Anteprima

Battlefield: Bad Company 2

Avatar

a cura di drleto

Con lo scontato successo del nuovo episodio di Call of Duty risulta chiaro come, per tutti gli altri sparatutto in prima persona, la battaglia più dura sarà quella delle vendite, più che quella narrata nel gioco. A fianco di tutta una serie di cloni che cercano di emulare la maestria di Infinity Ward nel creare un’esperienza bellica immersiva ed emozionante, vi sono compagnie come DICE che provano a differenziarsi dalla massa, forti anche dell’esperienza decennale nel campo degli shooter online.Con Battlefield: Bad Company gli sviluppatori svedesi avevano infatti provato ad adattare il loro brand di maggior successo al mercato console, ritenuto ai tempi meno maturo ed adatto a supportare un titolo dalla forte componente multiplayer con una fedele comunità di appassionati. Questo confezionando una modalità in singolo giocatore divertente e scanzonata, senza però dimenticare la natura della serie, basata su intense battaglie multigiocatore nelle quali il gioco di squadra e l’utilizzo di mezzi di trasporto sono tratti distintivi.

FronstbiteRisulta quindi chiaro come il lavoro dei DICE abbia provato a differenziarsi il più possibile dal resto dei concorrenti, contrapponendo elementi propri, capaci di convincere centinaia di giocatori ad affollare i server di gioco ancora adesso, a distanza di più di un anno dalla sua uscita.Ai massacri più o meno indiscriminati veniva dunque contrapposta un’unica ma articolata modalità ad obiettivi (chiamata Gold Rush, in seguito affiancata dalla classica Conquest tramite un’espansione gratuita), al posto di anguste mappe piene di ripari indistruttibili erano presenti ampi campi di battaglia nei quali scatenare la propria potenza di fuoco, e al posto del tono serioso da fantapolitica alla Tom Clancy viene preferito raccontare le gesta di un manipolo di folli soldati (la Bad Company appunto) accecati dai sogni di ricchezza, grazie al quale stemperare la gravosità degli argomenti trattati.Quello che aveva stupito tutti al momento della commercializzazione del gioco era la possibilità di avere campi di battaglia estremamente ampi, adattissimi sia ad un gioco attendista come quello di cecchini, sia per partire all’attacco sfruttando cingolati, navi e persino elicotteri per portare scompiglio tra gli avversari. Tutto questo era possibile grazie al Frostbite, il motore proprietario di Digital Illiusion, ritornato per l’occasione nella sua versione 2.0 ovvero l’evoluzione capace di beneficiare degli enormi passi da gigante fatti dall’industria in questi 18 mesi. È da queste basi di partenza che siamo andati ad analizzare la modalità multiplayer di Battlefield: Bad Company 2 presentata presso lo showcase invernale di Electronic Arts tenutosi recentemente in quel di Londra.Per l’occasione sono state allestite otto postazioni sulle quali girava la stessa versione beta della modalità multiplayer che verrà messa a disposizione dal 19 novembre per tutti gli utenti Ps3 e che Spaziogames dalle 14 di venerdì 27 distribuirà.Il campo di prova era un’area industriale abbandonata all’interno di un deserto, quindi un ambiente fortemente illuminato, disseminato di rocce e cespugli adatti agli agguati dei cecchini. L’unica modalità a disposizione era la Corsa all’Oro, ovvero quella particolare stipulazione nella quale gli attaccanti devono cercare di distruggere una coppia di casse piene d’oro tramite l’innesco di cariche esplosive o danneggiandole progressivamente. Distrutte le casse si potrà accedere all’area successiva e così via, penetrando progressivamente all’interno del territorio nemico, fino alla sua eventuale sconfitta. Dal canto loro i difensori dovranno respingere gli attacchi e difendere le casse fino a quando i nemici non esauriranno i rinforzi. Disseminati sulla mappa vi erano alcuni carri armati, fuoristrada un elicottero e delle postazioni fisse con mitragliatori o missili utili a contrastare i diversi mezzi di trasporto. La mappa era ampia e molto dettagliata, sviluppata soprattutto per il lungo, con diversi ambienti che si avvicendavano, come una stazione ferroviaria o una piccola cittadina. La distruttibilità degli ambienti è sempre ottima e con un mezzo corazzato nelle vicinanze nessun muro è sufficientemente robusto per ripararvi a lungo.Le classi a disposizione sono quattro e sono state ristudiate per garantire una maggiore specializzazione del proprio soldato. Le unità d’assalto sono le classiche truppe d’attacco, armate fino ai denti e molto versatili per ogni tipo di combattimento, adatte per coloro che vogliano gettarsi in battaglia senza particolari tatticismi, affidandosi semplicemente al proprio istinto ed ai propri riflessi. Coloro maggiormente pazienti opteranno sicuramente per i ricognitori, unità specializzate nel combattimento a lungo raggio e nel mimentismo. Esattamente come nel primo Bad Company, esse saranno il terrore ed il tormento di ogni giocatore, dato che dentro ogni cespuglio ed ogni roccia ci potrebbe essere un cecchino. Con le cariche da armare tramite un telecomando esse saranno molto utili anche per la difesa di alcuni punti strategici dai veicoli avversari. Se queste due classi potrebbero differire poco da quelle presenti in tutti gli altri sparattutto, occorre soffermarsi due secondi sulle due classi di supporto, ovvero i medici e gli ingegneri, ovvero quelle scelte che gli sviluppatori hanno inserito per stimolare la cooperazione nella squadra, senza per questo andare ad intaccare il punteggio giocatore a fine di ogni round. La decisione di creare due classi distinte sorge proprio dal tentativo di spingere i giocatori a specializzarsi e recitare esattamente quel ruolo, ovviamente per massimizzare il proprio impatto sulla partita e condurre la propria squadra alla vittoria. Come facilmente intuibile dal nome i medici saranno capaci di distribuire dei medikit per curare i compagni feriti, oltre che rianimare i soldati appena deceduti. Gli ingegneri invece saranno specializzati nei combattimenti veicolari, avendo la capacità di rigenerare i mezzi danneggiati, oltre che dai lanciarazzi perfetti per contrastare quelli nemici. All’occasione potrebbero distribuire nuove munizioni alle truppe a corto di proiettili.Da questa veloce prova non abbiamo potuto registrare tutti i cambiamenti legati al nuovo capitolo, anche perché sostanzialmente le meccaniche di base, il ritmo di gioco e l’impostazione della sono i medesimi visti in passato. Quello che balza immediatamente all’occhio è il netto miglioramento dal punto di vista tecnico, oltre che tutta una serie di accorgimenti volti a calcolare nel miglior modo possibile il punteggio di ogni giocatore. Tutti quegli elementi valutati in passato, come l’assistenza alle uccisioni o la cura avranno una scala di valori capace di premiare le performances migliori, in altre parole a seconda di quanto abbiate danneggiato il nemico o curato un compagno verrete premiati. Inoltre i vari medikit che lascerete sparsi per il campo di battaglia continueranno a darvi punti anche dopo la vostra dipartita, persino nel caso in cui abbiate cambiato classe. Oltre alla modalità Gold Rush è stata confermata la presenza sin dal lancio della modalità Conquest, che si basa sulla conquista ed il mantenimento del controllo di alcuni punti focali della mappa. Ancora da definire invece le due ulteriori modalità annunciate, se non che esse, stando alle parole di Gordon Van Dyke, dovrebbero spingere i giocatori alla cooperazione ed al gioco di squadra. Ancora in sospeso il responso sulla presenza di modalità cooperative di alcun genere (orda o coop online), ma anche su questo argomento verranno presto fatte alcune dichiarazioni.

