Di Darksiders abbiamo parlato molto nell’ultimo anno, accompagnando il prodotto lungo il suo cammino da interessante progetto a titolo caratterizzato da un’offerta ludica decisamente solida. Per quanto il gameplay abbia mostrato tutte le sue potenzialità solo negli ultimi hands on, a colpire sin dalle prime presentazioni sono stati il design e la direzione artistica a cura di Joe Madureira, disegnatore di discreta fama che annovera tra le sue esperienze di spicco anche una lunga collaborazione con Marvel, tutt’ora in corso. Dalle sue chine è nato un design accattivante, in grado di evocare immagini potenti e di grande carattere. Il carismatico protagonista Guerra è uno dei quattro Cavalieri dell’Apocalisse, che si ritrova invischiato in un complotto che lo vuole responsabile di una fine del mondo giunta troppo presto sulla Terra. Convinto della sua innocenza, il Cavaliere imbraccia le armi e decide di farsi giustizia a modo suo, mentre i dissapori tra Paradiso ed Inferno sfociano in una guerra combattuta su quel che rimane del nostro pianeta. Durante un recente evento tenutosi a Londra abbiamo avuto modo di provare una versione quasi definitiva del titolo, affrontando le prime intense ore di gioco.
Azione apocalitticaPrendendo spunto da capolavori del genere come Devil May Cry e God of War il gameplay di Darksiders mescola un’azione molto varia grazie ad un ampio carnet di armi e poteri ed una crescita del personaggio che richiama meccaniche da gioco di ruolo. Per quanto familiare agli appassionati del genere il mix si rivela ben bilanciato, e restituisce sensazioni di gameplay solide e dotate di una buona personalità. Dopo un video introduttivo di sicuro impatto (già disponibile nella nostra sezione video) si passa ad alcune cut-scene narrative realizzate con il motore di gioco, che illustrano le prime fasi della vicenda. Senza svelarvi nessun dettaglio del plot possiamo comunque anticiparvi che farete la conoscenza di due figure importanti per lo svolgimento del gioco, il Watcher e Vulgrim. Il primo è un demone guardiano incaricato di seguire Guerra come un’ombra, e riportare al Consiglio dei Cavalieri ogni sua mossa; non avrà un ruolo centrale nel gameplay, ma sarà comunque una presenza importante dal punto di vista narrativo, e potrà fornire preziosi consigli nel caso rimaniate arenati. Vulgrim è invece un astuto mercante che ha preso accordi in modo da potersi manifestare ogniqualvolta ne abbiate bisogno per vendervi armi, equipaggiamento e potenziamenti.Una volta sul campo di battaglia, a farsi apprezzare è senza dubbio l’apertura dei livelli, che presentano un interessante alternanza di zone dall’orizzonte vasto invase da un continuo spawn di nemici e miniboss, ed aree invece più lineari dove si prosegue seguendo percorsi più espliciti. A rendere l’incedere sempre vario è l’arsenale a disposizione di Guerra, che concede ampio spazio alla sperimentazione: si comincia con l’immensa e caratteristica spada, un’arma base che permette attacchi basati su rapide combo da tre colpi. Procedendo nell’avventura sarà possibile sbloccare altri tre strumenti di morte: un’imponente Falce, una pistola per attacchi da distanza, ed una lama circolare da lancio. In particolare quest’ultima ci ha colpito, in quanto dotata di diverse chance di utilizzo: in caso la si lanci verso un singolo nemico, essa manterrà la rotazione provocando danni continuati. Nel caso i nemici siano più di uno, essa effettuerà invece una sorta di “ping pong” tra i malcapitati, danneggiando l’intero gruppo. Vi sono infine alcuni utilizzi ambientali legati alla soluzione dei molti enigmi presenti nel gioco, che ci hanno ricordato molto l’utilizzo del Glaive in Dark Sector: mirando ad una fiaccola e successivamente ad un esplosivo, la lama potrà ad esempio fare da detonatore a distanza. Tenere ordine in questo ampio spettro di possibilità d’attacco non sarà difficile, grazie ai controlli configurabili: le quattro direzioni del D-Pad potranno accogliere le relative armi, richiamabili in qualunque momento in modo da mantenere le fasi di combattimento dinamiche al massimo.A garantire varietà agli scontri ci pensa l’ottimo assortimento di nemici che l’Intelligenza Artificiale scaglierà di continuo contro al giocatore; dai ghoul che si affettano come burro si passa a miniboss decisamente ostici, i quali andranno indeboliti a lungo facendo attenzione a non incappare nei pattern di attacco spesso devastanti, per poi eliminarli tramite una finishing move spettacolare. La buona alternanza di possibilità d’attacco e di minacce da combattere rende il gameplay molto fluido una volta acquisita dimestichezza con i controlli, e così come accade con i migliori action sul mercato, ben presto uccidere in rapide sequenza diventa una vera e propria droga.Durante il nostro hands on siamo incappati anche in diversi boss, i quali vengono sempre introdotti con grande gusto per la spettacolarità tramite lunghe cut scene narrative: a differenza di altri action cui si ispira, Darksiders ha svelato nella parte da noi provata una preferenza per boss di dimensioni vicine a quelle del protagonista, evitando i “super boss” alla Devil May Cry; questo dà vita a scontri più dinamici e meno legati a pattern d’attacco fissi.
