Analizzando da un punto di vista globale le line-up delle software house che hanno partecipato all’Electronics Entertainment Expo 2008 (appena conclusosi in quel di Los Angeles), è facile notare come gli sforzi dei producer siano stati incentrati nel garantire una vasta gamma di titoli per ciò che concerne il settore console. Un fenomeno che, assumendo ogni anno dimensioni maggiori, non farà di certo la felicità dell’utenza Pc che però, fortunatamente, potrà comunque contare su una ristretta cerchia di franchise esclusivi di alta qualità. Tra questi rientra anche il prodotto che andremo ad illustrarvi oggi: “Dragon Age: Origins”.
Possiamo già anticiparvi che, nonsotante le forti tentazioni next-gen che hanno circondato il nuovo progetto targato “Bioware”, stando alle dichiarazioni rilasciate dal producer americano, “Dragon Age: Origins” rimarrà un’esclusiva assoluta Pc. Tuttavia, probabilmente il franchise verrà proposto in futuro anche sulle piattaforme di gioco Sony e Microsoft con una serie di nuove avventure create appositamente per l’utenza console.
Dopo questo primo scoop dedicato ai nostri affezionati lettori, non ci rimane che intraprendere un lungo emozionante viaggio in cui potremo svelarvi, in anteprima, un gioco di ruolo che subendo i forti richiami al passato di “Bioware Studios”, il team di sviluppo creatore di Baldur’s Gate, ci immergerà in un universo di gioco dark fantasy nel quale ogni nostra azione avrà non solo delle conseguenze sulle vicende del protagonista, ma anche sul mondo che lo circonda. L’Era del Drago ci aspetta!
Agli Albori dell’Era del DragoIl trailer mostrato in occasione della fiera losangelina ci ha catapultato in uno scenario di battaglia crudele nel quale l’esercito dei Grey Wardens, una compagine di guerrieri fautori del bene della quale fa parte anche il protagonista Duncan, si scontra con i temibili Blight, degli esseri spregevoli capitanati dall’innominabile demone antico inspiegabilmente risorto.
Le creature della notte sbucano furtivamente dalla vegetazione del bosco avanzando minacciosamente verso le mura della città mentre i Grey Wardens rispondono all’inevitabile assedio con una pioggia di frecce infuocate e la spedizione di un’unità cinofila da guerra. Ovviamente, questo è solo il preludio di una sfida ben più sanguinaria e nefasta. Difatti, in pochi istanti, le due fazioni entrano in contatto dando vita ad uno scontro raccapricciante nel quale l’inesperto Duncan, un semplice soldato della milizia visibilmente impaurito dalla situazione, si trova al cospetto di un orripilante orco che sembra avere la meglio. Il filmato si conclude con questa sequenza e purtroppo non sappiamo quale sia l’esito finale della battaglia, ma possiamo dire però che, molto probabilmente, questo scenario di guerra estremamente coinvolgente rappresenterà l’incipit narrativo della nostra avventura.
La parola d’ordine è: interazioneCome prima cosa il player avrà la necessita di creare un personaggio customizzabile grazie ad una miriade di opzioni che vanno dal mero aspetto fisico, all’impostazione dei parametri di status come magie, abilità ed evocazioni. Una volta fatto questo, “Dragon Age: Origins” vi immergerà in un universo di gioco in cui sarà possibile seguire una multilinearità di percorsi non indifferente e la prima conseguenza derivante da questa peculiarità sta nel fatto che sarete voi stessi a scrivere l’evoluzione degli eventi narrativi di quest’avventura poiché le interazione con l’ambiente circostante e le decisioni prese nei momenti cruciali della vicenda acvranno conseguenze ineludibili sul vostro cammino. Ad esempio, parlando con i passanti avrete a disposizione tre possibilità di risposta per ogni battuta che vi spetta nel dialogo (affermativa, neutrale e negativa) ed ovviamente la scelta effettuata comporterà delle conseguenze sui vostri rapporti interpersonali. In alcuni casi poi, avrete la necessità di recuperare un oggetto da un determinato individuo ed anche qui la scelta nell’approccio da intraprendere risulterà fondamentale; vi comporterete da prepotente strappando dalle mani del malcapitato l’item che vi serve, oppure opterete per intavolare un discorso dai toni persuasivi?
La parola finale, in tutte le situazioni, spetterà a voi, ma ricordatevi che la linea di condotta perseguita contaminerà notevolmente le vostre occasioni di interazione e di conseguenza anche gli eventi del gioco.
Party&Spells per ogni Evenienza Altro spunto d’interesse è dato dalla possibilità di arruolare nel gruppo di battaglia la maggior parte delle persone che incontrerete nell’ambiente di gioco. Così avrete modo di creare un party di 4 personaggi che potrà essere composto da reclute della milizia, guerrieri solitari, potenti stregoni, ma anche creature selvagge. Ancora una volta, toccherà a voi decidere con chi condividere quest’esperienza, per quanto tempo e a quali fini. Di fatti, molti charachter si uniranno alla vostra causa solo per un breve periodo di tempo o, addirittura, in vista di un unico scontro, ma altri si riveleranno di fondamentale importanza andando a costituire quel nocciolo duro di alleanze che vi permetterà di proseguire efficacemente nella storia.
Per concludere questa prima analisi di “Dragon Age: Origins”, ci sembra di fondamentale importanza menzionare alcune caratteristiche riguardanti il sistema di combattimento ed i comandi d’azione.Oltre ad esplorare, interagire e combattere in tempo reale all’interno dell’universo del drago, il player avrà la possibilità di mettere in pausa la partita ed impartire le azioni che i componenti del party dovranno eseguire direttamente sul campo di battaglia. Riattivata la partita, quindi, non resterà che assistere alle gesta dei personaggi con il supporto di una visuale cinematografica che permetterà di godersi, in totale relax, lo spettacolo bellico che si sta consumando sul nostro monitor. Grazie a questa opzione, che si rivelerà di estrema utilità negli scontri più frenetici, verrà garantita quella componente tattico strategica che non può proprio mancare in ogni Gdr che si rispetti. C’è da chiedersi però, se l’utilizzo frequente della sequenza “Pausa di Gioco, Impartisci Comandi e Guarda Cosa Succede” non andrà ad intaccare minacciosamente il livello di coinvolgimento complessivo del titolo. Un pericolo al quale gli sviluppatori dovranno necessariamente ovviare in qualche modo.Per ciò che concerne i comandi, infine, gli sviluppatori hanno assicurato che le azioni disponibili per ogni personaggio saranno, in totale, più di una quarantina tra attacchi fisici, abilità speciali, magie, evocazioni ed altro. Il ricco comparto di comandi a cui il giocatore potrà accingere diverrà, senza ombra di dubbio, la caratteristica peculiare di un gameplay eterogeneo e vario che non lascerà spazio alla parola ripetitività.
In Conclusione:“Dragon Age: Origins” ha fornito un’impressione più che positiva ed i presupposti per il successo finale non mancano di certo, poiché ci sembra che il lavoro di “Bioware Studios” sia volto a riportare il genere dei giochi di ruolo in singolo ai fasti di un tempo. Inoltre, il fatto che l’interazione sociale ricopra una posizione fondamentale nell’evoluzione di questa storia fantasiosa, dall’esito tutt’altro che scontato, ci piace molto e se, anche dal punto di vista tecnico, questo aspetto verrà implementato magistralmente, tra qualche mese, assisteremo al lancio di un degno erede dello splendido “Baldur’s Gate”.