Appena trascorso il weekend del Gran Premio d’Italia, che ha visto Vettel compiere un altro passo verso il suo quarto titolo mondiale, eccoci nuovamente a parlare del titolo corsistico per eccellenza per tutti coloro che adorano quel concentrato di tecnologia e velocità che sono le monoposto di Formula 1. Come ogni anno, Codemasters è pronta a portare a casa degli appassionati tutti i tracciati e le vetture del campionato più suggestivo del mondo, migliorando ulteriormente le incredibili vette di realismo raggiunte con il predecessore. Dopo un incontro a Londra e uno a Colonia in occasione della GamesCom dello scorso agosto, un codice preview di F1 2013 ha finalmente fatto capolino in redazione. Sebbene limitato in contenuti e modalità, abbiamo piacevolmente passato diverse ore in compagnia di uno dei racing game più amati dagli appassionati delle quattro ruote.
Un salto nel passatoL’annata 2012 aveva messo in chiaro che gli sviluppatori di Codemasters non miravano solamente a riscaldare la minestra dell’anno precedente, ma ad offrire ogni anno un’esperienza ludica sempre più completa in grado di avvicinare il giocatore alla vera simulazione di guida. Nulla di rivoluzionario, ma nuove modalità ad affiancare la carriera, aggiustamenti all’intelligenza artificiale e un comparto tecnico pulito e rifinito rendevano lo scorso F1 allo stesso tempo profondo e accessibile, facendone un titolo adatto a tutti. F1 2013 continua su questa strada, aggiungendo alle licenze ufficiali del campionato attualmente in corso, tutta una serie di contenuti riguardanti piloti, tracciati e scuderie degli anni ottanta e novanta raccolti in una modalità dedicata. Dal menu iniziale, possiamo accedere direttamente a F1 Classics, il posto ideale per immergersi nelle atmosfere dei begli anni che furono e rivivere le emozioni dei gran premi del passato. Nella build a nostra disposizione potevamo scendere in pista a Jerez o a Brands Hatch, entrambi sede di due Gran Premi attualmente fuori dal calendario delle competizioni. Per quanto riguarda il parco macchine, avevamo a disposizione solamente le cinque scuderie degli anni ottanta, andando di fatto a provare con mano i soli contenuti presenti nell’edizione standard del titolo. Al lancio, infatti, il titolo standard sarà affiancata dalla “Classic edition”, con al suo interno altri due tracciati classici e le macchine degli anni novanta. Scesi in pista per disputare una gara, ci siamo trovati sulla griglia di partenza in compagnia di mostri sacri del calibro di Michael Schumacher, Alain Prost, Demon Hill e Nigel Mansell. Oltre ai nomi degli illustri colleghi e una grafica somigliante a quella televisiva dell’epoca, è la monoposto nella sua interezza a sorprenderci maggiormente. La mancanza di elettronica, di un’adeguata aerodinamica e, più in generale, di tutti quei progressi tecnici raggiunti negli utili trent’anni, rendono queste vetture spigolose e difficili da domare, garantendo un’esperienza ostica e simulativa che richiede una differente interpretazione rispetto alla guida della vetture odierne. Il sistema di guida differisce completamente da quello delle vetture moderne, garantendo un’esperienza di gioco differente con i due tipi di monoposto.
Oltre al classico GP, ci siamo cimentati nelle gare contro il tempo e nella modalità scenario. Nella prima l’unico obiettivo è battere il cronometro facendo segnare un tempo migliore di quello della vettura fantasma che ci accompagnerà durante la prova. Il riferimento visivo della seconda monoposto è molto utile, sia in termini di impostazione della traiettoria che dal punto di vista cronometrico, dandoci un istantaneo feedback sulla prestazione in pista. Essendo da soli, la sfida di concretizza nella pennellata delle traiettorie, nel corretto dosaggio del gas per evitare di perdere trazione, e nel controllare un bolide ben poco accomodante.Negli scenari invece vengono proposte delle sfide di varia natura da portare a termine nel miglior modo possibile. Ad esempio abbiamo dovuto precedere il compagno di squadra al traguardo resistendo si suoi continui attacchi, oppure superare specifici piloti nella speranza di guadagnare posizioni perse per via di un errore grossolano. L’ultima addirittura ci vedeva partire dal fondo dello schieramento alla ricerca di un posto sul podio, a bordo della poco fortunata Ferrari F1-87/88C. Il risultato si concretizza in una medaglia e in un punteggio finale che verrà convogliato nella classifica globale curata da Codemasters. Nonostante gli obiettivi e la raffinata intelligenza artificiale, la vera sfida rimane prima di tutto con la monoposto, scomposta e rabbiosa, difficile da mantenere in traiettoria e capace di compromettere l’intera prestazione con una minima sbavatura. Le vetture classiche perdonano poco o niente, i flashback finiscono in fretta e solo un po’ di fortuna potrà riportarci integri al traguardo.
