Se c’è stato un pregio (tra i tanti insiti nel gioco stesso) che Dark Souls ha messo in bella mostra, è stata la dimostrazione di come esista ancora un folto pubblico di giocatori hardcore. Un titolo così complesso, difficile, molto spesso frustrante e adatto quasi esclusivamente ai gamer più pazienti e inflessibili è riuscito a vendere oltre 1,2 milioni di copie in USA e in Europa, senza quindi contare il Giappone e le copie della successiva (e un po’ malandata) versione per PC. Certo, non sono i numeri che altri colossi action e shooter a tripla A fagocitano ogni anno, ma fa comunque impressione notare il successo di un simile brand e, a stupire, è anche il fatto che dietro a tutto questo mondo dark-fantasy fortemente “occidentale” ci sia un team giapponese.
Nuovi registi, nuovo gioco
La partnership tra From Software e Namco-Bandai ha insomma dato i suoi buoni frutti, tanto che per Dark Souls II si parla già di budgetmolto più consistente rispetto al predecessore e di un team di sviluppo praticamente raddoppiato. Un tale investimento da parte del publisher nipponico, ben visibile anche nell’eccezionale computer grafica del primo trailer svelato poche settimane fa agli Spike Video Game Awards, ha portato però un cambiamento sostanziale in fase produttiva che non piacerà a tutti. Per Dark Souls II infatti il creatore e padre della serie Hidetaka Miyazaki svolgerà solo un ruolo da supervisore del progetto, mentre a prendere le redini del gioco ci penseranno i più giovani Tomohiro Shibuya e Yui Tanimura, che hanno già fatto intendere in alcune interviste di voler approntare più di un cambiamento alla formula di gioco già vista in Demon’s Souls e in Dark Souls. I più scettici hanno già inteso l’allontanamento di Miyazaki come la volontà di Namco-Bandai di proporre qualcosa di più appetibile per il grande pubblico, limando quindi gli aspetti più ostici ed elitari di Dark Souls a favore di un gameplay più immediato e a suo modo meno “estremista”. Dato che non vedremo il gioco sugli scaffali fino agli inizi del prossimo anno, è ancora troppo presto per parlare di “tradimento” della serie, ma il background dei due nuovi director, la retrocessione di Miyazaki e l’inevitabile fame di nuovi adepti da cercare proprio nelle frange meno hardcore suggeriscono in effetti che qualcosa cambierà.
Più spazio alla trama
Per ora Shibuya si è sbottonato pochissimo e le uniche differenze annunciate rispetto alla cripticità di Dark Souls, dopo la smentita dell’aggiunta di un livello di difficoltà Easy, risiedono nel comparto narrativo; questo sequel, che sarà ambientato in un mondo di gioco completamento inedito e avrà anche un alter ego del tutto nuovo, spiegherà di più e lascerà meno nodi irrisolti a livello di trama, personaggi, background e ambientazioni. Il nostro eroe sarà ancora colpito da una maledizione e dovrà vedersela con un potentissimo mago, che come una specie di stregone del male ha dato vita a creature immonde e infernali, alcune delle quali già apparse sotto forma di concept-art nelle prime immagini di gioco. Gli aspetti che saranno in qualche modo edulcorati rimangono ancora sconosciuti, anche perchè la dimensione del mondo esplorabile (più ampio rispetto a quello di Dark Souls) e l’impostazione quasi free roaming rimangono elementi tutt’altro che casual, così come la presenza di alcune scelte morali che andranno a influenzare le dinamiche di gioco e il mondo che ci circonda. Inoltre ci sarà spazio per alcuni mezzi di movimento come navi, carri e cavalli, ma dalle parole di Shibuya pare che questi non saranno controllabili direttamente dal giocatore, fungendo invece da sistema di trasporto rapido tra le varie parti della mappa.
Grafica dell’altro mondo?
Si è parlato poi di un ingresso nel gioco più dolce e guidato, con una sorta di tutorial che spiegherà gli elementi essenziali del gameplay senza buttare subito il giocatore nelle grinfie dei nemici, ma fornendo una curva di apprendimento un po’ meno rapida e insidiosa rispetto al predecessore. Per quanto riguarda invece il multiplayer, From Software punta a server di gioco dedicati per offrire un sistema di matchmaking veloce ed efficace e un’esperienza di gioco più stabile possibile; ci sarà quasi sicuramente anche il co-op online, sebbene su questo versante i dettagli rimangano ancora sconosciuti. Le informazioni sul gioco si fermano qui, ma bisogna rimarcare anche le ottime impressioni a livello grafico, riportate dai pochi fortunati giornalisti che hanno potuto già vedere Dark Souls II in movimento negli studi di From Software. Il gioco girava su un PC di fascia alta e bisognerà quindi vedere come il tutto sarà “scalato” su Xbox 360 e PlayStation 3, ma i primi commenti sono a dir poco entusiastici e parlano di un motore grafico del tutto nuovo, con una grande attenzione alla fisica e al fotorealismo delle creature nemiche. Se poi davvero il gioco dovesse uscire agli inizi del prossimo anno e se quanto visto su PC sarà davvero così strepitoso, non è escluso l’arrivo sul mercato anche di una versione per le console next-gen, anche se qui siamo nel campo delle pure supposizioni. Noi però lo speriamo e non sarebbe male nemmeno avere fin da subito una versione per PC come si deve.
– Tecnicamente il gioco promette meraviglie
– Mondo più vasto e maggior attenzione alla trama
– Difficilmente il gameplay verrà stravolto in senso casual
Si sa ancora pochissimo su Dark Souls II, ma da quanto trapelato finora da From Software non vedremo sugli scaffali un gioco completamente trasformato per piacere al pubblico di massa. Qualche cambiamento ci sarà sicuramente (più attenzione a trama e mondo di gioco, mezzi di trasporto, mappa più vasta, scelte morali), ma difficilmente Tomohiro Shibuya e Yui Tanimura stravolgeranno la natura hardcore della serie, sebbene non sia esclusa qualche piccola concessione al giocatore “medio” non tale però da snaturare la formula del predecessore…o ameno speriamo.