Il cambio di direzione lo si era intuito quasi subito. Non più video virali che scimmiottavano brand video ludici famosi e bombe a mano da detonare tirando linguette a forma di smile, ma efficaci montaggi di intense battaglie multigiocatore ed evocative locandine nelle quali la silhouette di un rude soldato si staglia di fronte ad una esplosione. Battlefield è tornato, ma stavolta sembra proprio voler fare le cose sul serio.
Finalmente da soliL’evento organizzato presso gli studi svedesi di DICE è risultato decisamente gradito, anche perché per la prima volta è stata mostrata alla stampa la modalità campagna del first person shooter EA. Torneremo ad indossare i panni di Preston Marlowe, l’ultimo arrivato della famigerata Bad Company, la squadriglia nella quale sono stati riuniti i peggiori elementi dell’esercito americano. Lo avevamo lasciato in compagnia di Sweetwater, Haggard ed il Sergente Redford a bordo di un camion dal contenuto piuttosto prezioso, appena prima di tentare l’ennesima bravata.Qualcosa però deve essere andato storto, dato che non li troveremo intenti a godersi il meritato riposo, bensì coinvolti in un nuovo conflitto dalle proporzioni globali ed impegnati a ricacciare a suon di piombo l’ennesima minaccia terroristica. Un’avventura che li porterà a devastare foreste, deserti e tundre, come al solito senza il minimo rispetto per niente e per nessuno. Questo perché, nonostante il taglio più serioso di tutta la produzione, fatto di eventi scriptati studiati appositamente per sorprendere il giocatore ed una regia in game più attenta nel restituire un elevato tasso di adrenalina, i quattro protagonisti manterranno immutato il loro carisma, fatto di battutacce, volgarità ed ovviamente nel riuscire a fare sempre la cosa sbagliata nel momento sbagliato. Gordon Van Dyke, il producer del gioco, ha infatti voluto rassicurarci di come per loro, l’aver creato un team di personaggi così riusciti è un patrimonio da valorizzare a tutti i costi, nonostante l’evidente cambio di rotta. Evidente perlomeno dai primi livelli mostrati, ovvero uno scorcio della jungla Boliviana ed un inospitale villaggio innevato, nei quali potremo saggiare il rinnovato gameplay del gioco. In questi frangenti il ritmo sembra decisamente superiore al passato: dopo aver sfondato il primo posto di blocco vicino ad un ponte, siamo stati immediatamente coinvolti in una seconda sparatoria presso un gruppo di edifici li vicino. In seguito veniamo immediatamente aggrediti dal classico mezzo pesante, da tirar giù a suon di missili, fino ad arrivare all’epilogo nel mezzo di una piazza cittadina. Come da tradizione con il giusto potere esplosivo è possibile far saltare praticamente qualsiasi edificio presente nel gioco, elemento chiave sia per pianificare gli assalti, sia per individuare il giusto riparo dietro il quale rifugiarsi. Lo stile di gioco è decisamente pop&shoot, ovvero è costantemente necessario cercare delle coperture dalle quali emergere per brevi e precise raffiche di proiettili. La sensazione è che il livello di difficoltà si sia leggermente alzato, impressione probabilmente legata alla presenza di canonici check point che vanno a sostituire il precedente sistema non molto dissimile alle “camere della vita” rese celebri da Bioshock. Questo vuol dire che una volta morti, il gioco ripristinerà completamente le condizioni di base della mappa, riposizionando quindi edifici e nemici nell’esatta posizione iniziale. Durante questa breve prova abbiamo potuto notare come la sensazione di essere immersi in una battaglia reale sia maggiore, grazie ad una Intelligenza Artificiale apparentemente molto migliorata. Sia la Bad Company, sia i nemici sembrano infatti reagire in maniera molto realistica agli stimoli del combattimento, concentrando il fuoco sempre nella direzione più logica. Questo vuol dire che sia i nostri compagni sia i nemici cercheranno sempre di abbattere il nemico più rognoso, il che, dal punto di vista ludico si tramuta nella possibilità di aggirare gli avversari ed attaccarli dai lati.