Le macchine più velociEssendoci preclusa la modalità Carriera, ci siamo concentrati sulle modalità Gran Premio e Scenario anche per le attuali monoposto. Con i sette tracciati disponibili abbiamo dato vita a un mini campionato in cui saggiare gli asfalti delle piste sbloccate e l’intelligenza artificiale degli avversari. Oltre ai tracciati classici su cui è possibile correre anche con le monoposto moderne, ci siamo deliziati sulle alte velocità di Monza e Spa, sul suggestivo circuito di Melbourne per poi farci qualche giro a Interlagos, da anni il Gran Premio che chiude il campionato. Pad alla mano, le sensazioni rispetto alle auto di cui sopra sono completamente differenti, e questo non può che essere un bene sottolineando quanto il lavoro di differenziazione dei modelli di guida fatto dai ragazzi di Codemasters abbia dato i suoi frutti. Le auto di F1 2013 hanno tutte subito dei ritocchi più o meno marcati sulla base di dati reali e sui piazzamenti delle varie scuderie. Niente di meglio che un appassionato possa chiedere: aggiornamenti di questo tipo permettono di evolvere un sistema di guida simulativo che, sebbene la mancanza di introduzioni marcate, da anni è alla base dei titoli di Formula 1 senza risentire dello scorrere del tempo. Entrare nell’abitacolo si è rivelato ancora una volta adrenalinico e divertente, grazie a vetture in grado di raggiungere velocità di punta eccezionali e una precisione di sterzo impeccabile. In generale il gameplay è molto simile a quello dell’anno scorso, con il pad Xbox 360 ancora più preciso che in passato nel manovrare la vettura con controlli precisi e reattivi, anche nelle situazioni più difficili di sovrasterzo e perdita dell’aderenza. Sul fronte della profondità, disattivando tutti gli aiuti di guida e utilizzando il cambio manuale, controllare la monoposto si rivela una sfida tutt’altro che facile, ma estremamente appagante sebbene la sua complessità. In tal senso, a differenza dell’anno scorso è stato introdotto un quinto livello di difficoltà per permettere a chiunque di trovare un’esperienza di gioco adatta alle proprie esigenze. Oltre al livello di difficoltà, il team di sviluppo si è concentrato su altre variabili indispensabili per un titolo di guida così simulativo. Si parla di una maggiore incidenza della pioggia sul modello di guida e sul comportamento della vettura, oltre all’usura delle gomme, uno dei grandi problemi della Formula 1 moderna. Aggredire troppo il cordolo, fare frenate al limite e, ovviamente, uscire di pista riduce l’aderenza della vettura all’asfalto, deteriorando lo pneumatico più velocemente e aumentando di qualche decimo i tempi sul giro.Sul fronte tecnico, Codemasters è riuscita a raffinare ulteriormente la resa grafica del titolo, grazie ad un frame rate stabile e a una modellazione delle monoposto eccellente. Su PC, grazie a multisampling settato a 16XQ CSAA e Vsync attivato, abbiamo ridotto al minimo l’aliasing senza perdere in prestazioni, nonostante avessimo settato al massimo del dettaglio tutte le impostazioni riguardanti ombre, pubblico, particelle e piloti. La resa generale è di assoluto valore, con colori vividi, circuiti definiti e pubblico che, sebbene non spicchi per dettaglio, visto a bordo di una monoposto che sfreccia ai trecento all’ora è più che soddisfacente.
– Vecchie e nuove monoposto
– Modello di guida profondo e appagante
– Tecnicamente ottimo
Ormai manca meno di un mese all’uscita di F1 2013, titolo solidissimo in grado di migliorare ulteriormente quanto di buono visto nello scorso capitolo. Oltre all’implementazione dei contenuti classici degli anni ottanta e novanta, il lavoro di affinamento rivolto al sistema di guida e al comparto tecnico ha fatto fare un’ulteriore salto di qualità al titolo, ormai appuntamento fisso per gli appassionati del campionato più veloce del mondo e per tutti gli amanti delle quattro ruote.