Quanto è stato atteso il terzo episodio di una delle saghe di GDR più belle di tutti i tempi? Per quanto tempo i fan hanno aspettato le prime immagini e video ufficiali da quando, Bethesda, ha acquisito i diritti della serie da Interplay nel 2004? Tanto, hanno atteso davvero tanto, ma finalmente Fallout 3 è realtà, annunciato ufficialmente per PC, Xbox 360 e Play Station 3, con video ed immagini che denotano subito il volere della mamma di Elder Scrolls di mantenere intatto lo stile che contraddistingue da sempre la serie. Prima di iniziare l’analisi del terzo episodio, ripercorriamo i primi due episodi, dato che chi ha sempre giocato solo ed esclusivamente su console difficilmente li ricorderà.
Bombe atomiche ed umanità vicina all’estinzionePrima di iniziare, consigliamo caldamente a chi volesse recuperare i suddetti primi due episodi di saltare questo paragrafo ed arrivare direttamente al successivo, per evitare di vedersi rovinare qualche sorpresa. Nel primo Fallout, ambientato in un futuro post-apocalittico datato 2161, vi troverete in un mondo completamente distrutto dalla guerra nucleare fra Stati Uniti e Cina, che volevano entrambe accaparrarsi le ultime risorse di petrolio e uranio rimaste sulla terra. Durante lo scontro furono usate le bombe atomiche e il mondo collassò, lasciando l’umanità sull’orlo dell’estinzione. In previsione di ciò, furono costruiti dei rifugi anti-atomici chiamati Vault, ove trovarono riparo diverse migliaia di persone. Quando il chip che permette la purificazione dell’acqua del Volt 13 si danneggerà, sarete voi ad affrontare, per la prima volta dopo un secolo di rifugio, il mondo esterno per trovare il chip e salvare la propria gente.
Nel secondo episodio, dopo aver compiuto la propria missione, l’eroe che avete impersonato viene esiliato per evitare che anche altra gente possa lasciare il proprio rifugio. Ambientato 80 anni dopo gli eventi narrati nel primo Fallout, uno dei discendenti di questo eroe, che si era a sua volta rifugiato nel villaggio tribale di Arroyo, dovrà salvare il proprio villaggio colpito da una carestia. Per farlo, deve ritrovare un artefatto dell’epoca pre-bellica, il GECK (Garden of Eden Creation Kit). Questo congegno era stato dato ai sopravvissuti per permettere di trasformare il mondo esterno di nuovo in uno abitabile, ma dopo due secoli passati da quel tempo era difficile trovarne ancora.
Anni ’50 in un lontano futuroL’atmosfera che si respirava in Fallout è assolutamente eccezionale e sicuramente colpisce per la sua inusuale originalità che contraddistingue la propria ambientazione. Infatti, nonostante siamo in un futuro lontano che va dal 2100 al 2200, la terra ha l’aspetto di quanto visto negli anni ’50, con televisori in bianco e nero, super computer a valvole, clima da guerra fredda e cosi via. Una delle caratteristiche principali di Fallout, era quella di poter creare dei personaggi completamente differenti fra di loro, grazie alle sette caratteristiche primarie che era possibile implementare ed un buon numero di abilità. Altro punto di forza era l’incredibile libertà d’azione del giocatore, soprattutto nelle quest secondarie, che permettevano sempre un approccio differente a seconda delle proprie caratteristiche.
Engine di Oblivion ma stile inalteratoCominciamo a parlare adesso, dopo la lunga premessa sulla serie, di questo terzo episodio di Fallout. Il gioco sarà ambientato trenta anni dopo gli avvenimenti che hanno circoscritto la trama nel secondo capitolo, ma Bethesda chiarisce che non è fondamentale giocare i primi due Fallout per capire la nuova storia del gioco. Questo nuovo prodotto usufruirà delle qualità tecniche viste in Oblivion, utilizzando lo stesso engine grafico, opportunamente potenziato. Il risultato, infatti, è piuttosto soddisfacente. Gli ambienti sono ben ricreati ed hanno un’atmosfera unica secondo lo stile della serie. I personaggi umani sono molto più realistici del gioco di ruolo Elder Scrolls, presentandosi migliorati nella realizzazione della pelle e del volto. Nonostante ci siano molto meno abitanti rispetto ad Oblivion, ogni personaggio avrà il suo particolare dialogo e propria vita, non vedremo quindi tanti ‘cloni’ come visti nel gioco di ruolo fantasy. Il gioco sarà ambientato in un mondo poco più piccolo rispetto a Cyrodiil, ma ben curato e in modo che nulla sia lasciato al caso. Come visuale è stata scelta quella in prima persona ma è comunque possibile passare alla rappresentazione in terza persona, inoltre, anche se la visuale ricorda un action-shooter, Fallout 3 mantiene inalterato il suo stile e si propone come gioco di ruolo a tutti gli effetti. Di questo ne abbiamo prova durante i combattimenti. Nonostante sia possibile effettuarli con un approccio che ricorda un normale FPS, è consentito mettere in pausa il gioco ed attivare il ‘Vault-Tec Assisted Targeting System’, tipico della serie. Si possono imparare, inoltre, diverse abilità. Una delle più importanti sarà quella di effettuare riparazioni. Infatti, vedremo che gli oggetti con il tempo saranno sempre più deteriorati e sarà necessario saperli riparare, anche con pezzi di altri oggetti. Ad esempio, più un arma è logora più si incepperà durante le fasi di combattimento. Il massimo livello che è possibile raggiungere è il numero 20, ad ogni avanzamento di livello verrà imparata una nuova abilità, mentre le capacità aumenteranno.Capacità che seguono, naturalmente, il sistema ‘S.P.E.C.I.A.L.’ delle sette caratteristiche di cui vi parlavamo un paragrafo indietro (Forza, Perseveranza, Mobilità, Carisma, Fortuna, Intelligenza e Percettività.). Per quanto riguarda le missioni, ne troveremo di centinaia tra primarie e secondarie. Naturalmente, frutto dell’esperienza fatta con Elder Scrolls, Bethesda vuole lasciare inalterato anche lo stile unico di libertà di scelta del giocatore. Ad esempio, poniamo che un imprenditore ci chieda aiuto per costruire una determinata abitazione in un certo quartiere. Allo stesso tempo, un’altra persona vi chiederà di far esplodere una bomba atomica nello stesso. Qualunque cosa scegliate, molte quest secondarie verranno perse per ovvi motivi, questo permetterà sicuramente un alto tasso di rigiocabilità, anche perché la trama risentirà molto delle vostre scelte.Per concludere, Bethesda promette che il gioco resterà violentissimo come i primi due Fallout, rigorosamente vietati ai minori. Vedremo teste spaccarsi e bulbi oculari disperdersi, anche con semplici colpi di fucile.
ConclusioniFallout 3 quindi, nonostante il cambio di gestione passato comunque a mani promettenti come quelle di Bethesda, si rivela essere il degno terzo capitolo di una delle saghe di RPG più belle ed amate di sempre. Il potenziale capolavoro c’è tutto, sperando che l’approdo su console non ‘rovini’ lo stile della serie per renderlo più appetibile ad un pubblico di massa. Al momento, sembra che la cosa avvenuta con Oblivion non si stia ripetendo, e speriamo si continui su questa strada.Possiamo augurare solo un buon lavoro a Bethesda, sviluppare Fallout 3 non è cosa di tutti i giorni.