Anteprima

Alone in the Dark

Avatar

a cura di Folken

Ad un paio di settimane di distanza dall’uscita del gioco completo, Atari ci ha permesso di mettere mano su una versione ancora non definitiva di Alone in the Dark, che per l’occasione dell’uscita su Playstation 3 è stato rivisto in molti aspetti. Tante sono state le modifiche, al punto da meritarsi un sottotitolo: Inferno.

Edward ha perso qualche chiloIl titolo horror all’uscita, avvenuta già da diverso tempo su X360 e PC, ha scatenato pareri molto contrastati. A fianco di un’ottima atmosfera e, in particolar modo, interessanti innovazioni nelle meccaniche di gioco, Eden Games ha trascurato un po’ troppo il lato tecnico, rendendo di fatto il loro titolo di difficile digestione per colpa soprattutto di un sistema di controllo calibrato male e una realizzazione tecnica altalenante. Rimandata di un paio di mesi la versione PS3, gli sviluppatori hanno promesso di aver ascoltato le opinioni di stampa e consumatori, introducendo così tutti quegli accorgimenti richiesti a gran voce. Tra questi, la possibilità di controllare la telecamera liberamente con l’analogico di destra, movenze più fluide del personaggio e una completa revisione delle sezioni di guida. Provato con mano, possiamo già dire che tutto ciò è stato effettivamente fatto e funziona. Ora la gestione del protagonista, Edward, risulta più snella e muoverlo negli ambienti di gioco è più pratico e meno macchinoso, grazie anche alla possibilità di calibrarne la velocità in base alla pressione dell’analogico. Inoltre la telecamera libera è un altro grande aiuto nell’esplorazione degli scenari, anche se qui si nota come questi non siano stati pensati in questo modo. In altre parole, Eden Games aveva sicuramente progettato i livelli di gioco per essere esplorati con una telecamera fissa, senza preoccuparsi troppo di elementi che potessero ostruire la visuale. Ciò, purtroppo, non funziona altrettanto bene con la nuova impostazione, con una regia che, allo stato attuale dello sviluppo, spesso si incastra in qualche angolo. Il trattamento di restauro ha interessato anche la gestione dell’inventario, ora molto più accessibile grazie ad alcuni piccoli accorgimenti, come la possibilità di scorrere tra gli oggetti con la semplice pressione delle frecce del D-Pad. Inoltre è possibile salvarsi delle impostazioni pre-definite, richiamabili coi tasti frontali. Ad esempio potete memorizzare: mano destra pistola, mano sinistra torcia. Entrando nell’inventario e premendo il tasto prescelto, sarete pronti all’azione in un attimo. Per quanto riguarda le sezioni di guida, Alone in the Dark sembra oggi un altro gioco, fortunatamente. Ora correre intorno a Central Park inseguiti da non si sa bene quale entità è finalmente divertente e non morirete frustrati da un sistema di controllo pessimo. Niente di trascendentale, in realtà, semplicemente ora tutto è al posto giusto e questi intermezzi inseriti a spezzare il ritmo di gioco, funzionano finalmente a dovere.

InfernoOltre ad aver cercato di sistemare i diversi problemi del titolo originale, Eden Games ha pensato bene di inserire un livello inedito. Posizionato cronologicamente nel corso del sesto capitolo, questo vedrà il nostro eroe cercare di fuggire da un enorme creatura all’interno della metropolitana di New York. Senza svelarvi troppo, vi ritroverete su un treno in corsa e dovrete rallentare un gigantesco essere disgustoso a suon di bottiglie esplosive. Per quanto non aggiunga molto alla longevità, è un simpatico extra che non può che far piacere ai possessori di PS3. Per quanto riguarda tutto il resto, il gioco è ovviamente identico, con tutto ciò che di buono Atari ha cercato di proporre. La fisica molto elaborata, ed in particolar modo la gestione del fuoco, è ben sfruttata negli enigmi e le possibilità di combinazione tra gli oggetti è un elemento che garantisce una buona personalizzazione del gameplay. Gli scontri con i nemici sono vari e stimolanti, grazie allo spazio lasciato alla creatività del giocatore nell’utilizzare gli oggetti presenti nei livelli. Resta ancora piuttosto macchinoso il sistema scelto per prendere la mira con la pistola, necessariamente in prima persona e decisamente scomodo. L’atmosfera, tipicamente cinematografica, e la trama horror rimangono un altro buon punto a favore di questo Alone in the Dark. Purtroppo il doppiaggio italiano censurato dalle numerose imprecazioni del protagonista è rimasto tale, ma grazie ad un’opzione del menu apposito nel gioco, potrete scegliere di godervi il titolo con le voci originali.

La potenza di Playstation 3Tecnicamente non abbiamo notato particolari differenze, salvo qualche imprecisione e bug, probabilmente dovuti ad una versione ancora da rifinire. C’è da dire che, se già all’uscita il gioco poteva contare su di una grafica sì curata nell’atmosfera e nella realizzazione dei personaggi, ma purtroppo altalenante su diversi fronti, le diverse cadute di tono sono rimaste tali anche in questa edizione. Insomma, in molti speravano che con il tempo avuto in più a disposizione, Eden Games riuscisse a sfruttare le potenzialità della macchina Sony a dovere, perfezionando un motore grafico purtroppo non all’altezza di altri titoli. Per quanto sia difficile che la situazione migliori molto di qui all’uscita, è giusto rimandare un giudizio completo alla recensione dell’edizione finale.

Conclusioni

Alone in the Dark nascondeva, sotto un sistema di controllo mal calibrato, un buon titolo. Le idee c’erano e, in certi casi, ha proposto qualcosa di inedito e che molto probabilmente verrà copiato nei titoli a seguire. Ora, in questa nuova veste riveduta e corretta, parte di ciò che offuscava il valore generale dell’opera è sparito ma resta, a nostro avviso, ancora quella sensazione di mal progettato in fase di sviluppo che non permette di dimenticare di avere in mano un pad e lasciarsi prendere dalla storia e dai personaggi di questa avventura horror. Vedremo comunque il risultato finale di questi mesi di sforzi dedicati alla console Sony nella recensione, presto su queste stesse pagine.