist del titolo in uscita, la magnetica I Remember di Deadmou5 & Cascade. Prima di passare alla prova diretta, gli sviluppatori ci hanno concesso un esteso tour degli studi, grazie al quale abbiamo potuto osservare in azione i diversi reparti dello sviluppo. Una fermata nelle sale dedicate al mix audio ci ha permesso di scoprire il grande lavoro nascosto dietro al riammodernamento delle sonorità della pellicola e del gioco originali: tutto, dal rumore degli spari, alle esplosioni, alle sirene degli allarmi è stato attualizzato senza perdere il fascino originale, un lavoro certosino in grado di restituire un mix audio di ottima qualità. Tanto impegno profuso nel comparto sonoro ha convinto gli sviluppatori ad inserire nella campagna singolo giocatore una sequenza “d’autore”, nella quale durante una furiosa sparatoria l’audio ambientale si abbasserà per lasciare spazio alle note di un classico del jazz, The man I love di Thelonious Monk: per quanto non ci sia stato possibile assistere alla sequenza in questione, siamo certi della sua carica emozionale. Ci siamo poi spostati nel reparto di motion capture, la quale viene effettuata “in casa” dai ragazzi di Eurocom, che possono godere di uno spazioso hangar attrezzato con le migliori teconologie. Grazie alla collaborazione con Ben Cooke, stuntman e controfigura personale di Daniel Craig, gli sviluppatori hanno potuto catturare le movenze caratteristiche di Bond. Le tecniche di motion capture non si sono limitate agli attori, ma hanno anche coinvolto elementi dello scenario, come le armi o interi veicoli: grazie ai sensori applicati sulle superfici, gli animatori hanno ottenuto dell’ottimo materiale di referenza per riprodurre il sobbalzare di una mitraglietta o la brusca frenata di un camion da carico. Nel complesso, il giro “dietro le quinte” ci ha sorpreso, mostrandoci la grandissima cura riposta nello sviluppo di ogni più piccolo dettaglio del titolo: per quanto buona parte di questo lavoro sia destinata a rimanere nell’ombra, siamo certi che vivendo l’esperienza Goldeneye sarà possibile notare tali sforzi produttivi.

SevernayaTerminato il “giro turistico” degli studi Eurocom abbiamo finalmente avuto modo di mettere le mani su una versione quasi definitiva del titolo e provare la missione ambientata a Severnaya, la base russa da cui vengono controllati i due satelliti noti come Goldeneye. Come altre sequenze già provate, anche questa comincia con l’approccio ad un avamposto nemico ben difeso, con i monti Urali ad offrire un affascinante sfondo innevato. A discrezione del giocatore l’approccio alle molte guardie: a seconda del proprio gusto personale si può decidere se tentare di procedere in assoluto silenzio, sfruttando i movimenti delle guardie per eliminarle una ad una grazie alle spettacolari mosse corpo a corpo, oppure procedere ad armi spianate. Per quanto l’impostazione da sparatutto in prima persona potrebbe suggerire una predilezione per questa seconda opzione, a conti fatti essa si rivela molto difficile da gestire soprattutto ai livelli di difficoltà più elevati, dove l’energia non è rigenerativa e pochi colpi sono sufficienti a mandare 007 al tappeto. La soluzione migliore si rivela come sempre la via di mezzo, laddove un’alternanza continua di stealth ed azione ad armi spianate riesce a fornire i risultati migliori ed a rendere l’esperienza di gioco varia e rigiocabile. Ad una buona alternanza di stili di gioco, anche grazie all’ottima varietà offerta dal vasto arsenale di armi da fuoco, Goldeneye 007 affianca uno stile narrativo che non abbandona la prima persona neanche nelle cut scene, offrendo grande immersività: rivista con la grafica di gioco, la scena dell’abbattimento dei caccia russi con gli impulsi elettromagnetici (che i fan della pellicola ricorderanno bene) risulta davvero spettacolare e coinvolgente.Terminate le prove sulla campagna singolo giocatore, ci siamo nuovamente dati a qualche match multigiocatore sfruttando la modalità split screen per quattro partecipanti (online si potrà giocare in otto, con punti esperienza e relative armi e skin sbloccabili): il sempre divertente deathmatch è stato questa volta condito con alcuni folli modificatori gestibili da un apposito menu, tra cui granate che rimbalzano o si attaccano ai muri, giocatori che esplodono se rimangono fermi per più di tre secondi, e la nostra preferita, una modalità solo corpo a corpo dove tutti i partecipanti sono dotati di gigantesche mani, in grado di dare letali schiaffoni. Cosi come la campagna singolo giocatore, anche il comparto multiplayer ci è apparso completo, sviluppato con cura ed in grado di divertire tanto i giocatori più incalliti quanto un pubblico più occasionale, confermando il buon lavoro di bilanciamento svolto dai ragazzi inglesi.

– Sforzi produttivi notevoli

– Ottimo sfruttamento della licenza

– Divertente ed impegnativo

Oltre a meritare grande attesa da parte degli estimatori dell’originale per Nintendo 64, Goldeneye è uno sparatutto realizzato con grande cura, coinvolgente e molto giocabile. Il buon assortimento di stili di gamepaly e livelli di difficoltà ne fa un’esperienza adatta a tutti, dai casual gamer agli hardcore piu sfrenati; in particolare questi ultimi troveranno pane per i loro denti con il livello di difficoltà più elevato, dove l’energia rigenerativa viene meno, sostituita da un’impostazione simile a quella del titolo originale. Caratterizzato da sforzi produttivi ben oltre la media, il titolo mira ad affermarsi come uno dei migliori (se non addirittura il migliore) sparatutto su Wii, tanto dal punto di vista del gameplay quanto da quello grafico, grazie ad un motore che riesce a spremere a dovere la macchina Nintendo. La speranza e che quest’ultima, da sempre commercialmente “pericolosa” quando si parla di titoli dedicati alla fascia di giocatori hardcore, riesca a rendere giustizia alla qualità del prodotto. Rimanete con noi per l’ormai prossimo verdetto finale, come sempre su queste pagine.