Anteprima

DiRT 3

Avatar

a cura di Folken

A poco meno di due anni di distanza dall’ultimo Colin McRae: DiRT 2, Codemasters è ormai quasi pronta a rilasciare l’atteso seguito. La data d’uscita, fissata per il 24 maggio, è ormai prossima eppure il nuovo DiRT 3 si sta approcciando agli scaffali con un’inaspettata timidezza, mostrandosi molto poco alla stampa. Dopo un ultimo titolo non molto apprezzato dai fan della serie a causa della marcata deriva arcade, il team inglese ha probabilmente preferito lavorare lontano dai riflettori, ascoltando i feedback della nutrita ed affiatata community per proporre un prodotto profondamente trasformato e ricco di novità. Grazie ad un codice preview giunto in redazione abbiamo finalmente avuto modo di sporcare i nostri pad e di scoprire la nuovissima modalità Gymkhana.

E’ ora di fare sul serioLungi dall’essere un brutto prodotto, l’ultimo capitolo del racing di Codemasters era risultato piuttosto indigesto agli appassionati della disciplina a causa di un gameplay troppo semplicistico e soprattutto per una riduzione fin troppo drastica delle tappe rally, in favore di una lunga serie di discipline più “caciarone”. L’ambientazione prevalentemente americana e diversi altri elementi divulgativi decretarono definitivamente il basso gradimento da parte della community. DiRT 3 si ritrova quindi con il difficile compito di recuperare la fiducia degli appassionati, ridonando importanza alle competizioni classiche e proponendo un nuovo motore fisico in grado di restituire sensazioni di guida più credibili, appaganti e soprattutto profonde. Inserito il disco nella console il titolo si è presentato nel più classico stile Codemasters, ovvero richiedendoci alcune informazioni base per personalizzare il nostro profilo, per poi metterci davanti un menu tridimensionale. La prima novità è rappresentata proprio da quest’ultimo che abbandona totalmente quanto visto due anni fa – ovvero il paddock tridimensionale da esplorare per navigare tra i diversi contenuti di gioco – in favore di un più classico elenco di opzioni organizzato sfruttando una grafica geometrica e minimal molto accattivante. Rimanendo in tema presentazione, abbiamo apprezzato la navigazione anche durante le partite, che permette di passare alle diverse schermate rapidamente, eliminando diversi passaggi intermedi. Le modalità proposte sono decisamente classiche, suddivise in Tour DiRT, Multigiocatore, Singolo e Mio DiRT. La prima rappresenta l’opzione principale, facendo le veci della Carriera, e vi permetterà di affrontare una sequenza di eventi sbloccabili, guadagnando un numero sufficiente di punti reputazione. Questi vi verranno assegnati a fine gara in base al vostro piazzamento, con un bonus aggiuntivo nel caso riusciate a soddisfare un obiettivo specifico o sfruttiate poco i flashback a disposizione, e vi garantiranno l’avanzamento di livello. Accrescere la vostra esperienza permetterà a sua volta di guadagnare l’accesso ai vari team, che vi metteranno a disposizione le diverse auto da scegliere prima di ogni competizione. È infatti sparita qualsiasi forma di sistema economico, dunque non potrete più guadagnare soldi né di conseguenza arricchire il vostro garage di auto, ma semplicemente sceglierete con quale squadra collaborare di volta in volta, in base al vostro livello.

Gymkhana!?Codemasters non si è limitata a rifare da zero solo la presentazione, fortunatamente, ma ascoltando con attenzione il feedback della community ha deciso di donare una rinnovata importanza alle tappe rally, che costituiranno circa il sessanta per cento dell’offerta ludica totale. Il primo insieme di prove vi chiederà proprio di affrontare alcuni tracciati finlandesi (altro gradito ritorno) affidandovi al vostro copilota per cercare di totalizzare il miglior tempo. Il pacchetto comprenderà una discreta varietà di categorie di auto dedicate esclusivamente al rally, includendo la licenza WRC, Open Rally, Super Rally 2000, il mitico Gruppo B e le serie divise per epoca, dagli anni sessanta a oggi. Nella versione preview che abbiamo potuto testare erano inoltre incluse competizioni alternative alle classiche tappe sparse per il mondo, quali Rally Cross, ovvero sfide con altre sette auto in pista, gare Head 2 Head, Land Rush, che vi metteranno alla guida di buggy a trazione posteriore o di camion a quattro ruote motrici, gare Drift ed infine la Free Style Gymkhana. Quest’ultima rappresenta una delle grosse novità di quest’anno, e vi chiederà di affrontare dei percorsi ad ostacoli esibendovi in acrobazie di vario genere. Grazie all’accademia di Ken Block potrete imparare a domare tutta la potenza del vostro mezzo dosando millimetricamente acceleratore, freno a mano e sterzo per fargli compiere giravolte intorno a dei pali, sgommate attraverso i cancelli di derapata, salti e molto altro. Una volta apprese le basi, potrete finalmente dedicarvi alle gincane vere e proprie, dove esibendovi al vostro meglio potrete ambire ai primi posti accumulando punteggi sempre più alti.

