Anteprima

Battlefield 3: Close Quarters

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a cura di Pregianza

Entrare a far parte di un genere affollato e raggiungerne la vetta non è una passeggiata. Quando il tuo avversario si chiama Call of Duty, poi, lo scontro si fa quasi ingiusto. Paragonabile allo sfidare un grizzly con un cucchiaio di legno. EA però l’anno scorso ha fatto l’impossibile, ed è riuscita a mettere in campo uno sfidante di alto livello con Battlefield 3, titolo capace di conquistare qualcosa come quindici milioni di fan. I numeri della punta di diamante di Activision sono ancora lontani ma non irraggiungibili e, mentre si attende il prossimo sfidante, Electronic Arts deve riuscire a tenere impegnati sui propri server i combattenti virtuali che animano le battaglie online. Il modo migliore per farlo? DLC. Ok, sappiamo che queste tre lettere di solito fanno rabbrividire anche il più impassibile dei videogiocatori, ma in questo caso non sono campate per aria. Per Battlefield 3 i piani sono ben precisi, e i contenuti scaricabili danno l’impressione di poter effettivamente aggiungere qualcosa in più a uno dei titoli più elogiati dell’ultima annata. La strategia di EA e Dice è semplice: rilasciare tre espansioni ricche di contenuti, incentrate su uno specifico tipo di multiplayer, e chiamate Close Quarters, Armored kill e End Game. Prevedibilmente Close Quarters porta lo stile del principale avversario su Battlefield, con battaglie ravvicinate e azione da cardiopalma, mentre Armored Kill si concentrerà sui mezzi corazzati e introdurrà mappe estremamente estese. Guerra totale tra 64 giocatori anche su console? Non ci è purtroppo ancora dato saperlo, e l’ultima espansione “End Game” non è stata nemmeno descritta (sembra sia segretissima, e riservi più di qualche sorpresa). Durante lo showcase londinese abbiamo però potuto provare con mano Close Quarters, e ora ovviamente non mancheremo di descrivervi la nostra esperienza.

Yo Dawg, I heard you like CoD, so we put some CoD in ur BattlefieldLa nostra prova con Close Quarters è stata abbastanza rapida, ma è bastata a darci un’idea del prodotto in questione. La mappa, Donya Fortress, era senza ombra di dubbio pensata per costringere a sparatorie a corto raggio, dove non sono tattica e posizionamento a farla da padrone bensì mobilità e riflessi, ed era ambientata in un sontuoso villone a più piani. La modalità presentata era una rivisitazione della classica Domination, che prevedeva la conquista di bandiere e il mantenimento di zone specifiche, e l’ambientazione era strutturata in modo da rendere molto ardua la conquista di alcuni punti, come ad esempio quello nella piazzola centrale, circondata da balconi e attaccabile da ogni lato (era presente persino una galleria sotterranea per attraversare parte del campo di battaglia inosservati). I cecchini non hanno posto nelle mappe di questo DLC. Noi abbiamo ottenuto punteggi molto elevati quando ci siamo armati di fucile a pompa, ma le cose si sono fatte estremamente più ardue quando abbiamo deciso di equipaggiare un fucile d’assalto con mirino di precisione. Un amante dell’uccisione dalla distanza può ancora dire la sua, ma le postazioni dove è possibile headshottare senza pietà in sicurezza sono poche, e facili da aggirare o semplicemente distruggere grazie alla fisica del motore Frostbite 2. Il gioco di squadra rientra ancora nell’equazione ovviamente, ma la sua importanza è stata nettamente ridimensionata. Queste sono le prima mappe di Battlefield dove imitare Rambo paga, e seppur non si vedano avversari saltellare come conigli per le stanze eliminando tutto ciò che si muove, la sensazione di star giocando alla modalità hardcore di altri fps più improntati all’azione è notevole. Gli sviluppatori ci hanno precisato che le espansioni conterranno molteplici nuove armi (10 in totale, tra cui il potente fucile SPAS 12) e dog tags. Chiaramente tutte le vecchie armi saranno utilizzabili, e tutte le modalità preesistenti diverranno applicabili alle nuove mappe. Tra le novità sembra inoltre che verranno ritoccati matchmaking e server, in modo da rendere l’esperienza più simile a quanto visto su pc.I riferimenti a Call of Duty nelle interviste si sono sprecati, come prevedibile, ma gli sviluppatori non se ne sono curati più di tanto. La rivalità tra i due marchi sembra non toccare i team, che sono consapevoli della qualità di entrambi i prodotti e delle loro notevoli differenze. Hanno assolutamente ragione a nostro parere, persino questo DLC (pensato appositamente per rendere più appetibile il gameplay di Battlefield su console) ha un feeling unico e inconfondibile grazie alla distruttibilità degli ambienti e alla risposta semi realistica delle bocche da fuoco.DLC così? Ben vengano. Aggiungono sensibilmente al gameplay del titolo e allargano sostanzialmente l’esperienza online, rendendo il gioco un’esperienza in grado di soddisfare sul serio qualunque tipologia di appassionato.

– Trasforma il gameplay di Battlefield 3, rendendolo più frenetico e action

– La mappa testata era molto ben calcolata

– Aggiunge nuove armi e migliora il matchmaking

Battlefield 3: Close Quarters è un DLC che muta alla radice il gameplay tattico e team based del principale FPS di EA, ma riesce comunque a mantenere il feeling del gioco originario. L’azione si svolge in mappe più ristrette e verticali, e spinge a giocare in modo più attivo, frenetico e rischioso. Ottima aggiunta, che diversifica in modo sensibile un comparto multiplayer già tra i migliori della categoria. Purtroppo abbiamo potuto metterci le mani sopra per poco tempo, ma le impressioni sono più che buone, e non fanno altro che aumentare la nostra curiosità a riguardo dei futuri Armored Kill e End Game. Una volta usciti tutti i pacchetti il gioco di DICE sarà finalmente lo sparatutto multiplayer definitivo? Vedremo.

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