Stoccolma – Negli ultimi anni il mondo videoludico ha visto nascere e crescere a dismisura un successo planetario, un FPS bellico che ha rivoluzionato un genere, nel single player ma soprattutto online. Parliamo della serie Call of Duty ed in particolare del titolo che più di tutti quelli venuti prima e dopo ha segnato un’epoca, ovvero Modern Warfare. Ogni anno le vendite portano in casa Activision tante soddisfazioni e in quelle dei giocatori ore ed ore di divertimento a riempire amici e sconosciuti sparsi per il globo di proiettili. Tanto è grosso il fenomeno che è ormai prassi assistere, in prossimità della data d’uscita dell’ennesimo seguito, ad un fuggi fuggi, con titoli anche importanti e non necessariamente concorrenti tentare disperatamente di raggiungere gli scaffali prima o essere rimandati a diverse settimane dopo. Ma c’è anche chi non teme l’asso piglia tutto, chi sa di avere per le mani un prodotto vincente, altrettanto valido e, cosa da non sottovalutare, differente quel tanto che basta perché possa non rischiare scomodi paragoni per affermarsi con una personalità propria ben definita e riconoscibile. DICE è convinta di ciò e per questo ha organizzato un evento pre-E3 esclusivo presso i propri studi nella bellissima capitale svedese, al quale ha invitato poco più di una decina di giornalisti, tra cui noi, a provare con mano una versione molto preliminare del multiplayer di Battlefield 3.
“We know how to build a Battlefield”Patrick Bach, executive producer di DICE, ci ha introdotti al nuovo prodotto EA, soffermandosi qualche minuto nel raccontarci la storia di un brand rimasto sin dalle origini sempre nelle mani del team svedese, che meglio di ogni altro conosce la serie e meglio di ogni altro sa esattamente cosa è in grado di fare e dove vuole andare. “We know how to build a Battlefield“, ci dice, una grande sicurezza costruita sulla solida base di appassionati che ad ogni episodio è cresciuta per andare a popolare i server, ancora oggi densi di giocatori. Entrando nello specifico, Battlefield 3 proporrà tre diverse macro componenti: una campagna single player, una modalità cooperativa a due giocatori, basata su missioni appositamente create, e ovviamente una ricca componente multiplayer. Alla base di tutto l’impianto di gioco troviamo il Frostbite 2, seconda iterazione del famoso engine sviluppato da DICE in grado di farsi notare sin dal suo esordio in Battlefield: Bad Company per l’ottima gestione di ambienti vasti e quasi completamente interattivi, in grado quindi di riprodurre in tempo reale la distruzione totale degli edifici. Il suo successore non solo perfeziona questa feature, ma integrerà diverse altre caratteristiche sia esclusivamente estetiche (dell’impressionante livello di dettaglio grafico parleremo più avanti) che importanti nel forgiare il gameplay. A partire proprio dalla stessa distruttibilità degli elementi a schermo, fattore che costringe il giocatore a non fidarsi troppo dei ripari, che anche se apparentemente solidi, presto o tardi finiranno per disintegrarsi sotto l’ostinazione dei colpi nemici, configurando così uno stile di gioco strategico ed allo stesso tempo molto dinamico. Non sarà meno importante il sorprendente software che gestisce le animazioni, preso in prestito direttamente da FIFA 12 e che permetterà movimenti fluidi e credibili, al fine di tratteggiare campi di battaglia ancora più immersivi. Allo stesso scopo parteciperà l’impianto sonoro, già vincitore di un premio con la scorsa iterazione e che nella nuova versione dell’engine promette di farci ascoltare la guerra come mai fatto prima d’ora.
