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Driveclub

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a cura di Pregianza

Pubblicato il 23/05/2014 alle 00:00
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Chester -Ve la ricordate quella immancabile compagna (o compagno) bruttina delle medie che avete perso di vista per qualche anno e poi si è magicamente trasformata in una sorta di modella da calendario? Ecco, Driveclub è il suo equivalente videoludico. Dopo una presentazione all’E3 inferiore alle aspettative, siamo volati nell’idilliaca cittadina di Chester per fare una visitina agli Evolution Studios, dove ci è stato finalmente concesso di mettere le mani su una versione molto avanzata del primo titolo corsistico in esclusiva per PS4 e abbiamo magicamente scoperto che si è trasformato in uno splendido cigno con una stramba passione per il social. In parole povere, il ritardo di Driveclub è servito, eccome, donando alla lineup Sony un gioco da non sottovalutare. D’altro canto che Evolution fosse un team composto da veterani del genere era noto, ma l’evento inglese ha superato ogni nostra più rosea aspettativa in certi momenti.Pare proprio che sia giunto il tempo di spolverare il volante.

Partenza in quartaOrmai un tour completo di una software house è diventato una cosa rarissima. Si tende a tener tutto segreto fino al momento dell’uscita, e mostrare apertamente il proprio progetto viene quasi percepito  come una cosa negativa. Si tratta di una strana quanto comune forma di insicurezza da parte degli sviluppatori, quindi immaginate la nostra sorpresa quando, invece di un gruppo di programmatori nervosi e restii a rilasciare dichiarazioni, ci siamo trovati di fronte il buon Paul Rutchynsky, game director del gioco, e il producer Ric Miskimmon, raggianti e convinti di aver creato qualcosa di memorabile. Dopo uno scambio di racconti a cena, e incuriositi dalle promesse del duo, ci siamo diretti con le orecchie drizzate agli studi veri e propri: un agglomerato di edifici in aperta campagna, accuratamente divisi e dedicati ai vari elementi che compongono Driveclub. Ovviamente, i nostri sono partiti alla grande con quello che si è poi rivelato il fiore all’occhiello della produzione: il comparto tecnico. Driveclub è infatti assolutamente “mostruoso” al momento, un titolo in 1080p, con un livello di dettaglio di auto e piste da capogiro, un’illuminazione di altissimo livello, e persino un senso di velocità di tutto rispetto nonostante i 30 fps. Non vi fidate delle immagini? Allora credete alle nostre impressioni. Raramente abbiamo notato una cura tale negli elementi secondari delle auto, composte da centinaia di migliaia di poligoni e ricche di rifiniture, materiali variabili, e tocchi di classe.  Non parliamo poi dei tracciati, esplorati  per benino durante una sessione dedicata all’art direction del gioco, enormi, con ambientazioni vicinissime alle location reali (il team ha girato mezzo mondo per ricercare il materiale  necessario alle piste).Il  gioco non sembra comunque limitarsi a un bel vedere. Molto lavoro è stato fatto sul gameplay, e dopo confronti diretti con gli utenti, ritocchi continui e consulti con i costruttori, gli Evolution hanno raggiunto un curioso equilibrio tra arcade e semi-simulativo, inserendo dati reali delle macchine nel loro modello di guida, ma rendendo tutti i bolidi responsivi e controllabili senza troppi problemi. Noi abbiamo guidato per un’oretta buona, e ci siamo divertiti parecchio, perfezionandoci di giro in giro e notando molte finezze del sistema. Il drifting, ad esempio, è molto importante nel gioco, ma va gestito con precisione e senza eccedere per fare tempi degni, così come poco permissiva è anche l’intelligenza artificiale, rivelatasi veloce e agguerrita. 

