Gundam rappresenta nel cuore di ogni appassionato di animazione giapponese un vero e proprio mito del genere fantascienza-robotico e più volte negli anni ha fatto apparizione nel mercato videoludico, purtroppo quasi mai convincendo in maniera costante o in modo tale da riuscire a ritagliarsi uno spazio che andasse oltre quello dedicato ai fans di lunga data.Il binomio Namco Bandai, con l’episodio di Dynasty Warriors: Gundam (conosciuto in Giappone come Gundam Musou), ha avuto il merito di aver provato a ridatattare un genere dai tratti più articolati rispetto ai semplici hack ‘n slash, definizione altamente riduttiva e semplificata per i titoli prodotti in passato e ancor più se rapportata alle complesse dinamiche che tale personaggio richiede. Pregi e difetti purtroppo vennero riportati pari pari anche nel mondo di Gundam, con la sola differenza di mobile suits che sostituivano i ben più spartani guerrieri del Giappone di un tempo. Forse però è giunta l’ora della svolta. O almeno sembrerebbe…
L’Universal Century ai vostri piediDynasty Warriors: Gundam 2 si baserà ancora una volta su alcuni degli elementi portanti presenti nelle principali serie animate, cercando questa volta di favorire un approccio maggiormente tattico abbinato ad un’azione molto dinamica. La prima grande differenza rispetto al passato è possibile riscontrarla in alcune migliorie che dovrebbero distinguere la versione Pal da quella giapponese, pubblicata proprio in questi giorni, legate soprattutto ad alcuni contenuti aggiuntivi per quel che riguarda il Versus Mode.Da quanto mostrato dagli sviluppatori nel recente periodo, le enormi unità ai vostri comandi sembrano in grado di riprodurre in maniera convincente le capacità di manovra, offensive e difensive che le contraddistinguono nelle rispettive serie, con tanto di attacchi a corta distanza ed altri a lunga gittata, supportati da cannoni, missili, fucili laser e qualsiasi altro strumento in grado di deflagrare ogni cosa troveranno sul loro cammino.Le tecniche per aver ragione dei propri avversari sfrutteranno di conseguenza i punti nevralgici dei nemici con cui vi scontrerete: per alcuni basteranno alcuni colpi precisi alle giunture mentre per altri sarà necessario compiere tutta una sorta di attacchi speciali, sacrificando in parte una strategia offensiva a favore di un più ragionato attacco basato su contromosse appropriate.Forse per loro vale il detto “più grossi sono, più rumore fanno quando cadono”, visto che in nessun caso sembrerebbero mettere in difficoltà il vostro eroe di turno. Ovviamente è scontata la presenza di alcune unità di classe superiore e dalle caratteristiche eccellenti, ben più armate e pericolose, tuttavia il vero cuore di ogni combattente sarà rappresentato dal proprio pilota e voi, nel caso specifico, potreste riuscire a fare la differenza.Uno degli elementi più promettenti di questo seguito sembra sia rapprsentato dal fatto di poter scegliere il proprio pilota attraverso l’intreccio di unità non strettamente collegate tra loro in linea di continuità temporale o per serie cronologiche.
Ad ognuno il proprio GundamDavvero imponente il numero di Mobil Suits che potrete selezionare, eccellente anche per quanto riguarda il carisma di alcune di queste unità. Ne citiamo alcune giusto per la gioia dei fans. Saranno presenti infatti il mitico RX-78-2 Gundam (Amuro Ray), MS-06S Zaku II Commander Type (Char Aznable), MSN-02 Zeong, RX-77-2 Guncannon, RGM-79G GM Command, RX-178 Gundam Mark II MSZ-010 ZZ Gundam (Judau Ashta), MSN-04 Sazabi (Char Aznable), F91 Gundam Formula 91, ZGMF-X20A Strike Freedom Gundam e molti altri ancora per un totale di quasi sessanta inclusi i terribili Mobile Armore che si presenteranno come boss.Il materiale in nostro possesso ha inoltre permesso di stabilire che a quanto pare anche il set di azioni a disposizione di ogni robot è più ampio rispetto al passato, con un utilizzo di propulsori, volo simulato e scatti più conforme alle caratteristiche di ogni “mezzo”. Non sembrerebbero però esserci stati molti cambiamenti per quanto riguarda l’I.A. dei nemici, che già in passato mostravano una certa inettitudine nel proporsi come parte attiva negli scontri attraverso tattiche elaborate e di elevato spessore, anche se è presto per trarre conclusioni definitive al riguardo. Dal punto di vista delle modalità, si segnala il Mission Mode, il ritorno dell’Official Mode e, come anticipato in precedenza, un Versus Mode molto interessante anche per via delle funzionalità implementate. Scontata ma pur sempre apprezzable la presenza del cosiddetto Original Mode, in grad di rievocare attravers storiche ambientazioni dei momenti chiave dell’anime.Il fatto che sia necessario (almeno in teoria) dover scegliere l’eroe più adatto da spedire nelle battaglie che si annunciano ancora più epiche e mastodontiche del predecessore sembrerebbe donare maggior profondità alla serie e la speranza è che sia migliorata anche la varietà di obiettivi da completare. Sarebbe quantomeno tedioso dover, come da tradizione, occupare le classiche postazioni strategiche da cui far partire la controffensiva e limitarsi a poco altro.Tecnicamente parlando invece è indubbio che qualcosa si sia mosso. Le textures ora appaiono più pulite, così come la qualità dei vari MS nemici.Ovviamente si è preferito ridefinire maggiormente i boss ed alcuni personaggi che ne avevano maggior bisogno, mentre qualche dubbio lo si può riscontrare ancora nelle ambientazioni, che appaiono ancora povere di dettagli e spesso e volentieri più spoglie del previsto. Per ambire ad una tribuna d’onore nell’olimpo del genere di appartenenza, la strada da percorrere è ancora lunga e, si spera, che la pubblicazione Pal non sia troppo travagliata.
Dynasty Warriors: Gundam 2 sembra avere un discreto potenziale per poter imboccare un percorso diverso da quello intrapreso dal predecessore. E ciò sarebbe davvero un buon risultato. L’innesto di alcuni elementi maggiormente curati, qualche miglioria tecnica di un certo rilievo e la possibilità di giocare online, potrebbero rendere questo capitolo se non una promessa almeno un prodotto da tenere in considerazione. E ciò crediamo sia già abbastanza. Anche se talvolta bisognerebbe mirare più in alto l’arco delle proprie ambizioni, non limitandosi a migliorare e basta, ma perfezionando una meccanica anche a rischio di rifare da zero dei passaggi. Solo il tempo potrà dirlo.