Hell on EarthIl combattimento non è l’unica attività ludica offerta da Darksiders: nelle circa due ore di hands on abbiamo avuto modo di accumulare anime distruggendo nemici ed oggetti per poi spenderle nello shop di Vulgrim, affrontare sezioni platform utilizzando lo Shadow Flight, abilità che alla pressione mantenuta di un dorsale evoca un paio di “ali fantasma” che permettono di planare, risolvere puzzle ambientali tutt’altro che facili, scoprire la potenza della Chaos Form, abilità che permette a Guerra di svelare la sua vera natura demoniaca con aumenti alla potenza ed alla velocità d’attacco e prendere parte ad una sequenza di combattimento in volo parzialmente guidata e molto spettacolare. Considerato che tutto questo è avvenuto nell’incipit e che gli sviluppatori garantiscono una longevità attorno alle 20 ore complessive, è evidente come l’offerta ludica di Darksiders si attesti molto sopra la media degli action tradizionali e si avvicini a quella dei capolavori del genere.Per quanto non vi sia intento d’innovazione in nessuna delle sue peculiarità, il titolo Vigil Games è un accurato amalgama di molti elementi che hanno reso grandi i nomi del passato; la grande varietà di armi e di nemici, il sistema di crescita del personaggio appagante, l’ottimo design dei livelli e lo stile grafico originale ne fanno comunque un’esperienza nel complesso inedita, che gli appassionati del genere faranno bene a non prendere sottogamba.
Comparto TecnicoA fare la differenza in Darksiders è il design, con la mano di Joe Madureira sempre presente sotto i poligoni: se le città devastate dall’apocalisse, con il loro alternarsi di ambientazioni chiuse ed aperte offrono già un panorama spettacolare, a distinguersi per impatto visivo sono senza dubbio le creature demoniache, maestose e piene di personalità. Le poche cut scene che abbiamo potuto osservare godevano di un’ottima regia e di una recitazione convincente, confermando lo sforzo degli sviluppatori anche sotto il profilo narrativo. Poligonalmente il titolo si è presentato sufficientemente solido, con qualche sbavatura sulla definizione delle texture; su quest’ultimo elemento e su qualche incertezza del frame rate rimandiamo ogni giudizio, data la natura ancora incompleta del codice testato. Nel complesso il look colpisce e si imprime nella memoria, restituendo un ambiente a metà tra il fantasy ed il moderno che non mancherà di affascinare.
– Design originale e curato
– Molti nemici, molte armi
– Gameplay vario
Quest’ultimo incontro con Darksiders anticipa l’ormai prossimo rilascio con un interessante sguardo alle prime ore di gioco. Notevole è senza dubbio la densità dell’offerta ludica, che vede gli sviluppatori impegnati a fornire al giocatore un grandissimo numero di strumenti e possibilità di gameplay.
La data d’uscita fissata per l’8 Gennaio farà di questo Darksiders uno dei primi titoli del 2010, e se le buone impressioni di questo hands on verranno confermate, si potrà senza dubbio parlare di un ottimo inizio per quella che si preannuncia come un’annata esplosiva. A presto con la recensione, sempre su queste pagine.