Tutti insieme a duecento all’oraL’anima del gioco, tuttavia, è la sua natura social. Driveclub è, alla base, pensato per essere un’esperienza multiplayer esaltante e pressoché infinita, e sfrutta pertanto una versione ampliata e potenziata dell’Autolog. I giocatori sono spinti dal sistema a fare amicizie, trovare competizioni online e unirsi a gruppi chiamati Club, piccole gilde dal punteggio globale alla cui crescita ogni membro può contribuire. Non è peraltro necessario essere degli assi per fare il proprio lavoro all’interno dei club: Driveclub è un gioco di guida gestito in modo leggermente diverso dalla massa, e anche una gara già persa può portare benefici sotto forma di punti. Aggiungete a questo il fatto che nelle competizioni appaiono spesso e volentieri settori con sfide parziali, aggiornate costantemente in  base ai giocatori che  hanno affrontato  il vostro  circuito, e otterrete  gare un po’ particolari, dove a volte il giro più veloce  viene  abbandonato  per dedicarsi al drifting in un curvone,  o superare la velocità media di un avversario in un settore.Le sfide a tempo possono venir create e lanciate da chiunque, fino a divenire  virali (ogni amico invitato può invitare a sua volta la sua intera friend list, per una reazione a catena), e possiamo assicurarvi  che la formula funziona, visto che in breve tempo ci siamo trovati a gareggiare come furie per far sì che i tempi cumulativi del nostro club in una pista indiana superassero quelli degli altri gruppi. Difficile dire quanto attecchirà ogni singola competizione, ma le caratteristiche del gioco droga ci sono. La casa ha addirittura sviluppato una app mobile per Android e dispositivi Apple, tramite cui sarà possibile visualizzare in qualunque momento i progressi dei propri amici, dei club, cambiare affiliazione, e osservare le varie sfide, con tanto di streaming delle prove altrui. L’interfaccia del gioco su console e quella dell’applicazione ci sono parse chiare e ben calcolate, con informazioni in  bella vista e molte opzioni. Sono caratteristiche da non sottovalutare quando si punta sulla diffusione a vari livelli del proprio  gioco.
This is not TurismoLe nostre ottime  prime impressioni non sono ad ogni modo bastate  a cancellare del tutto alcune ombre che il gioco pare trascinarsi dietro. In primo luogo, non ci è ancora chiaro cosa l’opera di Evolution possa offrire nel singleplayer, al  di fuori delle solite gare e di sfide meno esaltanti contro l’IA. I contenuti della modalità carriera dovrebbero essere tanti, ma è difficile credere che vedremo qualcosa di rivoluzionario da questo punto di vista, a dispetto di alcune sorprese future annunciate da Rushy  in persona.  Altro  elemento che potrebbe far storcere il naso è la totale mancanza di tuning. Gli sviluppatori hanno voluto mettere tutti sullo stesso piano, eliminando dunque  del tutto la stratificazione del modello di guida al di fuori del cambio manuale, e ignorando i danni funzionali. Le auto si deformano, e perdono molta velocità in caso di impatto, senza contare alcuni malus al punteggio legati agli incidenti, ma non le vedrete arrancare nemmeno dopo frontali spaventosi. Scelta interessante per mantenere sempre sul filo tutte le competizioni, anche quelle con più sportellate, ma che verrà indubbiamente detestata dai puristi.Impeccabile invece la responsività dei volanti, praticamente perfetta, e strabiliante il lavoro fatto sul sonoro. Gli Evolution hanno campionato il suono di ogni bolide, legandolo alla fisica del motore e adattandolo perfettamente ad ogni pista e situazione. L’effetto è realistico e galvanizzante, al punto che abbiamo fatto fatica a distinguere tra il rombo della Ferrari Italia presente negli studios e il suo equivalente virtuale. Per gli amanti dell’elettronica, infine, la colonna sonora vanta 5 temi remixati in vari modi da artisti del calibro dei Noisia. 

– Tecnicamente eccezionale

– Ottimo gameplay misto, non privo di finezze

– Cura maniacale per il dettaglio

– Struttura online interessante e ricca di potenziale

Il ritardo pare aver fatto benone a Driveclub, che si è svelato a Chester con una veste grafica stratosferica e un gameplay encomiabile, il tutto racchiuso in una struttura online potenzialmente in grado di catturare milioni di giocatori, specie se si considera l’inserimento parziale del titolo nell’offerta Plus. Gli Evolution si sono mostrati sicuri del loro lavoro, e sembrano aver davvero sudato sangue per sfornare un progetto accessibile a tutti ma al contempo apprezzabile anche dai fan sfegatati del genere. Forse alcuni veterani del volante non apprezzeranno certe scelte, e il singleplayer è ancora un’incognita pesante, ma per il momento Driveclub ci ha convinto. Sta per arrivare un velocissimo sorpresone sui lidi della console Sony, è il caso di tenerlo d’occhio.

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