Chester -Ve la ricordate quella immancabile compagna (o compagno) bruttina delle medie che avete perso di vista per qualche anno e poi si è magicamente trasformata in una sorta di modella da calendario? Ecco, Driveclub è il suo equivalente videoludico. Dopo una presentazione all’E3 inferiore alle aspettative, siamo volati nell’idilliaca cittadina di Chester per fare una visitina agli Evolution Studios, dove ci è stato finalmente concesso di mettere le mani su una versione molto avanzata del primo titolo corsistico in esclusiva per PS4 e abbiamo magicamente scoperto che si è trasformato in uno splendido cigno con una stramba passione per il social. In parole povere, il ritardo di Driveclub è servito, eccome, donando alla lineup Sony un gioco da non sottovalutare. D’altro canto che Evolution fosse un team composto da veterani del genere era noto, ma l’evento inglese ha superato ogni nostra più rosea aspettativa in certi momenti.Pare proprio che sia giunto il tempo di spolverare il volante.
Partenza in quartaOrmai un tour completo di una software house è diventato una cosa rarissima. Si tende a tener tutto segreto fino al momento dell’uscita, e mostrare apertamente il proprio progetto viene quasi percepito come una cosa negativa. Si tratta di una strana quanto comune forma di insicurezza da parte degli sviluppatori, quindi immaginate la nostra sorpresa quando, invece di un gruppo di programmatori nervosi e restii a rilasciare dichiarazioni, ci siamo trovati di fronte il buon Paul Rutchynsky, game director del gioco, e il producer Ric Miskimmon, raggianti e convinti di aver creato qualcosa di memorabile. Dopo uno scambio di racconti a cena, e incuriositi dalle promesse del duo, ci siamo diretti con le orecchie drizzate agli studi veri e propri: un agglomerato di edifici in aperta campagna, accuratamente divisi e dedicati ai vari elementi che compongono Driveclub. Ovviamente, i nostri sono partiti alla grande con quello che si è poi rivelato il fiore all’occhiello della produzione: il comparto tecnico. Driveclub è infatti assolutamente “mostruoso” al momento, un titolo in 1080p, con un livello di dettaglio di auto e piste da capogiro, un’illuminazione di altissimo livello, e persino un senso di velocità di tutto rispetto nonostante i 30 fps. Non vi fidate delle immagini? Allora credete alle nostre impressioni. Raramente abbiamo notato una cura tale negli elementi secondari delle auto, composte da centinaia di migliaia di poligoni e ricche di rifiniture, materiali variabili, e tocchi di classe. Non parliamo poi dei tracciati, esplorati per benino durante una sessione dedicata all’art direction del gioco, enormi, con ambientazioni vicinissime alle location reali (il team ha girato mezzo mondo per ricercare il materiale necessario alle piste).Il gioco non sembra comunque limitarsi a un bel vedere. Molto lavoro è stato fatto sul gameplay, e dopo confronti diretti con gli utenti, ritocchi continui e consulti con i costruttori, gli Evolution hanno raggiunto un curioso equilibrio tra arcade e semi-simulativo, inserendo dati reali delle macchine nel loro modello di guida, ma rendendo tutti i bolidi responsivi e controllabili senza troppi problemi. Noi abbiamo guidato per un’oretta buona, e ci siamo divertiti parecchio, perfezionandoci di giro in giro e notando molte finezze del sistema. Il drifting, ad esempio, è molto importante nel gioco, ma va gestito con precisione e senza eccedere per fare tempi degni, così come poco permissiva è anche l’intelligenza artificiale, rivelatasi veloce e agguerrita.


– Tecnicamente eccezionale
– Ottimo gameplay misto, non privo di finezze
– Cura maniacale per il dettaglio
– Struttura online interessante e ricca di potenziale
Il ritardo pare aver fatto benone a Driveclub, che si è svelato a Chester con una veste grafica stratosferica e un gameplay encomiabile, il tutto racchiuso in una struttura online potenzialmente in grado di catturare milioni di giocatori, specie se si considera l’inserimento parziale del titolo nell’offerta Plus. Gli Evolution si sono mostrati sicuri del loro lavoro, e sembrano aver davvero sudato sangue per sfornare un progetto accessibile a tutti ma al contempo apprezzabile anche dai fan sfegatati del genere. Forse alcuni veterani del volante non apprezzeranno certe scelte, e il singleplayer è ancora un’incognita pesante, ma per il momento Driveclub ci ha convinto. Sta per arrivare un velocissimo sorpresone sui lidi della console Sony, è il caso di tenerlo d’occhio.