Anteprima

Assassin's Creed III: Liberation

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a cura di AleZampa

Milano – Essere invitati da Ubisoft a Milano per Assassin’s Creed III non vuol dire solo cacciare lupi nella frontiera con Connor, ma anche, e forse sopratutto viste le alte aspettative, passare del tempo con Aveline, la certamente più gradevole protagonista di Liberation lo spin-off atteso per il prossimo 31 ottobre su PlayStation Vita. Ad introdurci le novità del titolo, e a consegnarci sopratutto una PS Vita per provarlo, ci ha pensato Jill Murray, scripwriter di Ubisoft Montreal a cui dovremo, in buona sostanza, la bontà della trama di Liberation.

Rivoluzionari si nasceNel nostro hands-on siamo stati in grado di poter provare una fase avanzata del titolo, in grado di confermare in buona sostanza tutte le ottime impressioni già avute in precedenza. La New Orleans di Liberation è una città viva, vibrante, piena di colori e persone che la animano, e piena sopratutto di uno spirito rivoluzionario che Aveline dovrà incanalare nella giusta direzione. La missione che abbiamo avuto modo di provare, nel perfetto stile di Assassin’s Creed, era composta da diverse sottosezioni, equamente divise tra combattimenti, inseguimenti ed assassinii, per finire con una rocambolesca fuga a bordo di un carro carico di esplosivi. Nello specifico, questa parte ci ha dato modo di godere dei benefici dei touchscreen di Ps Vita, utilizzati per spronare le nostre cavalcature come fossero delle fruste, o frenarli tirando il morso per evitare di centrare una barricata ed far esplodere il carico prima di arrivare a destinazione.

Come dicevamo, anche i fan più accaniti della saga dovranno dar merito ad Ubisoft di aver creato un’esperienza di gioco portatile assolutamente paragonabile a quella delle console casalinghe, con una città che avrà molto poco da invidiare alle metropoli già viste in precedenza nella saga. Anche il gameplay è del tutto assimilabile a quello del fratello maggiore, con le stesse fughe a perdifiato sui tetti, gli stessi agguati e le stesse uccisioni spettacolari. In una missione che abbiamo avuto modo di provare ad esempio il nostro compito era quello di aizzare una folla nel corso di un comizio, task che con tutta probabilità vi capiterà di dover portare a termine anche nei moti di liberazione di Boston guidati da Connor. Sarebbe però limitante sia per Aveline che per la stessa Ubisoft relegare questo Liberation a semplice porting dell’esperienza casalinga, perché lo studio bulgaro (il gioco è infatti sviluppato a Sofia) ha voluto fare le cose in grande, inserendo una serie di elementi inediti per la serie, che non potranno che fare bene alla varietà del titolo. Innanzitutto la durata delle missioni, in questa iterazione più breve e meno bisognose di lunghi spostamenti al loro interno visto la natura portatile dell’esperienza che dovremo affrontare, in seconda istanza poi le instant kill, che ci permetteranno, previo riempimento di apposito indicatore, di uccidere diversi nemici contemporaneamente in una cut-scene dall’alto tasso di spettacolarità, e infine i nostri tre diversi alias (chiamati Persona) vera novità della saga mostrata per la prima volta a Colonia che ora abbiamo finalmente avuto modo di provare con mano.

Ma come ti vesti?!Per chi se la fosse persa, il cambio dei vari persona in Assassin’s Creed III: Liberation è forse la feature più innovativa dell’intera produzione, in grado di aggiungere realmente nuove possibilità all’approccio tattico delle missioni. Nel nostro bighellonare per New Orleans infatti ci imbatteremo di quando in quando in una sorta di negozio di vestiti, che ci permetterà di cambiarci d’abito: oltre alla tenuta da assassino d’ordinanza avremo anche a disposizione un set di abiti da serva e uno da nobildonna. Cambiare persona non inciderà solo sul nostro aspetto esteriore, ma anche sul nostro equipaggiamento, e, cosa più importante, su come le guardie e gli npc in generale ci tratteranno. Una volta cambiati gli abiti con quelli di una serva ad esempio, a fronte di un’importante rinuncia sul nostro armamentario, potremo passare inosservati in diversi posti di blocco e capannelli di guardie, poco avvezzi a dare la benché minima attenzione a personaggi così potenzialmente poco importanti e sopratutto comuni. Vestiti gli abiti della nobildonna invece godremo del rispetto e dell’ossequiosità di tutto il ceto medio alto della città guardie comprese, che potremo addirittura corrompere o convincere a seguirci come scorta attiva in caso di disordini o problemi.

L’approccio alla missione con questo persona dovrà però essere ben più ragionato rispetto al normale, in quanto il nostro abito ci impedirà qualsiasi tipo di fuga e le nostre armi saranno limitate alla sola presenza di un dardo avvelenato, il che ci obbligherà ad attivare tutte le precauzioni del caso in modo da eseguire un assassinio il più celato possibile, che non comporti la necessità di una fuga rapida. Nonostante alcune missioni ci obblighino ad utilizzare un determinato alias, potremo poi decidere liberamente come confonderci nella folla, visto e considerato che ogni singolo persona avrà il suo specifico indicatore di fama.

Buona la primaAnche in questa prova, la declinazione mobile di AnvilNext, il motore grafico utilizzato anche per la versione console di Assassin’s Creed III, ha mostrato i muscoli, raggiungendo un livello di dettaglio davvero stupefacente. Saliti su un punto di interesse particolarmente alto abbiamo potuto infatti avere un colpo d’occhio sulla città, che non ha molto da invidiare alle altre già viste nelle precedenti versioni. Le animazioni di Aveline sono fluide e dettagliate, e fa piacere notare per una volta una figura più snella e agile dei marcantoni che siamo abituati a comandare, così come fa piacere vedere nuove armi esclusive, come ad esempio l’utilissima cerbottana che è un po’ il marchio di fabbrica della nuova protagonista. I comandi rispondono bene e la loro mappatura è efficace, nonostante in alcune sezioni (come ad esempio la scampanata nautica in palude) l’efficacia e la precisione dei comandi impartiti tramite touchscreen non si sono sempre rivelati perfetti.

– Diversi approcci alle missioni

– Comparto tecnico impressionante

– Stesso feeling della controparte casalinga

Assassin’s Creed III: Liberation non è solo un titolo da tenere d’occhio con molta attenzione, ma una potenziale killer application visto anche la forza del brand al quale si appoggia. Questa considerazione acquista ancora più peso se pensiamo che cotanto livello tecnico è stato raggiunto da uno studio third party e non da uno studio interno. Il periodo autunnale sarà un momento cruciale per le sorti della console portatile Sony, ma viste le forze messe in campo ci sentiamo di vedere un futuro quantomeno meno nuvoloso per PS Vita, che avrà dal prossimo 31 ottobre (finalmente) un vero e proprio Assassin’s Creed.

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