Anteprima

Dokuro

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a cura di Sora

A volte, ma solo a volte, per dare vita ad un videogioco piacevole non è necessaria per forza una grafica al passo con i tempi o un gameplay profondo e complesso. Prendete una radiosa principessa, rendetela infelice ed immaginatela che stia versando lacrime come una fontanella. Adesso è il momento di metterla in un castello, pensando a degli ambienti gotici. Ovviamente non può mancare il principe azzurro che viene a salvarla, dotato di spada e virtù. Il più classico dei plot narrativi per una fiaba è stato reinterpretato da Game Arts, in una versione un po’ più… lugubre!

Jack Skellington? No, Dokuro!Dark Lord è il signore di un castello, innamorato di una giovane principessa che non ricambia i suoi sentimenti. Una volta rapita l’indifesa fanciulla ed organizzato di nascosto il loro matrimonio, arriva il momento in cui deve intervenire il valoroso Dokuro. Gli sviluppatori hanno pensato come protagonista in questa storia non un coraggioso cavaliere o un affascinante principe, bensì uno scheletrino. Curiosa come cosa, ma il nostro Dokuro, guardia del malvagio signore stesso, si è a sua volta infatuato della donzella e farà di tutto per aiutarla a fuggire. Trama lineare e abbastanza buffa, ma simpatica nell’insieme. Il titolo è già presente da diverso tempo in Giappone e presto approderà anche su PS Store USA, ad ottobre con esattezza. Che Game Arts abbia in serbo anche una versione per noi europei è ancora in dubbio, ma se così fosse speriamo vivamente di vederla giungere anche nel vecchio continente, non tanto perché il titolo sia esaltante, quanto per la semplicità e l’immediatezza per cui siamo rimasti colpiti. Il gioco altro non è che un platform 2D a scorrimento orizzontale, quindi è inutile dire che dovremo prepararci a saltare, raggiungere checkpoint, evitare o colpire i nemici che ci vengono incontro, ecc. Insomma, le solite cose che caratterizzano da sempre il genere in questione. A condire il tutto, ci ha pensato ovviamente la software house, dando quel pizzico di originalità che rende il gioco diverso dagli altri. PS Vita alla mano, siamo dunque entrati nelle tetre ambientazioni del castello di Dark Lord, percorrendone i bui corridoi e le squallide sale. Le insidie erano dietro ogni angolo, ma il nostro protagonista sembrava essere pronto ad affrontare anche le imprese più ardue. Sarà perché un uomo innamorato per apparire impavido e coraggioso davanti alla sua donna, è capace di fare qualsiasi cosa… ma per gli scheletri vale lo stesso? Forse sì, forse no. Fatto sta che il nostro Dokuro non è una semplice creatura demoniaca, ma può anche trasformarsi in un vero e proprio principe! Come dicevamo, il nostro obiettivo principale sarà quello di mettere in salvo la bella principessa, per cui dovremo farle strada. Lei si limiterà a seguirci ogni qualvolta la via sarà sgombera da insidie, per cui ragionare attentamente sul come risolvere determinate situazioni, rappresenterà quel lato puzzle del titolo che non guasta mai. Possiamo utilizzare il nostro personaggio in due versioni: quella base, una sorta di scheletro come abbiamo detto, e quella in cui prenderà le sembianze di un principe. La prima ci consentirà di svolgere le azioni più comuni, ed inoltre ci darà la possibilità di effettuare il doppio salto. I comandi sono facili da intuire, con la solita X per saltare, il cerchio per interagire con l’ambiente ed il quadrato per colpire gli avversari, grazie ad un osso che fungerà da arma contundente.

Di tanto in tanto raggiungeremo determinati checkpoint, che ci eviteranno di ricominciare il livello da capo qualora “morissimo”. I punti in cui sono presenti i checkpoint saranno indicati da un piccolo bocciolo, che sboccerà non appena Dokuro e la principessa vi si avvicineranno insieme. E’ indispensabile infatti che anche la fanciulla raggiunga il fiore, per far sì che il check si concretizzi. Come anche in Rayman Origins, avremo a disposizione un numero illimitato di vite. Ottima pensata, dato che in un platform dover ricominciare per un piccolo errore, non è una novità. Nella versione principesca, potremo in grado di prendere in braccio la donzella, per velocizzare l’azione: in alcune fasi saremo costretti infatti a portarla noi, data la pericolosità di alcune insidie o trappole. Per cambiare forma basterà semplicemente toccare lo schermo della console portatile o il suo retro. Nelle vesti di principe, avremo anche la possibilità di eliminare definitivamente i nemici, mentre nell’aspetto iniziale potremo solo allontanarli o farli precipitare, in presenza di un fosso. Naturalmente, questa trasformazione durerà per un periodo limitato di tempo, indicato nella parte alta a destra del display da una pozione azzurra. Interessante è l’utilizzo di alcuni gessetti, tramite i quali interagiremo con l’ambiente, disegnando linee o azionando piattaforme per progredire nell’avventura. La grafica semplice ma efficiente è accostata ad un sonoro tuttavia ripetitivo, dove le musichette di sottofondo alla lunga possono risultare un po’ snervanti. Non saranno assenti i boss periodici, tutti ben caratterizzati e pronti a non rendere la vita facile al nostro protagonista.

– Personaggio carismatico

– Gameplay originale

– Atmosfere dark

Tutto sommato, il titolo proposto da Game Arts sembra promettere bene. Le idee accattivanti e la trama classica con delle varianti originali, sono la giusta combinazione per rendere giustizia ad un platform di discreto livello. Dokuro è un personaggio carismatico, messo in un ambiente che rispecchia il suo essere, dove viene però sublimato il suo sentimento. Speriamo in una versione giocabile anche qui in Europa, la curiosità di provare un titolo alternativo ci spinge ad attendere ulteriori notizie dagli sviluppatori.

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