Anteprima

Dragon's Dogma

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a cura di Mugo

Roma – Quasi di nascosto, senza nessuna presentazione ufficiale, al Captivate 2012 si è palesato agli occhi della stampa anche Dragon’s Dogma, l’RPG di Capcom atteso per il 25 maggio prossimo. Noi non ci siamo fatti sfuggire l’occasione, e ci siamo seduti alle postazioni di gioco per una prova approfondita che ci ha permesso di saggiare le meccaniche del party in quattro diverse ambientazioni. Che si tratti di uccidere un dragone, o di esplorare una catacomba, noi di Spaziogames non ci siamo tirati indietro, continuate a leggere queste righe per il resoconto del nostro hands-on. 

Il ruolo dell’azione 
Decidiamo di incominciare la nostra avventura, che ci vede nelle vesti di un guerriero, esplorando la cittadina di partenza e accondiscendendo alle richieste di un abitante del luogo, che lamenta la presenza di creature demoniache nel profondo dei sotterranei che si snodano sotto il suolo urbano.Il nostro party è composto da una curatrice, un mago, e un’altra classe da corpo a corpo, che si rivelerà fondamentale per aiutarci in prima linea mentre i nostri compagni si adoperano dalle retrovie, soprattutto potenziando i nostri attacchi. 
Proprio la meccanica legata all’incantamento delle armi ci è parsa subito fondamentale: ogni nemico incontrato, infatti, ha delle determinate debolezze da sfruttare grazie agli incantesimi del nostro mago, è così che i nostri colpi più puri non hanno un effetto particolarmente distruttivo, ma incantati diventano letteralmente letali falciando schiere di non morti.Appare evidente, dopo i primissimi istanti di gioco, come l’intelligenza artificiale dei propri compagni di viaggio giochi un ruolo fondamentale nell’economia dell’azione, e così che abbiamo dedicato particolare attenzione all’osservazione del loro comportamento. 
Per quanto riguarda l’incantamento delle armi, l’aiuto del nostro compagno magico non si è quasi mai fatto attendere più del dovuto, così come gli incantesimi di cura che sono stati puntuali e mirati. Non possiamo dire altrimenti per le classi melee, che tardano ad arrivare nel vivo del combattimento, e che solo in un caso ci hanno proposto la tanto chiacchierata meccanica delle prese.Una delle caratteristiche che rivelano la componente action di Dragon’s Dogma è infatti la possibilità di afferrare un nemico e tenerlo così esposto ai colpi dei propri pawns, in perfetto stile scazzottata nel vicolo. Il bello è che anche i nostri compagni possono afferrarli, lasciando a noi il ruolo del picchiatore, come dicevamo, però, questo è successo solo una volta durante la prova, ma può essere che non fossero le situazioni più propizie. 
Dai pipistrelli ai draghi 
Le diverse ambientazioni che abbiamo percorso, ci hanno mostrato una discreta varietà di nemici, tutti fedeli agli archetipi del genere: pipistrelli, scheletri guerrieri, orchi, warlocks, e dragoni. Questi ultimi, come anche degli ogre particolarmente alti, sono occasione per approfondire la meccanica delle prese, visto che è possibile letteralmente scalarli per raggiungerne il punto debole. Nel caso del dragone, creatura veramente imponente, bisogna salire fino alla testa per colpirlo sulla solita zona fluorescente, visto che facendo altrimenti si rischia di protrarre il combattimento oltre le possibilità di mana delle classi magiche.Questi scontri più plateali, soprattutto se ci si ritrova ad affrontare due o più nemici di medio livello, mettono in luce la difficoltà di gestione di un party quando si tratta di dividerne le attenzioni tra più avversari, e ci si ritrova a dover riportare in vita i compagni caduti, azione possibile in qualsiasi momento dello scontro. 
In generale, l’azione procede fluida e divertente, nonostante l’inspiegabile mancanza di un sistema di lock-on, che più di una volta porta a mancare il bersaglio per ritrovarsi così a menar fendenti all’aria. Con la pressione del grilletto destro, si sposta la selezione dalle mosse base a quelle speciali, un sistema comodo ed efficace che permette così di raddoppiare i tasti disponibili e non costringere il giocatore a continue selezioni dal menù. 
Caro, dobbiamo parlare 
Tornati alla base, è possibile sedersi al tavolo con uno dei propri pawns e, sotto forma di dialogo, impostarne il comportamento in combattimento, per esempio istruendo il curatore modificando le sue priorità. E’ anche possibile decidere il tipo di atteggiamento che i membri del party avranno nei nostri confronti, da amichevole a deferente, un’opzione molto apprezzata che contribuisce a immergere il giocatore nel gioco, in luogo dell’inspiegabile assenza del multiplayer. E’ vero, è possibile che i nostri amici utilizzino il nostro personaggio come un pawn nella loro avventura, ma la possibilità di partecipare in prima persona sarebbe stata, come si dice, la morte sua. 
Dobbiamo spendere ora due parole sulla realizzazione tecnica della produzione Capcom, una realizzazione decisamente altalenante, che va da inquietanti compenetrazioni poligonali a splendidi paesaggi, passando per una telecamera troppo spesso insufficiente e una direzione artistica indovinata.Volendo essere precisi, l’unico difetto veramente in grado di complicare le cose al giocatore è la gestione della telecamera, che negli spazi chiusi si incastra dietro agli angoli o addosso ai mostri bloccando completamente la visuale e costringendo il giocatore a resettarla.Sul fronte positivo, ci sembra che siano stati fatti dei passi in avanti per quanto riguarda i difetti riscontrati alla nostra prova precedente: abbiamo giocato a Dragon’s Dogma su PlayStation 3 e il framerate non ci è sembrato soffrire di particolari cali.

-Combattimenti divertenti

-Profondo e vasto

-Mondo esplorabile

Dragon’s Dogma, al di là di qualche difetto tecnico, ha tutte le carte in regola per piacere agli appassionati di giochi di ruolo, tanto più se in cerca di un prodotto con un’interessante componente action. Le ambientazioni sono varie, e le meccaniche di combattimento, anche se non perfette vista la mancanza del lock-on, risultano coinvolgenti. Se a questo aggiungiamo la promessa di un continuo supporto via DLC, allora non si può che guardare alla produzione Capcom con interesse.

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