BattlelogL’annuncio della piattaforma Call of Duty Elite è arrivato proprio mentre volavamo per Stoccolma, trasformandosi in pochi istanti nell’argomento del giorno sia tra giornalisti che ovviamente poi coi ragazzi di DICE. Lo stesso Patrick Bach non si è risparmiato nel lanciare qualche frecciatina ad un sistema molto promettente ma che proporrà alcune componenti a pagamento, a differenza del Battlelog. Questo è infatti il nome di una piattaforma che similmente all’autolog di Need for Speed metterà in contatto tutti i giocatori di Battlefield 3 permettendo loro interazioni in stile Social Network, ma soprattutto numerosissime funzionalità legate strettamente al gioco e pensate per i gamer più assidui. Dalle statistiche tracciate costantemente e in tempo reale, alla possibilità di monitorare match, di avviare nuove partite e molto altro il tutto da browser e, sebbene non siano ancora state annunciate, sicuramente grazie ad app per iPhone e Android. Il tutto completamente gratis. Ulteriori dettagli verranno svelati durante l’E3 iniziato proprio oggi.Dopo questa panoramica sul progetto, si passa finalmente all’azione e ci viene così mostrata la schermata iniziale di una partita multiplayer. Il briefing è raccolto in un rettangolo dal quale potremo scegliere il punto di respawn, che può anche essere un nostro compagno, mentre in basso allo schermo quattro icone ci permetteranno di scegliere la classe che vorremo impersonare, affiancate da una rappresentazione grafica e sintetica dell’equipaggiamento per ognuna di esse. Rapido, essenziale e funzionale questa prima schermata non presta il fianco a critiche, almeno ad una prima occhiata. La presentazione dedica un po’ di spazio alla descrizione delle classi, che saranno comunque personalizzabili in molti dettagli grazie agli equipaggiamenti che andremo sbloccando all’aumentare dell’esperienza di gioco. Queste saranno Assault Soldier, Engineer, Suppot e Recon e riprenderanno grosso modo i canoni della serie, con alcune interessanti varianti. Il primo, che rappresenta il soldato semplice, nella build scelta era dotato di M16, pistola M9, granate, coltello e, soprattutto, di kit medico e defibrillatore. Una sorta di medico da prima linea, capace di affrontare scontri a fuoco alla pari ma allo stesso tempo di rappresentare una figura di supporto essenziale. Una nota che farà molto piacere gli appassionati della serie riguarda proprio la possibilità di rianimare i compagni di squadra: in Battlefield 3 potrete finalmente scegliere anche di suicidarvi, così da evitare quelle fastidiose situazioni in cui un medico troppo zelante continuava a resuscitarvi nel mezzo di uno scontro a fuoco, guadagnando un sacco di punti ma non permettendovi di morire in pace, magari per passare ad una classe più idonea alla situazione di gioco. Le altre classi sono più classiche, con l’Engineer che torna nel suo ruolo di esperto dei mezzi, capace di abbatterli col suo fido M4 ed allo stesso tempo riparare quelli danneggiati. Anche in relazione ai mezzi ci è stato descritto un utile accorgimento che non permetterà più ai giocatori meglio equipaggiati di eliminare cinque avversari in un sol colpo facendo esplodere un carro armato con pochi missili ben assestati, ma ogni mezzo si danneggerà in corrispondenza del punto di impatto, restituendo realisticamente il danno subito ai giocatori custoditi all’interno ed evitando così una morte di gruppo. Interessante la dotazione di una torcia attaccata al fucile, utile per illuminare spazi particolarmente angusti, ma ancora di più per accecare i nemici puntandola direttamente negli occhi. Un trucchetto intrigante quanto fastidioso per quanti si trovassero dalla parte sbagliata della barricata. La classe di supporto sarà dotata di armi pesanti, nell’esempio mostrato l’equipaggiamento prevedeva un M249 che il soldato poteva comodamente appoggiare al terreno o alle coperture per improvvisare delle postazioni mobili dall’impatto devastante, utili per coperture o difese di zone sensibili. Infine il Recon non è altri che il classico cecchino, nella demo dotato di MK11 con montato un mirino 6x, efficace e letale come sempre. Da non sottovalutare tra i tool a disposizione il C4, perfetto per piazzare trappole o eliminare dei mezzi nemici.
