Anteprima

FIFA 13

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a cura di Mugo

Milano – Tredici giorni fa vi abbiamo raccontato della nostra visita londinese allo Spring Showcase di Electronic Arts, durante la quale era avvenuto il primo contatto con l’ultimo capitolo della saga calcistica che è riuscita, dopo un percorso durato anni e non privo di difficoltà, a spodestare la corazzata di Pro Evolution Soccer dal trono di migliore simulazione dedicata al gioco più bello del mondo. FIFA 13 si è presentato non solo come un potenziamento dei titoli precedenti, ma forte di alcune novità mica da ridere, sembra intenzionato ad alzare, ancora una volta, il livello dello scontro.Siamo stati invitati negli uffici milanesi di Electronic Arts per fare quello che più o meno tutti gli appassionati di videogiochi e di calcio sognano: mettere le mani sui joypad e provare personalmente una primissima versione del titolo. 

Spalla a spalla 
L’Impact Engine, cuore pulsante delle interazioni tra gli elementi a schermo, viene spremuto a più non posso per sistemare quelle piccole imprecisioni tecniche che rischiavano di rovinare la sensazione di realismo a causa di movimenti scomposti o innaturali. Il passo avanti, però, non è dettato da una semplice esigenza di miglioramento, bensì da una nuova direzione intrapresa dagli sviluppatori che gioca le sue carte migliori con una mano tutta dedicata alla fisica. E’ dal primissimo scontro in campo, subito dopo il fischio d’inizio, che ci si rende conto che qualcosa è cambiato, e che non è un qualcosa di trascurabile. I giocatori, nell’uno contro uno, si prendono a spallate, usano tutto il corpo armoniosamente per vincere il duello per il possesso del pallone, inciampano, e si sbracciano. 
L’effetto visivo è spiazzante, in senso positivo ovviamente, dato che l’impressione di avere di fronte un videogioco si confonde con la naturalezza dei movimenti che spingono prepotentemente per ingannarci, per farci credere anche solo per un attimo che quel Messi sullo schermo sia in carne ed ossa.Citiamo un giocatore in particolare per un motivo preciso, anzi due: il primo è che il Barcellona era una delle poche compagini disponibili nella demo, e in molti ne hanno apprezzato le potenzialità, il secondo motivo risiede nella cura posta nel realizzare le diverse capacità degli atleti così da rispecchiare la realtà. Ad esempio della rinnovata cura posta su questo aspetto è stato preso lo stop, una volta un’operazione quasi di routine anche per la riserva di una squadretta di provincia, e adesso gesto atletico non indifferente. Accompagnare alla perfezione la caduta di un pallone che arriva secondo le traiettorie più scomode non è certo cosa da tutti, e saranno molte le variabili in gioco da tenere presenti. 
Intelligenza in campo 
Il punto forte della nostra prova è stato, come si intuisce, il rinnovato sistema di collisioni e scontri accompagnato dalle fresche meccaniche di controllo della sfera. Non solo questo però, ma anche tanti altri miglioramenti che si sono fatti apprezzare facendo capolino qua e la durante le partite. 
La stazza dei diversi giocatori, per esempio, ora conta ancora di più nell’economia di uno scontro, non che prima fosse irrilevante, ma con questo nuovo capitolo della serie vediamo le fredde statistiche prendere vita ed uscire da dietro le quinte per diventare cuore dell’azione. 
L’intelligenza artificiale, poi, si è distinta per la gestione dei movimenti degli atleti senza palla, che si sono utilmente prodigati nell’indovinare spazi e traiettorie interessanti, migliorando la sensazione di realismo e il coinvolgimento del giocatore. 
Possiamo ancora citare una nuova gestione della barriera (sia nel senso che è possibile muoverla leggermente, e che vi si possono aggiungere o togliere giocatori in maniera molto intuitiva) e, soprattutto, nel controllo del calciatore selezionato. Prendendo spunto da quanto visto nel divertente Fifa Street, infatti, gli sviluppatori di Electronic Arts hanno puntato i riflettori sul controllo di precisione permettendo una gestione del dribbling molto più personale. Ovviamente non si raggiungono spettacolari eccessi arcade, ma si aumenta ancora di più la sensazione che, una volta sistemata a grandi linee la struttura del gameplay, ora l’attenzione vada sul particolare, per rendere anche il meno rilevante dei dribbling un momento emozionante. 
Tutto questo evidenziare lo scontro, il dribbling e il realismo, porta con se il rischio di alterare una formula di gioco già rodata spezzandone la fluidità, rischiando insomma di rompere gli equilibri e trasformare le partite in continui scontri corpo a corpo o in sequenze di tocchi sbagliati. 
Certo, da un lato sarebbe forse più realistico, ma dall’altro il pericolo di esagerare è dietro l’angolo. Niente panico, però, che gli sviluppatori sono ovviamente al corrente del rischio, e stanno sottoponendo le novità ad ore e ore di prova per riuscire a trovarne l’esatto bilanciamento. Noi siamo rimasti piacevolmente sorpresi dal nostro incontro con FIFA 13, per esempio dal grande coraggio e dalla grande professionalità di un team che ha ancora voglia di mettersi in gioco dopo i grandi successi dei passati anni e, più nello specifico, dalle ottime novità e dalla certezza che la direzione intrapresa sia quella giusta. 

– Rinnovata gestione della fisica

– Intelligenza artificiale migliorata

– Partite emozionanti e realistiche

Gli sviluppatori di EA Sports hanno deciso di non fermarsi al successo raggiunto con la serie, ma di ascoltare le richieste dei giocatori e continuare il loro percorso alla ricerca della simulazione calcistica definitiva. Ancora una volta ci sembra che i presupposti per un titolo in grado di superare il predecessore ci siano tutti, e questa volta il segreto starà nel sapiente dosaggio dei nuovi elementi di gameplay. Sarà una missione compiuta anche quest’anno? Rimanete su Spaziogames per seguire tutte le novità su FIFA 13 e scoprirlo.

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