Mentre ci avviciniamo sempre di più alla sua data di rilascio, DmC Devil May Cry ci concede una nuova possibilità di farsi provare attraverso una versione dimostrativa appena approdata su Playstation 3 e Xbox 360, che prontamente abbiamo avuto modo di spulciare da cima a fondo. Le due sezioni di gioco presentate questa volta erano in realtà già apparse in più e più video che vagano per i lidi di internet ormai da un bel po’ di tempo, ma ci è comunque sembrato opprtuno saggiare ancora una volta in prima persona il lavoro di Ninja Theory per potervi raccontare dettagliatamente cosa ne pensiamo. Procediamo quindi a descrivervi i due livelli di prova appena affrontati con il criticatissimo Dante che, piccola anticipazione, a parer nostro continua a dimostrarsi decisamente in forma.
Sotto OsservazioneLa prima parte della demo ci porta ancora una volta in quel di Limbo City, sotto un tiepido sole che dona ai maestosi palazzi antichi presenti tutt’attorno un’aria decisamente mistica e suggestiva. I primi minuti di gioco ci introducono agli attacchi base di DmC e quindi all’uso della fedele spada Rebellion, agile e potente, contro un mucchio di demonietti che si rivelano presto abbastanza innocui. A suon di heavy metal ci siamo resi conto, ancora una volta, di come le meccaniche messe a punto dagli sviluppatori non abbiano tradito i canoni della serie portando su schermo ancora la velocità e la continuità nei colpi del vecchio dante. Il giocatore si ritrova presto a saper inanellare semplici combo sfruttando attacchi aerei e, soprattutto, le immancabili pistole Ebony e Ivory. Tuttavia per diventare veri maestri nella delicata arte della combo e raggiungere quindi valutazioni molto alte, appare subito chiaro che DmC necessita di un bel po’ di pratica, così da poter prendere confidenza con i tempi e il campo di azione di ogni singola mossa del repertorio. A completare il quadro delle armi a disposizione ci sono poi Osiris e Arbiter, rispettivamente una falce molto utile per il crowd-control e un’ascia tarrissima in grado di far male ai bestioni più grossi. Interessante la scelta degli sviluppatori di voler costringere il giocatore a usare un po’ tutti i pezzi d’equipaggiamento a disposizione, colorando ad esempio i nemici di azzurro quando si possono sconfiggere solo utilizzando la falce angelica e di rossiccio quando è necessaria invece l’ascia demoniaca. Dopo aver fatto a pezzi un po’ di malcapitati, proseguendo nella demo il nostro buon Dante inizia a prendersela con le demoniache telecamere posizionate qua e là nello scenario della città, telecamere che per essere raggiunte costringeranno il giocatore a cimentarsi nelle prime fasi di platforming della versione dimostrativa. In questi frangenti il protagonista si serve di Osiris e Arbiter, le sue armi angeliche e demoniache citate prima, per lanciare catene in grado di interagire con punti di colore blu e rosso sospesi a mezz’aria. I primi fungono da punti d’appiglio e portano Dante verso l’obiettivo selezionato, mentre i secondi, solitamente, quando attaccati permettono di creare piattaforme aggiuntive tirando letteralmente fuori dai muri dei palazzi alcune piattaforme indispensabili per proseguire nel livello. Queste sezioni sono assolutamente indispensabili per spezzare il ritmo del gioco e allontanare il rischio monotonia, ma dobbiamo dire che in alcune occasioni, saltellando tra una sporgenza e l’altra, i movimenti del personaggio non ci sono sembrati del tutto fedeli alle indicazioni impartite tramite pad. La telecamera inoltre, se nei combattimenti risulta pressoché impeccabile, in fase di platforming diventa leggermente più scomoda e incapace di seguire gli spostamenti a dovere senza l’aiuto del nostro analogico. Sono piccole imperfezioni, certo, ma vista la qualità generale apparentemente piuttosto alta avremmo desiderato maggior pulizia anche in queste fasi aride di botte. Speriamo il tutto venga perfezionato in tempo per la release.
Ingrediente segretoLa seconda sezione di questa versione dimostrativa ci porta invece a misurare le nostre abilità in una vera e propria boss-fight contro il demone Succubus, essenzialmente un’enorme larva con faccia umana e zampe quasi simili a quelle di un ragno. Insomma quel genere di boss che non vedi l’ora di buttare al tappeto perché fondamentalmente è brutto come la morte.Prima ancora di iniziare a darsele di santa ragione, Dante e questa sottospecie di demone-insetto si esibiscono in uno scambio verbale che dire colorito è dire poco, tra insulti rivolti alla madre del nostro protagonista e un numero e sconcezze di vario genere che finiscono per scadere nel più oscuro turpiloquio. Un dialogo un po’ forte (tutto in italiano) che chi vi scrive ha trovato stranamente divertente, ma che forse potrebbe risultare fin troppo esasperato agli occhi di altri giocatori. Nonostante l’inizio sconcertante, comunque, il match contro il bestione non fatica poi per nulla a ingranare, presentando una struttura classica che richiede l’azzeramento di tre differenti barre della vita. L’arena in cui avviene lo scontro vede Succubus al centro della situazione, circondata da piattaforme utili per schivare gli attacchi che possono essere raggiunte solo utilizzando il rampino di Osiris. Il nemico attacca utilizzando i propri arti o, peggio, vomitando succhi gastrici corrosivi sulla perfetta capigliatura di Dante, per cui ci spinge a saltare in continuazione e attaccare con tutte le lame a nostra disposizione nell’intervallo tra una mossa offensiva e l’altra. Proseguendo nella battaglia, quando diminuiscono le barre di vita rimaste al mostro, cadono giù anche molte delle piattaforme che lo circondano rendendo necessari movimenti più precisi e, soprattutto una maggiore attenzione agli attacchi dell’avversario. Per quanto faccia affidamento su un’impostazione decisamente classica, abbiamo trovato la boss battle soddisfacente e caratterizzata da un buon ritmo.Abbiamo completato i livelli sia a difficoltà intermedia, quella soprannominata “cacciatore di demoni”, che ai livelli più difficili, ovvero “Nefilim” e “Figlio di Sparda”, rendendoci conto che in buona sostanza solo l’ultimo di questi porta su schermo una sfida abbastanza elevata da richiedere anche più tentativi prima di uscire vittoriosi dallo scenario di turno, aggiungendo, tra le altre cose, diverse nuove tipologie di attacco ai demoni. Il gioco promette quindi di adattarsi a varie tipologie di giocatore, offrendo soluzioni semplici per i novellini del genere e scontri più complessi, con ondate di nemici ad hoc, per i cacciatori di demoni più sicuri di sé.
– Combat System fluido e potente
– Tosto al punto giusto
– Buon ritmo di gioco
Anche in quest’ennesima prova DmC Devil May Cry ci ha lasciato impressioni generalmente positive, con un combat system fluido che non sembra intenzionato a tradire le impostazioni classiche della serie e un ritmo di gioco ben segmentato tra fasi di brawling e platforming. Queste ultime, in alcune situazioni, ci sono sembrate in realtà vagamente approssimative e sembra ci sia ancora qualcosa da limare per quel che concerne la gestione della telecamere. Tuttavia da qui al rilascio Ninja Theory ha tecnicamente ancora tutto il tempo di abbellire la sua opera con gli ultimi ritocchi. A questo punto però non vediamo davvero l’ora di mettere le mani sulla versione completa per potercela godere per bene e dirvi cosa ne pensiamo.