Continua a far parlare di sé Fable: The Journey, il quarto capitolo della saga che avrà la peculiarità di essere il primo vero titolo di punta per Kinect, e quindi ben distaccato dalla serie principale.Non ci perdiamo in ipotesi circa la data di rilascio della creatura ideata da Molyneux, in quanto Lionhead non solo non lascia trapelare nulla ma, se costretta, spara numeri a casaccio per evitare un effetto boomerang su hype ed aspettative dell’utenza.
In principio era l’eroeIl compito che sta preparando il famoso team di sviluppo è uno dei più complessi: non solo Fable: The Journey sarà un quasi totale reboot della serie, ma sfiderà il pericolante ed intricato mondo del mercato Kinect, che ad oggi è ancora pervaso da incertezze e supportato poco adeguatamente dai titoli che fanno seguito alla periferica Microsoft, lanciata ormai oltre due anni or sono.L’evoluzione del titolo è stata molto costante nel tempo: dal possedere un eroe che il videogiocatore poteva sviluppare con forti meccaniche RPG, si è passati ad un più classico action/RPG, andandosi ad avvicinare sempre più all’hack’n’slash moderno, concentrando le attenzioni su altri elementi, per ultimo il fedele cagnolino che accompagnava l’incedere del personaggio alla ricerca di tesori oltre che di compagnia.La formula è talmente piaciuta al team guidato dall’eccentrico Molyneux che il protagonista di questo quarto capitolo della saga, Gabriel, avrà un suo personalissimo compagno quadrupede: un cavallo.Salvo la diversa figura animalesca non ci sarebbe nessuna differenza sostanziale fino a questo momento, se non per un piccolo grande particolare, e cioè il gameplay basato interamente sull’accoppiata Gabriel-cavallo.
Aiutati, che il cavallo ti aiutaGli elementi action che caratterizzano il titolo regalano qualche idea in più soprattutto quando il videogiocatore è a cavallo, con missioni che spaziano dal raggiungere un obiettivo sulla mappa al fuggire da alcuni nemici.In questi frangenti esce tutta l’anima di Fable: The Journey e l’utilizzo del Kinect, che si rivela completo in ogni suo aspetto.Attraverso i movimenti delle braccia sarà possibile indirizzare il cavallo verso una direzione – opposta al movimento delle braccia chiaramente – farlo rallentare, fermare o accelerare utilizzando virtualmente le redini.Stando a quanto hanno garantito gli sviluppatori, la giocabilità è stata programmata in modo che il sensore del Kinect percepisca anche la tensione con la quale il videogiocatore muoverà le braccia: in questo modo il cavallo riceverà impulsi diversi, che lo indurranno a correre più velocemente o a fermarsi.Il controllo del cavallo non si ferma qui, e come accaduto con il fedele cane degli ultimi due capitoli, si potrà interagire con la bestia in più modi.Durante le fasi a cavallo, in particolar modo negli scontri con i nemici, il quadrupede sarà ferito e l’utente potrà decidere di trovare un riparo per curarlo oppure continuare a farlo correre aumentando il dolore provocato dalle ferite. La formula del buono-o-cattivo che contraddistingue da sempre la serie è riproposta a tal punto che sarà possibile infierire direttamente sul cavallo, facendolo restare a digiuno o giocando con le sue ferite. L’indomabile quadrupede risponderà alle azioni dell’utente in modo piuttosto marcato: un cavallo trattato con amore e dunque leale starà sempre al fianco del suo padrone, si sforzerà maggiormente e soddisferà più velocemente i comandi a lui impartiti, mentre chiaramente perdendo il rispetto dell’animale, si otterranno gli effetti contrari.
Basta fare i nerd in salottoCome ultima caratteristica, Lionhead ha puntato sui comandi vocali della periferica Microsoft, potendo così diminuire in parte i movimenti con le braccia appoggiandosi, appunto, su comodi ordini che il cavallo potrà apprendere fin da subito.Il tutto con la precisa volontà di non appesantire l’utilizzo del Kinect in salotto: niente salti mortali, due ore in piedi con dolori alle gambe. Visti i ritmi calmi e ragionati del titolo, che rimane comunque influenzato da vari elementi RPG, sarebbe stato un suicidio costringere l’utente a stare in piedi costringendolo a mosse più o meno naturali davanti il sensore, pertanto Lionhead ha garantito che il titolo potrà essere giocato da seduti.
-Originale formula di gameplay
-Visuale soggettiva che incanta
-Interessante interazione col cavallo
Fable: The Journey è un progetto interessante, chiaramente più vicino ad uno spin-off della serie che al proseguo effettivo della saga – a questo è dovuto l’assenza del numero IV.
Peter Molyneux si apre con entusiasmo all’esplorazione del Kinect ed è pronto a regalare un prodotto finalmente di qualità e ben lontano dai casual game usciti fino a questo momento.
Lionhead ricrea non solo la magia del mondo che caratterizza Albion, ma anche la continua scelta tra il bene e il male e il rapporto tra uomo ed animale.
Il legame con il cavallo è forte non solo dal punto di vista umano ma anche del gameplay, influenzato in ogni minima parte dal rapporto che c’è tra i due protagonisti dell’avventura.