Ice AgeCatapultati nel livello successivo (il quarto, per quanto concerne la modalità campagna) ci troviamo di fronte ad uno stretto percorso che si snoda tra i pendii di una brulla montagna innevata, dominata da un’enorme antenna parabolica e punteggiata da piccoli villaggi: il luogo ideale per letali imboscate. Dopo pochi metri di strada troviamo una cassa dei rifornimenti, l’espediente trovato dagli sviluppatori per permettere al giocatore di selezionare l’equipaggiamento preferito col quale affrontare la missione. Ogni arma trovata entrerà a far parte della vostra collezione e potrà essere usata a proprio piacimento. Oltre ad esse vi saranno anche delle postazioni radio da ricercare all’interno dei livelli, alla stregua delle casse dell’oro presenti nel primo capitolo. Questa sezione del gioco risulta essere contraddistinta da un andamento piuttosto lineare, anche per via degli stretti e lunghi passaggi che caratterizzano la gola, che si trasformeranno presto in un vero e proprio incubo nel momento in cui si sale a bordo di una jeep e si fugge a perdifiato giù per la valle. Tra sparatorie, curve a gomito ed esplosioni siamo giunti alla fine della dimostrazione piacevolmente impressionati.
Educazione tecnicaNella campagna singolo giocatore il Frostbite Engine 2.0 può dimostrare tutta la sua potenza restituendo scorci piuttosto evocativi. Come in passato la forza di questo motore grafico è nella restituzione di uno scenario di grande impatto scenico, fatto di orizzonti molto vasto ed oggetti distruttibili. Sia tra la rigogliosa jungla boliviana, sia sulle montagne innevate il gioco girava a 30 fps costanti, nonostante una mole di esplosioni ed oggetti in movimento davvero notevole. In alcune occasioni, soprattutto a bordo dei mezzi di trasporto più veloci, si può notare il pop-up di alcuni elementi marginali dello schermo. Questo viene tuttavia mascherato in maniera molto efficiente da vari effetti volumetrici e dalla regia di gioco sempre molto attenta e dinamica, che difficilmente vi lascerà il tempo di guardarvi intorno.Nulla da dire per quanto riguarda il comparto sonoro, le cuffie messe a disposizione ci hanno dato modo godere dell’ottimo lavoro svolto, fatto di fragorose esplosioni ed un ottimo doppiaggio in inglese. Ancora nulla ci è dato sapere della localizzazione italiana, ma confidiamo mantenga la stessa qualità del primo capitolo.
Babba BattlefieldChe DICE stia puntando molto sul multiplayer lo si poteva immaginare sia per via del pedigree dello sviluppatore svedese, sia per via della comunicazione fatta finora. Provate tutte le modalità disponibili e alcune delle mappe ancora sotto embargo non possiamo che approvare questa scelta. Bad Company 2 si candida ufficialmente per la palma di miglior FPS online, nonostante la concorrenza serratissima sia su Pc che su console. A differenza dei concorrenti che cercano di imbastire modalità online sempre più mastodontiche, DICE ha concentrato le sue risorse nel creare modalità di gioco più compatte, ma decisamente più intense. A fianco delle già annunciate Rush e Conquest (modalità per 24 giocatori – 32 su Pc) sono state annunciate Squad Deathmatch e Squad Rush, tipologie di gioco dedicate a due squadre da quattro giocatori che promettono combattimenti ancora più serrati grazie a mappe di dimensioni più ridotte studiate appositamente per l’occasione. In Squad Deathmatch vincerà ovviamente la prima squadra che raggiungerà il numero prefissato di uccisioni; la peculiarità sarà la presenza di un unico mezzo al centro della mappa, che rappresenterà un vantaggio strategico notevole per coloro che se ne impossesseranno. Squad Rush sarà invece una versione ridotta di Rush, nella quale attaccanti e difensori si scontreranno per un unico obiettivo alla volta.Capace di catalizzare tutte queste possibilità sarà la modalità Hardcore, ovvero un’impostazione che andrà a disattivare il radar, la killcam e abbasserà drasticamente la resistenza ai proiettili. Essa sarà impostabile in tutte le modalità appena elencate e farà la gioia di tutti gli amanti della battaglia estrema, oltre che un vero e proprio paradiso per tutti i cecchini!
– Single player intenso e spettacolare
– Ottimo comparto multiplayer
Nonostante stiamo seguendo il suo iter di sviluppo da diverso tempo non possiamo fare a meno che constatare come Battlefield: Bad Company 2 continui a stupirci per via di un comparto multigiocatore davvero valido, valorizzato sia da modalità di gioco molto intense, sia da una design delle mappe davvero ispirato capace di bilanciare la presenza di tanti mezzi di trasporto differenti, quattro classi ed un’ottima distruttibilità degli scenari. La modalità in singolo giocatore non sembra essere da meno, avendo puntato tutto sulla spettacolarità e l’intensità delle battaglie. Un comparto tecnico di impatto ed il gruppo di antieroi più scalcagnato della videoludica dovrebbero fare il resto. Non ci resta che attendere ancora pochi giorni, in attesa del codice definitivo di gioco. Rimanete con noi.