Simulazione o arcade?Non si può certamente definire DiRT 3 come un titolo avaro di novità per quanto riguarda i contenuti, ulteriormente arricchiti dall’introduzione delle condizioni climatiche, neve compresa, che sfrutteranno il raffinato motore già visto all’opera in F1 2010, ambientazioni riprese dai vecchi titoli, come la Finlandia o il Kenya, la possibilità di trasferire sul proprio account Youtube i replay con un semplice click, per concludere con una ricca modalità multiplayer. Questa comprenderà le classiche competizioni tra otto giocatori, a cui si aggiungerà il Party Mode, composto da quattro opzioni differenti. Transporter sarà una sorta di cattura la bandiera nel quale potrete rubare il trofeo dagli altri utenti, speronandoli; Invasion vedrà materializzarsi sulla mappa alieni e costruzioni, i primi andranno investiti mentre le seconde evitate; Outbreak vedrà un giocatore contagiato cercare di infettare gli altri concorrenti, che potranno nascondersi nella mappa, ed infine Cat & Mouse, la più originale di tutte, porrà due squadre di giocatori l’una contro l’altra. Ognuna avrà nel proprio team un pilota alla guida di una Mini Cooper, mentre gli altri a bordo di mezzi molto più performanti. Vincerà il gruppo che riuscirà a far tagliare il traguardo alla propria Mini per primo. Codemasters non poteva comunque sperare di cavarsela infarcendo il proprio prodotto di contenuti senza rivedere profondamente il sistema di guida, che torna in DiRT 3 dopo pesanti revisioni. Gli sviluppatori inglesi hanno infatti scelto di ascoltare la voce degli appassionati spingendo il proprio titolo nuovamente verso lidi più simulativi, imbastendo una gestione della fisica molto più convincente rispetto a quanto visto nella scorsa iterazione. Pad alla mano, l’auto è risultata sensibilissima ad ogni sollecitazione impartita allo sterzo, a volte forse esagerando nell’effetto pendolo, il quale rende complesso persino mantenere l’auto in carreggiata durante i rettilinei, soprattutto inizialmente. Con un po’ di pratica e acquisita la dovuta delicatezza siamo effettivamente riusciti a governare con grande soddisfazione i mezzi presenti nella build, grazie anche ad una gestione molto efficace di freno e freno a mano, anch’essi dotati di tempi di risposta ridottissimi. Da perfezionare invece il peso dell’auto, che nella simulazione proposta da DiRT 3 sembra ancora fin troppo leggera, sintomo che si paleserà non tanto durante la guida, quanto piuttosto negli impatti contro gli altri avversari o con il bordo pista. In fase di recensione avremo modo di approfondire la nostra conoscenza con il gameplay di DiRT 3, che per l’occasione si è dotato di diversi aiuti alla guida e di ben sei livelli di difficoltà. A proposito di scontri, torna forte dell’esperienza maturata negli anni dal team di sviluppo l’eccellente gestione dei danni già vista all’opera negli altri prodotti basati sull’EGO Engine di Codemasters, non perfetta ma capace di restituire una delle rappresentazioni più impressionanti degli incidenti mai viste. A livello estetico il titolo, sebbene ancora non in versione definitiva, ci è parso come un’ulteriore passo in avanti rispetto al capitolo precedente, capace di una resa estetica davvero eccellente. Modelli di auto molto dettagliati corrono su circuiti ottimamente allestiti, ricchi di dettagli e curati nei particolari, in un quadro estetico arricchito ulteriormente da una mole di effetti di luce, particelle e quant’altro davvero notevoli. Sebbene lo stile rimanga il medesimo al quale Codemasters ci ha abituati in questa generazione, ci è parso molto ridimensionato lo sfruttamento dei vari filtri, così da restituire una resa più credibile e meno esagerata.

– Parziale ritorno alle origini

– Modello di guida più “spesso”

– Modalità Gymkhana molto divertente ed interessante

Questa prova su strada in compagnia di DiRT 3 ci ha davvero impressionati. Il titolo sembra in grado di presentarsi sugli scaffali forte di un’offerta ludica varia, ricca e soprattutto dedicata fortemente agli amanti del rally più tradizionale. Questi potranno inoltre scoprire una disciplina come la Gymkhana, rivelatasi impegnativa ed allo stesso tempo molto intrigante, le cui potenzialità non vediamo l’ora di sviscerare in fase di recensione. Alla base troviamo un modello di guida decisamente più interessante di quanto visto due anni fa, posizionato a metà strada tra simulazione ed accessibilità, ma che grazie agli aiuti ed a sei livelli di difficoltà promette di accontentare un’ampia fascia d’utenza. Chiude il cerchio uno dei comparti estetici più accattivanti della categoria. La data d’uscita è fissata per il prossimo 24 maggio, restate con noi per il verdetto conclusivo.

👋 Partecipa alla discussione! Scopri le ultime novità che abbiamo riservato per te!

0 Commenti

⚠️ Stai commentando come Ospite. Vuoi accedere?


Questa funzionalità è attualmente in beta, se trovi qualche errore segnalacelo.