Anteprima

Dead Rising 3

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a cura di Pregianza

Il Comic-Con è da sempre uno dei più grandi ritrovi di nerd del pianeta terra. Ogni anno un fantastilione di amanti dei fumetti, del fantasy e della fantascienza si riuniscono in occasione della fiera, pronti a partecipare a dozzine di panel con le loro star preferite del cinema e della televisione, a sfoggiare cosplay elaboratissimi, e a scoprire ogni possibile novità sui personaggi più amati della letteratura fumettistica tutta. 
In questo turbinio di disegnatori, persone con capelli tenuti insieme da ogni genere di collante, e vip spaesati, spesso compaiono magicamente anche dei videogiochi, considerando che supereroi e affini non mancano di fare saltuariamente da protagonisti in titoli di qualità più o meno accettabile. Stavolta, tuttavia, c’erano anche degli ospiti non propriamente collegati a individui armati di tutina di spandex e mantello, era infatti presente anche una postazione dedicata a Dead Rising 3, uno dei più attesi giochi di lancio di Xbox One. 
La demo era la stessa vista in quel di Los Angeles, ma la prova è stata un po’ più approfondita, e ha rivelato parecchie chicche interessanti. 
Ogni zombie è un fiocco di neve
La struttura fondamentale di Dead Rising 3 è rimasta quella open world. I fan della serie saranno però contenti di sapere che la nuova incarnazione dello zombie game più casinista di sempre ha mantenuto la sua demenzialità intrinseca, concentrandosi ancora una volta su combinazioni di armi fuori di testa e sulla possibilità di sterminare migliaia di non morti in una miriade di modi diversi, meglio ancora se agghindati a festa. La dimostrazione non ha lasciato adito a dubbi: il nuovo protagonista, Nick, potrà raccogliere vari costumi sparsi per la città, e indossarli in qualunque momento una volta raggiunta una safehouse utilizzando un comodo guardaroba. Ci sono vestiti comuni, come una giacca da motociclista o una divisa da poliziotto, ma non mancano comunque costumini sexy, baby doll o addirittura costumi imbottiti da mascotte. Non sarebbe un Dead Rising rispettabile se non permettesse di fare stragi conciati come degli imbecilli, dopotutto. 
Leggermente più complesso il sistema di crafting, che permette al giocatore di creare nuovi assurdi strumenti di morte in qualunque momento (pure questi saranno disponibili nelle safehouse una volta creati), a patto di avere i progetti e i materiali necessari . Durante la dimostrazione trovare i progetti si è rivelato tutt’altro che difficile, visto che erano sparsi qua e là per gli edifici. La scelta è come sempre eccezionale, tanto che nella breve demo mostrata sono spuntate una devastante alabarda doppia con una katana e un machete per lame, e una spada infuocata che ci ha fatto tornare alla mente il buon Sol Badguy. Ogni bocca da fuoco o arma bianca disporrà poi di una specifica mossa speciale, che permetterà di guadagnare punti esperienza extra.
Tante chicche non saranno comunque automatiche, bensì si collegheranno almeno in parte a un rinnovato sistema di sviluppo del protagonista, con tanto di skill e caratteristiche potenziabili. Nick guadagnerà esperienza con le uccisioni e completando missioni, e salendo di livello potrà spendere punti per aumentare le sue capacità fisiche, o addirittura concentrarsi sull’ingegneria e imparare a creare nuove categorie di armi. Lo sviluppo ci è sembrato molto intuitivo e diretto, ma discretamente variegato, e sicuramente utile per aggiungere profondità a un titolo che sembra più una sorta di “Saints Row dopo la zombie apocalisse” piuttosto che un’arguta rappresentazione delle miserie umane durante un’invasione di non morti. Curiosa la presenza dei libri, che garantiranno bonus permanenti se attivati una volta raccolti (non ci è ancora chiaro se potremo attivare un solo manoscritto per volta).
I combattimenti contro le orde di camminatori putrefatti ci sono sembrati come sempre estremamente sbilanciati a favore del nostro eroe, ma ci saranno comunque delle novità anche in questo campo. Gli zombie non sono tutti uguali, e mantengono alcune abitudini della loro vita passata. Troverete dunque zombie pompieri particolarmente abili con le accette, zombie ex-poliziotti che sparano a casaccio, o zombie giocatori di football con la carica facile. Praticamente confermata anche la presenza degli psicopatici, e non ci stupirebbe vedere qualche forma di boss alternativa durante la campagna. Gli zoppicanti nemici saranno come sempre sensibili a luce e rumore, caratteristica che vi permetterà di creare trappole attirandoli in zone come stazioni di rifornimento ricche di benzina  o semplicemente di aggirarli.
La migliore arma contro i non morti? Il cellulare
Una delle dimostrazioni più interessanti al Comic-Con ha riguardato l’applicazione di Smartglass nel gameplay di Dead Rising 3. In pratica Nick, all’inizio della campagna, troverà un agente morto della ZDC e raccoglierà il suo cellulare, che si trasformerà nel comodo PDA usato come interfaccia del titolo. Utilizzando un’app dedicata tramite Smartglass, il giocatore potrà in seguito usarlo per ottenere vantaggi sensibili, e cavarsela meglio durante l’apocalisse zombie. Volete un esempio? Alla ricerca di armi da fuoco per il crafting, gli sviluppatori hanno trovato un negozio di pistole nelle vicinanze sfruttando una mappa sul loro tablet con installato Smartglass. In un istante è comparso un chiaro segnale di posizione nel gioco, che indicava proprio la locazione scelta. 
Ci saranno anche abilità ben più concrete, ad ogni modo: Nick potrà infatti chiamare un attacco aereo da elicottero per liberare zone troppo affollate, o addirittura sbloccare una app per un coreografico attacco di artiglieria, con le cui esplosioni si è chiusa la demo mostrata. Un modo furbo di implementare i device mobile nel gioco, anche se forse capace di facilitare un tantinello troppo la vita ai giocatori.
Tecnicamente il titolo si è difeso degnamente, anche se non in modo eccezionale. Se da una parte il numero di zombie su schermo è davvero impressionante a tratti, la stabilità del frame rate non ci è parsa altrettanto degna di lode, i modelli tridimensionali e il livello di dettaglio non sono sembrati poi così superlativi, e abbiamo notato qualche sporadico pop up. Perlomeno gli sviluppatori sembrano aver creato un mondo davvero esteso, considerando che Los Perdidos pare immensa, è collegata da larghe strade percorribili a piedi o in macchina senza problemi, e può venir visitata in toto senza caricamento alcuno. Lodevole infine l’illuminazione, molto suggestiva in zone buie come le fogne.
Siamo fiduciosi, per limare le imperfezioni c’è ancora tempo.

– Mantiene la demenzialità tipica della serie

– Mappa estesa, liberamente esplorabile e priva di caricamenti

– Interessante implementazione di Smartglass

– Orde immense di zombie da fare a pezzi in centinaia di modi

Dead Rising 3 sembra voler mantenere intatto lo spirito della saga a cui appartiene. E’ sempre un gioco demenziale, casinista e pieno zeppo di zombie da sterminare con armi improvvisate di ogni tipo, ma questa volta ripropone tale riuscita formula in un pacchetto enorme e ricco di sorprese. Sarà in grado di far fare alla serie il passo successivo, o sarà soltanto un piacevole passatempo senza pretese per chi ancora non si è stancato dei non morti più abusati in assoluto? Lo scopriremo al lancio di Xbox One.

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