Anteprima

Far Cry 3

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a cura di andymonza

Los Angeles – Se vi perdeste nel bel mezzo dei mari tropicali, per la precisione su di una misteriosa isola, la vostra ragazza fosse stata rapita e tutti gli abitanti fossero d’un tratto in preda a raptus di follia e violenza, non vi arrabbiereste un bel pò? Jason Brody, protagonista di Far Cry 3, lo farà, eccome. Dopo l’annuncio (più o meno) a sorpresa durante la conferenza Ubisoft, siamo tornati in una saletta a porte chiuse presso lo stand del publisher francese all’E3 2011 per rivedere con calma la stessa identica sequenza di gameplay, purtroppo senza alcuna aggiunta sostanziale.

Ode alla folliaLa sequenza di gameplay, probabilmente molto vicina all’incipit del gioco, vede il protagonista al cospetto di quello che si direbbe essere il leader degli abitanti dell’isola, evidentemente in preda a qualche tipo di follia collettiva. E proprio di pazzia il cattivo di turno sta parlando, un delirante discorso mentre il protagonista tenta disperatamente di liberarsi dalle spesse corde che gli bloccano mani e piedi. Proprio quando il monologo del folle raggiunge l’apice e le corde stanno per allentarsi, il pazzo conclude l’invettiva con un calcio ai danni del protagonista, il quale precipita giù per una scarpata fino allo specchio d’acqua sottostante, trascinato lentamente verso il fondo da una pietra legata ai piedi. Mentre lo sguardo vaga verso le altre decine di cadaveri nelle sue stesse condizioni, il giocatore è chiamato a premere ripetutamente un tasto per tentare di liberarsi dai legacci, finalmente con successo. Nuotiamo verso la terraferma, avvicinandoci silenziosamente a quella che evidentemente è una guardia del gruppo di malviventi: l’occasione è perfetta per vedere in azione le classiche finisher effettuabili in stealth, avvicinandosi da tergo ad un bersaglio senza farsi notare. Messa fuori gioco la sentinella, recuperiamo l’AK 47 in suo possesso, e perquisiamo anche le sue tasche, rinvenendo un piccolo idolo d’avorio: oltre a suggerire un background da fanatismo religioso, il piccolo oggetto ci ha fatto pensare che il gameplay preveda anche una qualche forma di economia, che potrebbe rendere possibile vendere il loot dei cadaveri per acquistare nuovo equipaggiamento, ipotesi che gli sviluppatori al momento non possono ancora confermare. Finalmente con un’arma tra le mani raggiungiamo un’altura, dalla quale osservare con calma l’ambiente circostante ed elaborare un piano. Per quanto la demo fosse giocata su un PC ad alte specifiche, e dunque godesse di un livello di dettaglio naturalmente superiore a quello del medio titolo console, il comparto tecnico di Far Cry 3 appare già sin da questa versione pre alpha molto positivo. La ricchissima vegetazione, la buona riproduzione dell’acqua e la linea dell’orizzonte molto vasta confermano come le buone qualità tecniche svolgano ancora una volta un ruolo molto importante per il brand, da sempre fiero di sfoggiare tecnologie all’avanguardia.

Un problema, molte soluzioniLa ricognizione visiva ci aiuta ad individuare immediatamente la nostra unica via di fuga, un elicottero in fase di riscaldamento proprio nel mezzo del piccolo villaggio a valle, purtroppo pieno zeppo di ostili. Come sottolineato dagli sviluppatori, Far Cry 3 propone ancora una volta l’ormai consueta libertà d’approccio alle diverse situazioni tattiche, lasciando al giocatore il totale controllo su come affrontare di volta in volta il problema di turno. Ai fini della demo, gli sviluppatori hanno deciso per una ricognizione sull’altro lato dell’altura, la quale ha permesso loro di impadronirsi di un fucile da cecchino, eliminando silenziosamente un’altra sentinella. Grazie al binocolo montato sul Dragunov, abbiamo potuto osservare attentamente il piccolo villaggio, fino ad individuare un punto debole: una volta fatte esplodere, le scorte di carburante dell’elicottero si sono rivelate ottime per mettere immediatamente fuori gioco diversi nemici, e creare al contempo un efficace diversivo. Aperta dunque la strada fino al velivolo, abbiamo sfruttato un cavo elettrico per scivolare velocemente fino al cuore del villaggio, sparando al contempo con la mano libera, una meccanica che siamo certi tornerà spesso utile durante le missioni. Rimessi i piedi a terra ci siamo buttati subito in copertura, scoprendo la possibilità di sporgerci al di sopra del muretto che ci divideva dai nemici per fare fuoco. Apparentemente buono il feedback delle armi da fuoco, come sempre realistico e caratterizzato da un forte rinculo. Eliminate anche le ultime guardie ci siamo precipitati verso l’elicottero, per godere di una fluida transizione verso una cut scene realizzata con il motore di gioco, la quale ha visto il protagonista sottrarre la pistola dalla fondina del pilota e puntargliela alla testa, urlandogli di decollare al più presto. Un volo che purtroppo è durato solo pochi secondi: gli ostili rimasti a terra non ci hanno pensato due volte, prendendo di mira il velivolo con un RPG. Lo schianto ed un fade out, per poi ritrovarci nuovamente faccia a faccia con il leader degli ostili: come andrà a finire, solo il tempo potrà dircelo.

– Tanta azione

– Comparto tecnico di primissimo livello

– Ritorno alle ambientazioni originali

Il primo, brevissimo faccia a faccia con Far Cry 3 non ci ha purtroppo offerto molti elementi su cui ragionare: gli indizi sembrano puntare verso un tentativo di proporre finalmente una storia più coesa e godibile, affiancata dalle caratteristiche tipiche della serie, ovvero azione senza compromessi e totale libertà d’approccio. Gradito anche il ritorno alle ambientazioni originali, con l’isola tropicale ben riprodotta grazie al comparto tecnico apparentemente molto curato. Rimanete con noi per tutte le future rivelazioni su questo titolo ancora bisognoso di conferme, naturalmente su queste pagine.

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