Anteprima

Company of Heroes 2

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a cura di Ctekcop

A causa delle inconfutabili difficoltà finanziarie di THQ, cui ha fatto seguito il cambio dei vertici manageriali, la compagnia ha optato per un netto cambio di strategia con un maggior focus sui titoli core ad alto budget, dando definitivamente addio ai mediocri tie-in su licenza. Proprio in quest’ottica Relic è stata messa duramente al lavoro su Company of Heroes 2, seguito del capolavoro strategico dell’ormai lontano 2006 ma ancora giocatissimo da una folta schiera di fan.

Dopo esser stato mostrato inizalmente alla stampa poco più di un mese fa è stato riproposto nuovamente all’E3 di Los Angeles seppur non sullo showfloor.
Neve e poi neve e poi neve
Non molte le novità rispetto alla nostra precedente esaustiva anteprima.
Ci si sposta sul fronte orientale osservando l’avanzamento delle truppe tedesche e partecipando alla seguente controffensiva sovietica. L’idea è quella di ripropporre una realistica ricostruzione storica. Purtroppo l’intera campagna singolo giocatore, sopratutto per quel che riguarda i contenuti, è ancora in una fase relativamente embrionale dello sviluppo, che procede comunque a ritmo sostenuto. Le novità sono prettamente tecniche con successive ricadute legate ad aspetti del gameplay.
Soffermandosi ad analizzare il motore grafico, l’Essence Engine di Relic giunto ora alla sua terza e rinnovata versione, non si può fare altro che dirne un gran bene. Considerando che si tratta di uno strategico e che è ancora in pieno sviluppo l’impressione ricavata è senza dubbio ottima. I poligoni abbondano dappertutto e le texture sono particolarmente dettagliate, anche ad alti livelli di zoom. Ciò che più impressiona però è il fuoco dei lanciafiamme estremamente realistico, caldo e ipnotizzante solo a guardarlo. Anche il seguente fumo nero come la pece in grado di muoversi secondo la direzione del vento è a dir poco stupefacente. Le esplosioni fanno invidia alle maggiori produzioni Hollywoodiane del calibro di Michael Bay con edifici pesantemente danneggiati o rasi al suolo e con corpi e detriti che volano realisticamente da tutte le parti. Particolarmente toccante notare qualche soldato ricoperto dalle fiamme cercare di rotolarsi nella neve per spegnerle: le animazioni presentano chicche di questo calibro.
Anche l’accumulo di nevischio è gestito dinamicamente portando conseguenze importanti non solo a livello estetico: per esempio mezzi e fanti si muoveranno con maggior o inferiore fatica a seconda della compattezza della neve che si troveranno a calpestare.
Non mancherà il supporto alle DirectX 11 peraltro già implementate nel primo capitolo mediante patch. Lo spettacolo sopra descritto sarà assicurato anche con le Directx 9.0 ma con le prime si potrà godere di effetti aggiuntivi come la tessellatura.
Fog of War
È stata rimarcata ancora una volta l’importanza del true sight, ossia la nebbia di guerra, dove di fatto si può vedere solo ciò che effettivamente rientra nel campo visivo delle proprie truppe senza limitarsi a considerare un generico raggio di visione. Si può quindi essere sorpresi all’improvviso dal nemico che sfugge al nostro campo visivo nascondendosi dietro un riparo come una trincea di sacchetti di sabbia in attesa di tenderci prontamente un imboscata. Ecco quindi nuovi risvolti e opportunità: avendo spesso a che fare con la neve i mezzi blindati e i carri armati marcheranno naturalmente il terreno con tracce di ruote e cingoli così come i soldati lasceranno le impronte dopo il loro passaggio. Tutto ciò ha un importante risvolto in fase di individuazione del nemico e porterà il giocatore a studiare i percorsi e le tracce con cura prima di lanciarsi in un disperato attacco alla cieca, la neve a questo punto svolgerà ancora una volta un ruolo importantissimo dato che con la sua caduta potrebbe rendere il tutto estremamente complicato.
Lo stesso sistema di coperture ritorna con tutta la sua importanza: ci si può, o meglio ci si deve, riparare dietro una miriade di oggetti o anfratti come staccionate o carri armati. Spesso la chiave di volta per la vittoria consiste nell’aggirare il nemico cogliendolo di sorpresa: le realistiche limitazioni imposte al campo visivo valgono per tutti. Nuova la possibilità di impadronirsi, prendendone a tutti gli effetti il controllo, di un carro nemico se si riesce ad assaltarlo eliminando l’equipaggio senza però danneggiarlo troppo.
Novità anche per l’IA: le intenzioni sono quelle di renderla meno scriptata, adottandone anche per la campagna un comportamento simile a quello sperimentato nelle partite skirmish, in grado di adattarsi dinamicamente alle strategie dell’avversario rendendo il tutto più vario e imprevedibile incentivando la rigiocabilità.

– Il ritorno di uno dei migliori strategici di sempre

– Tecnicamente ai massimi livelli

– Interazioni strategiche con l’ambiente e il meteo

Nel complesso, seppur in realtà in pieno sviluppo, Company of Heroes 2 si presenta già pronto e decisamente ottimo per quel che riguarda l’aspetto tecnico a dir poco convincente e impressionante. Il tutto coadiuvato da un gameplay evoluto e ammodernato in ogni sua parte senza comunque snaturarne l’inconfondibile feeling.

In arrivo nel 2013 difficilmente deluderà le già ampie aspettative di chi lo attende con ansia.

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