Action!La mappa che è stata mostrata e sulla quale abbiamo poi potuto giocare qualche match, si chiama Operation Métro ed è ambientata nella metropolitana di Parigi. Scelta una delle classi, ci siamo uniti alla nostra squadra, che rivestiva il ruolo di attaccanti e aveva il compito di raggiungere ed eliminare determinati obiettivi sequenziali la cui distruzione garantiva l’accesso alle aree successive. La modalità era la tanto amata Rush, che torna in Battlefield 3 forte di mappe davvero immense. Queste non sono concepite come arene, ma piuttosto come percorsi divisi in aree ognuna contenente gli obiettivi sensibili. La mappa parigina prendeva il via in un parco all’aperto per poi addentrarsi nella metropolitana fino ad arrivare ad una zona urbana, densa di palazzi in rovina. Mouse e tastiera alla mano (la versione a disposizione era infatti quella PC) il titolo restituisce da subito un feeling familiare, seppur l’impianto tecnologico completamente rifatto non può che farsi notare in modo prepotente nelle dinamiche di gameplay. Un’ora scarsa in-game non è minimamente sufficiente per esprimere un giudizio, ma siamo rimasti fin da subito catturati dall’imponenza del gioco, capace grazie alle prestazioni del Frostbite 2 di farci realmente sentire su di un campo di battaglia, con un sonoro che non lascia tregua ed ambientazioni vastissime completamente trasformabili abbattendo alberi, muretti, costruzioni per arrivare ad interi edifici. Abbiamo assistito di persona alla riduzione in macerie di un palazzo di almeno una decina di piani rimanendovi schiacciati sotto, uno spettacolo davvero impressionante, soprattutto se pensate che parliamo di partite giocate online con 32 utenti in contemporanea.Purtroppo la mappa prevedeva un solo mezzo corazzato, il LAV-25, tra l’altro sfruttabile unicamente nella prima area all’aperto, visto che una volta giunti sottoterra la conformazione del livello costringeva ad abbandonarlo. Il team ci assicura però che la versione finale vedrà tornare ogni tipo di veicolo possibile e immaginabile. In chiusura un accenno all’impressionante comparto estetico che il gioco ha mostrato. Il nuovo engine non è solo molto capace dal punto di vista delle feature, ma riesce a lasciare a bocca aperta anche solo guardandolo muoversi. Il livello di dettaglio è elevatissimo, mentre l’illuminazione che implementa il rivoluzionario rendering basato sul Radiosity, fa sembrare vecchio tutto quanto visto finora, capace di riprodurre credibilmente zone urbane così come vastissimi spazi aperti. Non c’è Crysis che tenga, Battlefield 3 punta dritto al trono di titolo graficamente più impressionante.
– Tecnicamente impressionante
– Gameplay solido e perfezionato
– Battlelog interessante e gratuito
Battlefield 3 non delude le aspettative, anzi è riuscito ad alzarle ulteriormente. La stessa DICE, prima ancora del loro progetto, è riuscita con tanta sicurezza nelle proprie capacità a sedurci, convincendoci che il loro FPS rischia realmente di rivelarsi come il migliore dell’anno. Forse nel corso dell’E3 avremo modo di testare la campagna single player, ma per relativamente all’online quanto visto e provato appare assolutamente solido e gli annunci promettono anche tanto contenuto. Il tutto condito dall’interessante Battlelog che punta dritto al concorrente numero uno con la promessa di un servizio vasto, completo e soprattutto completamente gratuito. Come non concludere citando l’impressionante comparto tecnico, basato sull’eccellente Frostbite 2, capace di mostrare feature nella gestione della distruzione, dell’audio, delle animazioni da primato il tutto abbellito da un’aspetto grafico da lasciare a bocca aperta. Un pezzo da novanta da tenere d’occhio nei prossimi giorni, fino alla data d’uscita fissata per il 28 ottobre, restate con noi.