Anteprima

Dragon Ball Z For Kinect

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a cura di Mugo

Los Angeles – Nello showfloor dell’E3 2012 sono molte le postazioni disponibili per provare i vari titoli presentati nei giorni di fiera. Parliamo di centinaia di schermi dedicati a tutte le console ad oggi sul mercato, e qualcuno dedicato anche a console che ancora non sono uscite. La maggior parte di queste postazioni mette nelle mani dei giocatori un controller, ma alcune lasciano liberi i giocatori di sbracciarsi allegramente, ovviamente parliamo di quelle produzioni che prevedono il supporto per Kinect, e tra queste occupa un posto speciale nei nostri cuori una delle ultime incarnazioni virtuali del saiyan più popolare del mondo: Goku. Ci siamo liberati da quel leggero imbarazzo che potrebbe derivare dall’agitarsi davanti a tante persone e abbiamo provato per voi Dragon Ball Z For Kinect, titolo in arrivo esclusivamente per Xbox 360 il 5 ottobre prossimo. 

Un’occasione unica 
Per alcuni di noi è il sogno di bambino, per altri è il sogno di adolescente, e per altri ancora è il sogno d’adulto: stiamo parlando della possibilità di lanciare un’onda energetica con le nostre mani, emulando così le gesta dei fantastici personaggi usciti dalla penna del Maestro Akira Toriyama. Sono ormai anni che vediamo susseguirsi uscite di videogiochi dedicati a saiyan e namecciani, ma per la prima volta nella storia della serie saremo finalmente in grado di ripetere in prima persona quei movimenti che abbiamo visto infinite volte negli interminabili scontri della serie animata.
Diciamolo subito, così da fugare ogni dubbio, che mettersi in posizione e poi scatenare una Kamehameha è una sensazione unica di potere e soddisfazione. La corrispondente azione a schermo è talmente un tripudio di effetti coloratissimi e spettacolari che quasi si sente il calore tra le mani, e quasi ci si dimentica di tutto quello che è successo nel corso dello scontro fino al catartico momento dell’onda energetica. Sì, perché l’impressione che abbiamo avuto è che il vero climax delle partite sia proprio quello legato al colpo più famoso della serie, così da ridurre l’impatto delle fasi di combattimento più tradizionali (sempre che sia tradizionale trivellare di pugni un avversario sospesi a decine di metri dal suolo). 
Saiyan da salotto 
Ma parliamo ora di come, in pratica, si svolgono gli incontri, così da capire se questa produzione può adattarsi anche ad una tipologia di giocatori che vada oltre quella dello sfegatato appassionato di Dragon Ball. 
Prima di tutto la prospettiva: controlleremo il combattente prescelto in prima persona per la maggior parte dell’incontro, passando alla terza in determinati frangenti che richiederanno l’esecuzione delle mosse indicate a schermo. Gli scontri, però, non sono particolarmente fluidi e continuano a saltare dalle fasi di combattimento (nelle quali si possono menare i più diversi colpi verso lo schermo), a quelle più pilotate nelle quali ripetere i movimenti segnalati così da, per esempio, schivare un attacco o utilizzare una mossa particolarmente potente.Il tutto va accompagnato ad un riconoscimento dei movimenti da parte di Kinect che non brilla per precisione, anche se questa non è una novità, costringendo in alcuni frangenti a ripetere i propri input magari nel mezzo di un momento concitato. 
Detto questo, chiariamo una cosa: il giocatore che decide di acquistare questa produzione Namco Bandai sa bene a cosa va incontro, e ci sentiamo di individuare due tipologie di utenza ideale per il titolo. La prima è quella dei fan della serie, che non possono certo mancare la possibilità di ripetere le mosse dei proprio beniamini, mentre la seconda è quella dei giocatori meno avvezzi ai picchiaduro, che potrebbero trovare in Dragon Ball Z For Kinect un’ottima prima volta nel mondo dei giochi di lotta, vista l’assenza di complicate combinazioni di pulsanti per inanellare le combo. 
Un impianto rodato 
Dal punto di vista tecnico ci troviamo di fronte al motore grafico utilizzato nelle precedenti apparizioni della serie, con i suoi punti di forza e le sue imperfezioni. Abbiamo da un lato un’ottima riproduzione dell’arte di Toriyama, e dall’altro delle ambientazioni non particolarmente dettagliate sia per conteggio dei poligoni sia per quanto riguarda le textures che li ricoprono. 
Dove, invece, i fan della serie non potranno che trovare una gioia per gli occhi (e non solo) è nei circa trenta minuti di anime inedito realizzato per l’occasione. Esattamente il tipo di contenuto extra che pare essere in grado di attirare le attenzioni di quei giocatori che fossero indecisi in merito all’acquisto. 
Conclude l’offerta ludica la presenza di alcune carte da far leggere al Kinect per sbloccare nuovi personaggi e nuove opzioni di personalizzazione: Namco Bandai non è nuova a queste iniziative, e dev’essere un meccanismo che funziona visto che viene riproposto con una discreta frequenza. Potremmo vederci un indizio a favore della fisicità dei giochi, di una necessità di avere qualcosa per le mani a discapito del digital delivery, ma forse sarebbe fare un passo eccessivamente lungo e allora ci affidiamo al caro vecchio bisogno di collezionare i gadgets dei nostri beniamini, per trovare l’origine di questo successo. 

– Ripetere i colpi di Goku è soddisfacente

– Accessibile agli appassionati

Dragon Ball Z For Kinect è un titolo che ci pare puntare chiaramente a due tipologie di giocatore: sicuramente ai fan dell’opera di Akira Toriyama, che certo non possono resistere alla possibilità di fare un’onda energetica in prima persona, ma anche gli utenti meno smaliziati potrebbero trovare in questa produzione un interessante avvio al mondo dei picchiaduro. Tutti gli altri probabilmente non saranno particolarmente interessati a questa produzione, trovandola a tratti limitante e tecnicamente non particolarmente curata.