Morsi di gelo 2.0Come dicevamo il comparto tecnico ha subito un netto miglioramento, presentandosi molto più definito e pulito rispetto al passato. Nonostante lo stile visivo sia rimasto pressochè invariato, la resa cromatica durante gli scontri rende tutto molto più intenso, grazie ai forti contrasti tra gli spazi illuminati e quelli all’ombra. Nonostante l’ampiezza delle mappe, il numero di giocatori coinvolti (24 nella versione console, 32 in quella Pc), i mezzi in movimento, le esplosioni ed i crolli, il tutto si muove senza particolari problemi o incertezze ed a parte alcuni leggeri problemi di V-sync e di pop-up il lavoro è encomiabile, soprattutto considerando che quello mostrato è il motore di gioco a diversi mesi dall’uscita nei negozi e nella versione beta del multiplayer.Il comparto sonoro si basa anch’esso sui campionamenti già sentiti in passato, con esplosioni, spari e suoni di battaglia familiari ai veterani.Ovviamente le postazioni allestite non soffrivano di lag o altri difetti derivanti da un netcode poco efficiente, uno dei problemi del primo capitolo e confidiamo che tali standard vengano mantenuti anche nella versione distribuita il 19 novembre.

– Robusto comparto tecnico

– Meccaniche di gioco rifinite e perfezionate

– E’ Battlefield

La prova di Battlefield: Bad Company 2 ha messo alla luce come il lavoro svolto dai DICE sia stato incentrato sul perfezionare e rifinire la già ottima esperienza multiplayer del primo episodio. In attesa dell’annuncio delle due nuove modalità multigiocatore possiamo semplicemente annotare i grandi passi in avanti fatti dal comparto tecnico, accompagnati da alcuni piccoli miglioramenti dal punto di vista delle meccaniche di gioco. Ad ancora diversi mesi dal rilascio definitivo, per ora si parla del 5 maggio 2010, e senza conoscere ulteriori dettagli sulla campagna in singolo giocatore, non possiamo che registrare favorevolmente questi cambiamenti, confidando però in molta più carne sul fuoco.

👋 Partecipa alla discussione! Scopri le ultime novità che abbiamo riservato per te!

0 Commenti

⚠️ Stai commentando come Ospite. Vuoi accedere?


Questa funzionalità è attualmente in beta, se trovi qualche errore segnalacelo.